In Brasile 900mila persone svolgono un duro mestiere: quello dei tagliatori di canna da zucchero. E' la rivoluzione dei biocarburanti. Nel 2008 sono stati liberati (non è una forzatura) circa quattromila persone costrette a vivere in condizioni di schiavitù. Lo stipendio mensile è di poco più di cento euro al mese: all'atto dell'assunzione ne erano stati promessi mille. Per ogni metro di canna tagliata tre centesimi. Una media di dodici ore al giorno. Uno tra i lavoratori liberati ha raccontato che quasi la metà dello stipendio serviva per mangiare. Dieci euro per dormire con l'aggiunta del costo del materasso a carico del lavoratore. Soldi versati agli schiavisti.
Una beffa. Dodici ore sotto il sole con temperature di quaranta gradi. Soffrono tutti di dolori alla colonna vertebrale. Eppure l'unione degli industriali della canna da zucchero nega persino l'esistenza del problema.
Gli schiavi ci sono ma è meglio non parlarne.