Autore Topic: Il ‘made in Italy’ che vince: i mulini in Arabia Saudita arrivano da Cremona  (Letto 580 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Il ‘made in Italy’ che vince: i mulini in Arabia Saudita arrivano da Cremona
Battuta tutta la concorrenza mondiale



L’Italia dei mulini non è soltanto quella evocativa della pubblicità, la bella famiglia sorridente che in grande armonia fa colazione al mattino, o Antonio Banderas che – mentre intorno ruotano gli ingranaggi delle macine di legno e raspano le galline – ci spiega come prepara i tarallucci.

A parte le atmosfere magiche, a parte il Bel Paese di un tempo, c’è un’Italia dei mulini veri, moderni, i mulini del presente, capaci di macinare centinaia di tonnellate di cereali al giorno. E’ un’Italia manifatturiera che entra nelle dinamiche economiche dell’agricoltura di tutto il mondo.

Quale sia l’Italia che riesce ad aggirare la crisi, lo sappiamo: è l’Italia dell’eccellenza, che fa industria con la ricerca, con l’innovazione e persino con il design e che quando compete sui mercati mondiali sbaraglia la concorrenza. Quando si tratta di fabbricare strumentazioni, impianti, infrastrutture siamo tra i migliori.

Un esempio di questo tipo di Italia è in una notizia che arriva dall’Arabia Saudita e che ha il suo fulcro, però, a Cremona. Una gara internazionale da 80 milioni di euro, indetta dalla “Grain Silos and Flour Mills Organization” del ministero dell’agricoltura saudita e vinta da un’azienda cremonese che da quasi settant’anni produce mulini. I due colossali “molitori” saranno prodotti chiavi in mano dalla Ocrim (questo il nome dell’impresa italiana) e sorgeranno in due località dell’ Arabia Saudita, precisamente ad Al Kharj, a circa cento chilometri da Riad, e ad Al-Ahsa, a circa centocinquanta chilometri da Dammam. “In Medio Oriente – dice una nota dell’azienda – la Ocrim ha un peso preponderante sul mercato molitorio. E tra i Paesi più significativi, come l’Egitto e il Kuwait, spicca l'Arabia Saudita, dove gli impianti molitori, completi di silos, installati con la formula chiavi in mano raggiungono circa il 50% della capacità di macinazione totale installata del Paese.”

Alle prese con una drammatica carenza di acqua, l’Arabia Saudita ha intrapreso da decenni una complessa attività di investimenti nelle infrastrutture del settore agricolo che ha permesso di aumentare le aree coltivabili anche attraverso l'assegnazione governativa gratuita di appezzamenti. Le autorità saudite hanno anche favorito la concessione di aiuti finanziari agli agricoltori e lo sviluppo di moderne tecniche di coltivazione e irrigazione attraverso la razionalizzazione delle risorse idriche, lo sfruttamento dei pozzi, la desalinizzazione dell'acqua marina. L'Arabia Saudita ha raggiunto, così, l'autosufficienza alimentare. Tra le principali colture, oltre ai datteri e agli ortaggi (tipici prodotti delle oasi), figurano proprio i cereali: miglio, sorgo, orzo, riso e frumento. E’ in questo scenario che opera la Ocrim di Cremona, con i suoi 420 dipendenti e con la sua presenza ormai in 120 Paesi. Alla firma del contratto erano presenti il ministro dell’agricoltura saudita, Fahad Bin Abdularahmn Balghonian, il vicepresidente della Ocrim, Sergio Antolini, e l’ambasciatore italiano a Riad, Valentino Simonetti.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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