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Nobel per la Pace 2012: Oslo premia l’Unione europea
« il: Ottobre 12, 2012, 17:41:54 pm »
Nobel per la Pace 2012: Oslo premia l’Unione europea
Per aver garantito democrazia e riconciliazione

di Mariaceleste de Martino
(m.celeste.demartino@rai.it)



Mentre si lotta contro la crisi economica e una fetta dell’Europa è soffocata dal debito, Oslo, che resta fuori dall’Unione, assegna il Nobel per la Pace 2012 all’Unione europea per il suo ruolo nel dopoguerra per aver ricostruito la stabilità e garantito la democrazia e i diritti umani, anche negli anni successivi ai Paesi dell’ex Urss dopo la caduta del Muro di Berlino.

Ma il premio, 1.2 milioni di dollari, vuole anche essere un incentivo ai 27 Stati che cercano di superare il deficit. Unanime la decisione dei cinque membri della commissione norvegese. “È un grande onore per 500 milioni di cittadini Ue”. Così il presidente della Commissione Ue, Barroso. Il premio “dimostra che anche in periodi complicati siamo riusciti a dare ispirazione alla comunità internazionale. Il comitato per i Nobel lancia un messaggio importante: l'Ue ha lavorato bene e noi ne siamo onorati", ha detto.

"Commosso e onorato". Questa la reazione del presidente del parlamento euroepo, Schultz. "E' il più forte riconoscimento possibile per le ragioni profonde che stanno dietro all'Unione, ha detto il presidente Ue, Van Rompuy.

“Il Comitato ha deciso di assegnare il premio Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea. L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa”, si legge nel testo di assegnazione del premio Nobel per la pace all'Ue.

“Durante gli anni della guerra, il comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il riconoscimento a persone che hanno lavorato per la riconciliazione tra Germania e Francia. Dal 1945, la riconciliazione è divenuta realtà. La sofferenza terribile patita durante la Seconda Guerra mondiale ha dimostrato la necessità di una nuova Europa. In quasi 70 anni Germania e Francia hanno combattuto tre guerre. Oggi un conflitto tra Berlino e Parigi è impensabile. Ciò dimostra come, attraverso sforzi ben mirati e la costruzione di una fiducia reciproca, nemici storici possano divenire partner.

Negli Anni '80, Grecia, Spagna e Portogallo sono entrati nell'Unione. L'instaurazione della democrazia è stata la condizione per la loro adesione. La Caduta del Muro di Berlino ha reso possibile l'ingresso a numerosi Paesi dell'Europa centrale e orientale, aprendo una nuova era nella storia d'Europa. Le divisioni tra Est e Ovest sono in gran parte terminate, la democrazia è stata rafforzata, molti conflitti su base etnica sono stati risolti.

L'ammissione della Croazia, il prossimo anno, l'apertura di negoziati con il Montenegro, e il riconoscimento dello status di candidato, sono passi per rafforzare il processo di riconciliazione nei Balcani. Nell'ultimo decennio, la possibilità di una adesione della Turchia hanno fatto progredire la democrazia e i diritti umani nel Paese.

L'Ue sta affrontando una difficile crisi economica e forti tensioni sociali. Il Comitato per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il più importante risultato dell'Ue: l'impegno coronato da successo per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilità giocato dall'Unione ha aiutato a trasformare la gran parte d'Europa da un continente di guerra a un continente di pace. Il lavoro dell'Ue rappresenta la “fraternità tra le Nazioni”, e costituisce una forma di "congressi di pace" ai quali si riferiva Alfred Nobel nel 1895 come criterio per il premio Nobel per la pace”.

Negli anni passati il Nobel per la Pace è stato assegnato tra gli altri, al Dalai Lama, al dissidente cinese Liu Xiaobo, a Medici senza Frontiere e al presidente Usa Barack Obama. Lo scorso anno è andato a tre donne, Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee, Tawakkul Karman per “'la loro lotta non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti di partecipazione delle donne in un processo di pace”.

Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg si è congratulato con l'Unione Europea per il premio Nobel per la pace 2012, ma ha escluso un'eventuale adesione di Oslo “E' possibile congratularsi con l'Ue per questo premio per la pace, riconoscere il suo ruolo di costruttore di pace e distinguere questo dalla questione delle relazioni della Norvegia con l'Ue”'. “'Un'adesione - ha aggiunto - non è una questione di attualità'”.

Numerose le reazioni all’assegnazione del premio, tra le quali quella della Cancelliera tedesca Merkel: “L’assegnazione del premio Nobel per la pace all'Ue è “un incoraggiamento agli sforzi per la pace”, e il Segretario generale della Nato, Rasmussen: “L'Ue è un partner essenziale e unico per la Nat" e nel futuro “rafforzeremo ulteriormente la nostra alleanza strategica, come concordato, per promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza”.

Ma c’è anche chi pensa che l’Ue non meriti il premio. Il deputato del Parlamento italiano Fiamma Nirenstein, di origini ebraiche, ex dirigente di Lotta Continua e ora el PdL, afferma che “l’Unione europea non ha le caratteristiche, se non per aver determinato la pace dopo la seconda guerra mondiale, per ricevere oggi questo premio. Questa assegnazione è retroattiva, e dimostra che ormai il conferimento avviene per motivi di politica ricorrente e di conformismo politico. L’Europa non ha portato la pace da nessuna parte, la sua gestione della crisi in Medioriente è stata disastrosa e spesso per risolvere i suoi conflitti interni è dovuta intervenire la Nato”.

E in ultimo ma non ultimo, il premio viene assegnato all’unanimità dalla commissione norvegese, presieduta da Jagland da sempre a favore della Ue, ma con i loro concittadini anti europeisti, timorosi di perdere la sovranità, che si sono espressi in due referendum nel 1972 e nel 1994. Anche se nel 1972, una volta completati i negoziati per l'adesione della Norvegia, il Parlamento l'approvò a stragrande maggioranza, i due referendum bocciarono l'ingresso nell'Unione. Però, ironia della sorte, grazie all'accordo dell'Area Economica Europea, Oslo ha accesso comunque al mercato europeo e, inoltre, la Norvegia fa parte dell'Area di Shengen e può partecipare ad alcuni programmi europei, come Europol e il centro di monitoraggio europeo anti droga, senza però aver diritto di voto in questi organismi.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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