Autore Topic: Il 13esimo Rapporto di Telefono Arcobaleno  (Letto 952 volte)

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Il 13esimo Rapporto di Telefono Arcobaleno
« il: Febbraio 09, 2009, 16:45:04 pm »
Il 13esimo Rapporto di Telefono Arcobaleno per la Giornata della sicurezza in Rete
I Paesi del G8, con Spagna e Polonia, sono i principali fruitori e clienti
Pedofilia online, è allarme, l'Europa al centro del mercato
In Italia, il "pacchetto sicurezza" ha provocato un rallentamento degli interventi
dirottando all'Antimafia le segnalazioni del Nucleo Invenstigativo Telematico
di CARLO CIAVONI da repubblica.it

ROMA - I Paesi del G8 sono l'epicentro del mercato dei bambini. Circa la metà delle vittime del traffico pedofilo mondiale ha meno di 7 anni. Il 77% ne ha meno di 9. Un mercato illegale solo in teoria, ma di fatto libero. Perché è drammaticamente vero che chiunque, in questo preciso momento, a Roma o a Francoforte, a Mosca o Boston, Lisbona o Marsiglia può, con la propria carta di credito, scegliere razza, età, genere di perversione sessuale, tratti somatici della bambina (o del bambino) e acquistare, sicuro dell'assoluta impunità, la propria collezione di foto o il proprio film pedofilo. Domani sarà la Giornata Europea per la Sicurezza in Rete, ed è l'occasione per Telefono Arcobaleno, organizzazione che da tredici anni lotta al fianco delle maggiori agenzie di sicurezza internazionali contro lo sfruttamento sessuale infantile, per presentare il 13° Rapporto Annuale sulla pedofilia online.

Uno scenario sconvolgente. Viene tracciato uno scenario definito sconvolgente dagli stessi relatori, spesso in difficoltà nel redigere il Rapporto, sia per le immagini agghiaccianti selezionate che per l'imbarazzo nel trovare parole capaci di descrivere alcune situazioni decisamente abominevoli. Dalla relazione di Telefono Arcobaleno emerge anche uno scenario che mette in crisi la credibilità delle istituzioni nazionali e sovranazionali, un quadro che vaporizza ogni valore di libertà e dignità della persona umana.

I paesi coinvolti. Stati Uniti, Germania, Russia, Regno Unito, Italia, Francia, Canada e Giappone - il cosiddetto "G8", cioè i Paesi industrializzati, assieme a Spagna e Polonia - rappresentano i tre quarti dei clienti del pedo-business, dell'unico mercato al mondo capace di porsi, senza regole, al di sopra della morale. Tra i Paesi maggiormente coinvolti nel traffico di materiale pedofilo spiccano la Germania, l'Olanda, gli Stati Uniti, Cipro, la Federazione Russa, il Canada, la Cina e il Portogallo.

La domanda. Sul fronte della domanda di materiali a contenuti pedop@rn@grafici, i Paesi del G8 risultano essere i principali fruitori e clienti di questo mercato dell'infanzia. Il Rapporto denuncia casi sconcertanti come quello, ad esempio, secondo il quale il Regno Unito, la Francia, l'Italia e in particolare la Germania che, pur sfiorando appena il 4% di audience in internet, assorbe il 19% della domanda pedofila. Viene fuori il ritratto di un Vecchio Continente che si riconferma, anche quest'anno, punto di origine di questo crimine.

In Europa strategie inefficaci. "Questo incremento della pedofilia online, attorno al 149% negli ultimi sei anni - dice Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno - non è parallelo alla diffusione di internet sul Continente, infatti l'Europa, pur rappresentando circa il 30% del pianeta internet, assorbe oggi ben il 60% della domanda di pedofilia nel web. Nel nostro Report si evince quanto, in Europa, contrariamente a quello che è avvenuto in altre aree del pianeta, le strategie di contrasto del mercato dei bambini non abbiano sempre centrato gli obiettivi prioritari di prevenzione, convogliando le risorse su progetti che non sono valsi a frenare la vertiginosa crescita della pedofilia on line".

Il "pacchetto sicurezza" rallenta le indagini. Va ricordato che Telefono Arcobaleno lavora da anni in stretta collaborazione con il Nit (Nucleo Investigativo Telematico) un organismo nato all'interno della Procura della Repubblica di Siracusa, composto da sei ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza e Polizia locale, al comando del maresciallo Domenico Di Somma e coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Toscano. Purtroppo il recente "pacchetto sicurezza" del governo ha di fatto cancellato l'unica prerogativa indispensabile nelle indagini sulla pedofilia online: la rapidità degli interventi. Il governo infatti ha deciso di
dirottare sulle Procure distrettuali antimafia le indagini che seguono ogni segnalazione che proviene dal Nit, con il conseguente rallentamento delle operazioni d'accertamento, di oscuramento dei siti e identificazione dei pedofili.

I numeri. Oltre 36.000 bambini sono stati "scambiati" in internet 20 miliardi di volte in questi ultimi tredici anni. Telefono Arcobaleno - in possesso di una black list di oltre 200 mila siti pedop@rn@grafici - ha effettuato 228.079 segnalazioni, solo nell'ultimo anno ne ha inoltrate più di 3.500 al mese, con punte di oltre 300 in un solo giorno che, nell'84% dei casi, hanno portato alla chiusura dei siti nel giro di 48 ore. Particolarmente aggressiva, in questo ultimo anno è risultata la presenza di ben 7.639 siti legati al pedo-business, componenti di una galassia ben più vasta di 42.396 siti a contenuto pedop@rn@grafico. Il rapporto completo può essere scaricato sul sito dell'organizzazione.

Se do da mangiare ad un povero, mi dicono che sono un santo, ma se chiedo perchè quel povero è povero, mi dicono che sono un comunista!



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