Riporto articolo come citato, a voi ardua sentenza.http://www.lastampa.it/2013/02/20/cultura/opinioni/lettere-al-direttore/il-danno-che-fanno-ai-partiti-non-voti-e-schede-bianche-oJBJDrTy76PTLbjnQmfoYK/pagina.htmlGentilissimo Direttore, non mi sento rappresentata da alcuna delle forze politiche in campo, ma allo stesso tempo voglio esercitare il mio diritto di voto e di espressione del mio dissenso. Non trovo blog, giornale, sito istituzionale, trasmissione televisiva o radiofonica che faccia chiarezza sulle implicazioni di votare scheda bianca, annullare la scheda, non andare a votare.
Le implicazioni a cui mi riferisco riguardano: l’attribuzione dei seggi, l’eventuale premio di maggioranza ed il calcolo alla base dell’attribuzione del finanziamento ai partiti. Le sarei molto grata se La Stampa aiutasse a fare luce sulla questione e sollevasse dal dubbio quelli che come me guardano con diffidenza al Porcellum, ancor più alle forze politiche che l’hanno creato e che vorrebbero solo essere sicuri di non aiutare involontariamente le medesime, mentre credono di dissentire.
Silvia Chinaglia
Mi stupisco ogni volta che ricevo lettere come la sua, di lettori che mi scrivono che non sanno cosa votare. Mi stupisco perché, come ho già avuto modo di rispondere poco tempo fa, raramente abbiamo avuto un’offerta così ampia.
Che ci piacciano o meno, questa volta ci sono almeno quattro schieramenti candidati alla guida del Paese che i sondaggi danno con un possibile risultato a due cifre. Si è quindi rotto quel bipolarismo sinistra-Berlusconi che molti italiani ormai vivevano come una gabbia. L’offerta si è moltiplicata e oggi si può davvero dire che «ce n’è per tutti i gusti».
Quanto alla sua eventuale scelta di non votare, naturalmente sarebbe legittima, oltre che un segnale di protesta che ha la sua efficacia.
Ma per «quantificare» come lei chiede, se ho ben capito gli ultimi regolamenti, il danno che lei infliggerebbe al sistema dei partiti sarà... nemmeno di un euro.
Con le nuove regole in vigore da quest’anno, che tra l’altro hanno ridotto ulteriormente i fondi destinati al rimborso dei partiti, non votare, votare scheda bianca o nulla non incide minimamente: i rimborsi sono infatti indicati in cifra fissa (15,925 milioni di euro per la Camera e altrettanti per il Senato) e non più come un tempo commisurati ai votanti, e poi ripartiti proporzionalmente al consenso ottenuto da ciascun partito.
Francamente mi sembra una magra soddisfazione, preferirei usare il mio voto per tentare di avere finalmente un governo più efficace.
Mario Calabresi