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Offline ninfea

Musica, per imparare di più e meglio
« il: Luglio 26, 2011, 18:17:32 pm »

Musica, per imparare di più e meglio

Musica, per imparare di più e meglio

Le note migliorano le funzioni del cervello e le capacità cognitive, favorendo l'apprendimento. Questi i dati emersi dall'ottavo Congresso Mondiale dell'International Brain Research Organization.

Secondo uno studio condotto da Helen Neville, dell'Istituto di Neuroscienze dell'università dell'Oregon negli Stati Uniti e presentato a Firenze durante l’ottavo congresso mondiale dell’International Brain Research Organization, la musica migliorerebbe le capacità di apprendimento. E, soprattutto, aiuterebbe a sviluppare le capacità cognitive di quei bambini che vivono in situazioni sociali ed economiche estremamente svantaggiate e che spesso hanno più difficoltà di apprendimento degli altri.

Ma la musica non fa bene solo ai più piccoli. Infatti, grazie alla sperimentazione di tale studio, sono stati raccolti dati estremamente interessanti e che hanno confermato l’ipotesi degli effetti benefici delle note anche sul cervello degli adulti.
L’autrice della ricerca ha sottoposto 141 bambini di età inferiore ai sei anni, più i loro genitori, a “sedute musicali” per un periodo di otto mesi. Un altro gruppo di “cavie”, invece, ha partecipato a programmi differenti e meno specifici, nei quali l’obiettivo era quello di migliorare la capacità di concentrazione dei piccoli e la frequenza della scuola materna. I soggetti sottoposti al trattamento sono stati scelti in ambienti con gravi difficoltà socioeconomiche, e, i bambini che hanno partecipato al progetto, presentavano a scuola difficoltà di attenzione e condotta.

Al termine della sperimentazione i risultati ottenuti si sono confermati di grande interesse. I piccoli hanno dimostrato capacità di concentrazione di gran lunga migliori, un comportamento più sereno e attitudini alle relazioni sociali più equilibrate. Dal canto loro anche l’atteggiamento dei genitori ha registrato dei miglioramenti. Diminuzione dello stress e modalità di rapportarsi con i propri figli più soddisfacenti e positive. In altre parole i programmi di ascolto musicale avevano arrecato benefici tangibili allo stile di vita e alle capacità cognitive dei soggetti.

Infatti, come spiega Domenico Pellegrini-Giampietro, farmacologo dell'Università di Firenze e Segretario Scientifico del congresso di Firenze “il cervello è “plastico”, malleabile: in grado di avere un apprendimento diverso e con tempi variabili, i sistemi cerebrali possono essere “spinti” a migliorare fornendo loro il giusto tipo di stimoli” e, continua, “la musica è uno di questi: riesce, infatti, ad aumentare la capacità di attenzione selettiva e ha un impatto estremamente positivo sullo sviluppo cerebrale generale”.

Ma, non è la prima volta che le note sortiscono effetti così benefici. Precedenti ricerche avevano sottolineato l’importanza delle musica nell’organizzazione del pensiero e del linguaggio in bambini piccolissimi. Gli studi in questione, infatti, dimostrarono che i piccoli esposti alla musica già nel periodo prenatale producevano lallazioni in tempi più precoci degli altri bambini e con sonorità particolarmente melodiose. La musica, infatti, viene utilizzata con fine terapeutico in molti programmi di sostegno per bambini affetti da ritardi linguistici e in soggetti autistici, per aiutarli nella comprensione dei messaggi emotivi del linguaggio corrente.

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