Autore Topic: Ponte sullo Stretto  (Letto 1046 volte)

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Offline zanna

Ponte sullo Stretto
« il: Ottobre 15, 2009, 18:45:13 pm »
Ponte sullo Stretto, Matteoli dà le date
«I lavori inizieranno il 23 dicembre»
Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti a Sky Tg24: «I cantieri termineranno nel 2016. In tutto sei anni»

ROMA - «I lavori del Ponte sullo Stretto di Messina inizieranno il 23 dicembre di quest’anno e termineranno nel 2016». Parola del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Il ministro ha dato la data precisa dell'inizio dei cantieri intervenendo a SkyTg 24. Durata dei lavori sei anni, dunque. Si tratta, come ha spiegato, mercoledì, l'amministratore delegato della società concessionaria Stretto di Messina e commissario per il Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, dei lavori propedeutici cioè con lo spostamento della linea ferroviaria che passa per Villa San Giovanni.

I SOLDI - «Dei 27,6 miliardi che il Cipe ha approvato, solo 2,8 miliardi sono della legge Obiettivo, soldi dello Stato», ha detto il ministro spiegando a Sky come verrà finanziato il ponte. Altri 7,3 miliardi, continua, «vengono da fondi Fas europei per realizzare infrastrutture, nel Meridione per un 85% e un 15% nel Centro Nord, e oltre 8 miliardi vengono da project financing», ossia «dai privati». Questi ultimi, sottolinea Matteoli, «hanno partecipato attraverso un tavolo in cui abbiamo raggiunto questa cifra».

L'ALLUVIONE - Matteoli ha poi fatto riferimento alle recenti polemiche sulle risorse dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Messina. «Si può essere favorevoli o contrari - ha affermato il ministro - ma sostenere che soldi vanno spesi per mettere in sicurezza le coste di Sicilia e Calabria è una sciocchezza madornale. Non è che il ministero o il governo ha oltre 5 miliardi per costruire Ponte che invece verrà costruito attraverso il project financing. Se non si fa il Ponte questi soldi non ci sono. Il Ponte a caduta riuscirà a migliorare le infrastrutture in Sicilia e Calabria». Ieri il presidente della società Stretto di Messina e commissario per la realizzazione dell’opera, Pietro Ciucci, aveva detto che il cantiere principale si aprirà entro il 2010 e che entro fine 2009 con lo spostamento della linea ferroviaria che passa per villa San partiranno i lavori propedeutici.

LA MAFIA - Rispondendo a chi solleva il problema della presenza della criminalità organizzata nell'area dove si vuol realizzare l'opera il ministro ha sottolineato che «il governo non può fermarsi per la criminalità organizzata, perché questo significherebbe arrendersi». «In questi mesi di governo- aggiunge Matteoli- il ministro Maroni è stato più volte in Calabria per dare il proprio contributo per lo svolgimento dei lavori».

FRANCESCHINI, NON PARTIRE DA OPERE FARAONICHE - «È incomprensibile partire da un'opera faraonica, mentre le persone, le imprese, le città, i centri storici, le periferie hanno decine di problemi». Così il segretario del Pd Dario Franceschini ha commentato l'annuncio del ministro Matteoli: «Io trovo che dopo la tragedia di Messina, dopo aver visto lo stato drammatico di sicurezza del territorio in cui versano molte città italiane e molte città del sud è incomprensibile partire da un'opera faraonica». «Da tempo», ha ricordato, «noi proponiamo un piano di straordinaria manutenzione per tutti gli edifici pubblici, per esempio, le scuole italiane che cadono a pezzi. Basterebbe allentare il patto di stabilità dei comuni per tutti i tipi di intervento che riguardano l'efficienza energetica e si farebbe così concretamente ripartire l'edilizia».

LEGAMBIENTE - «Sulla prossima realizzazione del Ponte sullo Stretto, quello che il Governo continua a sostenere è uno spettacolare teatrino". Legambiente interviene a commento delle parole di Matteoli: «A dicembre non verrà inaugurato il cantiere del Ponte sullo Stretto, anche perché non esiste ancora né un progetto definitivo né un piano finanziario al riguardo. Il presidente del Consiglio Berlusconi potrà sì mettere la prima pietra ma solo di una linea ferroviaria progettata e pagata (30 milioni di euro) dalle Ferrovie dello Stato in località Cannitello. È questa l'unica certezza, insieme al fatto che sono stati immobilizzati dal Cipe 1,3 miliardi per il progetto del Ponte quando interventi ben più urgenti in quella parte d’Italia sono rinviati. A partire dalla messa in sicurezza del territorio fino al raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina». «Sarebbe urgente chiarire - continua Legambiente - da dove si pensa di poter recuperare la cifra mancante per la realizzazione della mega opera e smetterla con gli annunci. Nello specifico chiarire da dove si prenderanno i fondi che mancano all’appello per far partire l’opera: 1,5 miliardi di fondi pubblici e soprattutto 3,5 miliardi di fondi privati di cui oramai non si sente neanche più parlare visto anche il periodo di recessione internazionale e le difficoltà delle banche». Legambiente lancia un allarme, il Governo in queste settimane attraverso il Commissario Ciucci si è occupato di firmare gli accordi con il General Contractor: «non vorremmo che ci si trovasse, tra qualche tempo, con delle clausole nel contratto tali per cui tornare indietro diventerà di fatto impossibile anche nel caso di assenza di risorse private».
« Ultima modifica: Ottobre 20, 2009, 10:58:16 am da ridethesnake »

Salude e libertade, non b'ada oro chi la paghe Chi semenat ispinas non andet iscurzu
 

Beta-alfa

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #1 il: Ottobre 15, 2009, 20:14:07 pm »
Il ponte sullo stretto è il sogno di un intero popolo... il mio.
Lo sognava mio bisnonno, mio nonno, mio padre, ma poi ci siamo svegliati e ci siamo accorti che non solo è un'opera faraonica e inutile, specie se si tengono presenti le altre vere emergenze della mia isola, ma anche terribilmente pericolosa...  :beta:

Da chiedersi chi sia stato quel folle a concepire un ponte a campata unica con due enormi pilastri alti circa 400 metri l'uno (grosso modo quanto l'Empire State Building) in uno dei punti a più alto rischio sismico d'Europa....   :matto:

Perché non dimentichiamoci che, a tutt'oggi, il terremoto più devastante del Continente ed uno dei primi 10 dell'intera storia del rilevamenti sismografici è stato giust'appunto quello di 101 anni fa a Messina. E non va trascurato neanche il dettaglio della vicinanza dell'Etna che fa sì che quella zona tra lo Jonio ed il Tirreno non ci siano periodi di assenza di scosse sismiche più lunghi di 2-3 anni.  :occhionero:

Dopo aver ignorato il bacino di voti più imponente (due legislazioni fa Forza Italia fece addirittura "cappotto" assicurandosi 63 deputati su 63 posti disponibili), berlusconi pensa di potersi riconquistare la fiducia, ormai dimezzata dei siciliani, regalando loro un "presente" che puzza di passato e che soprattutto non ha ragione di avere un futuro...  :buu:

 

Offline mozagga

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #2 il: Ottobre 15, 2009, 20:56:23 pm »
Il ponte sullo stretto è il sogno di un intero popolo... il mio.
Lo sognava mio bisnonno, mio nonno, mio padre, ma poi ci siamo svegliati e ci siamo accorti che non solo è un'opera faraonica e inutile, specie se si tengono presenti le altre vere emergenze della mia isola, ma anche terribilmente pericolosa...  :beta:

Da chiedersi chi sia stato quel folle a concepire un ponte a campata unica con due enormi pilastri alti circa 400 metri l'uno (grosso modo quanto l'Empire State Building) in uno dei punti a più alto rischio sismico d'Europa....   :matto:

Perché non dimentichiamoci che, a tutt'oggi, il terremoto più devastante del Continente ed uno dei primi 10 dell'intera storia del rilevamenti sismografici è stato giust'appunto quello di 101 anni fa a Messina. E non va trascurato neanche il dettaglio della vicinanza dell'Etna che fa sì che quella zona tra lo Jonio ed il Tirreno non ci siano periodi di assenza di scosse sismiche più lunghi di 2-3 anni.  :occhionero:

Dopo aver ignorato il bacino di voti più imponente (due legislazioni fa Forza Italia fece addirittura "cappotto" assicurandosi 63 deputati su 63 posti disponibili), berlusconi pensa di potersi riconquistare la fiducia, ormai dimezzata dei siciliani, regalando loro un "presente" che puzza di passato e che soprattutto non ha ragione di avere un futuro...  :buu:



Se a lamentarsi è un siciliano...mi sento ancora più triste  :(
ma sto berlosco la finirà mai?
 

Offline ridethesnake

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #3 il: Ottobre 16, 2009, 07:55:44 am »
come ha detto il nano "con il ponte i siciliani saranno italiani al 100%"... ma io voglio restare un terrone... fischio
Se do da mangiare ad un povero, mi dicono che sono un santo, ma se chiedo perchè quel povero è povero, mi dicono che sono un comunista!



Se non avete niente di meglio da fare andate a farlo da un'altra parte.
 

Offline Vagante

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #4 il: Ottobre 16, 2009, 15:27:37 pm »
Dopo il siciliano eccomi come calabrese.
Cosa me ne faccio di un ponte quando per arrivare fino al ponte devo percorrere una pseudo autostrada che ricorda più una mulattiera che non una rete viaria?
Forse sarebbe meglio pensare a cose concrete e non a fandonie utili per carpire il consenso degli umili.
Un'ultima considerazione: che senso ha far partire dei lavori il 23 dicembre (antivigilia di Natale) per poi fermarsi almeno fino al 7 gennaio? Forse perché a Natale la gente si riunisce e discute delle cose belle fatte dal centrodestra? Forse perché credono che dimentichiamo che i fondi destinati al mezzogiorno d'Italia sono finiti al nord o a pagare l'abolizione dell'ICI? E non parlo di sussidi, di prebende, di assistenzialismo, etc., ma di legittime richieste di sicurezza e di opere per un mezzogiorno che si preferisce lasciare nell'abbandono, ritenendo che sia meglio così perché comunque siamo consumatori di prodotti del nord Italia e che in ogni caso la maggior parte vota Berlusca, o che comunque in termini numerici noi calabresi contiamo quanto la provincia di Monza.
 

Offline mozagga

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #5 il: Ottobre 19, 2009, 22:52:10 pm »
Dopo il siciliano eccomi come calabrese.
Cosa me ne faccio di un ponte quando per arrivare fino al ponte devo percorrere una pseudo autostrada che ricorda più una mulattiera che non una rete viaria?
Forse sarebbe meglio pensare a cose concrete e non a fandonie utili per carpire il consenso degli umili.
Un'ultima considerazione: che senso ha far partire dei lavori il 23 dicembre (antivigilia di Natale) per poi fermarsi almeno fino al 7 gennaio? Forse perché a Natale la gente si riunisce e discute delle cose belle fatte dal centrodestra? Forse perché credono che dimentichiamo che i fondi destinati al mezzogiorno d'Italia sono finiti al nord o a pagare l'abolizione dell'ICI? E non parlo di sussidi, di prebende, di assistenzialismo, etc., ma di legittime richieste di sicurezza e di opere per un mezzogiorno che si preferisce lasciare nell'abbandono, ritenendo che sia meglio così perché comunque siamo consumatori di prodotti del nord Italia e che in ogni caso la maggior parte vota Berlusca, o che comunque in termini numerici noi calabresi contiamo quanto la provincia di Monza.

pensa come mi sento io da monzese purosangue: anti berlosco e juventino proprio a casa del nemico..ogni giorno una lotta  :sweatdrop:
 

Offline ridethesnake

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #6 il: Ottobre 20, 2009, 11:00:41 am »
da repubblica.it un commento di Antonio Caporale...
Citazione
E’ indiscutibilmente un Ponte dei miracoli. E’ la prima opera al mondo che parte senza un progetto esecutivo. E’ il primo appalto che viene aggiudicato a un costo già ufficialmente inferiore di quasi la metà di quello che presumibilmente servirà. E’ il primo ponte che, ipotizzato anche come struttura di servizio ferroviario, potrebbe in teoria essere realizzato prevedendo - per motivi di sicurezza - il transito delle sole auto. E’ anche il primo ponte sul mare che, ideato per evitare le navi, alla fine (forse) le consegnerà a imperitura gloria. Il Ponte sullo Stretto di Messina è l’uno e il suo opposto. E benché i problemi siano molti, forse troppi, i soldi pochi, forse troppo pochi, quel che s’è deciso si farà. Nonostante proteste e assemblee, petizioni e denunce. Nonostante il solo WWF abbia depositato un mare di carta e di obiezioni: documenti, foto, analisi, perizie giurate. A Natale, esattamente il 23 dicembre, la posa della prima pietra. Tra sei anni il taglio del nastro. La prima pietra sarà posta almeno sette mesi prima, a voler essere ottimisti, di quanto il General Contractor Eurolink (capogruppo Impregilo) dimostrerà fattibile e possibile. Il viceministro per le Infrastrutture Castelli, infatti nell’ottobre dello scorso anno, precisò: “Il progetto sarà presentato entro il 2010″. Si lavorerà, da qui ad allora, a vista, o meglio, si farà come le grandi trasmissioni tv nell’ora del massimo ascolto: prima la pubblicità. Il carosello pubblicitario, l’intervallo scacciapensieri, sarà costituito da operette propedeutiche, per esempio una bretella ferroviaria di due chilometri. Si inizieranno i lavori a terra senza conoscere con esattezza le difficoltà in mare. Il governo - super ottimista - sul punto non prevede imprevisti: sarà Ponte e sarà a campata unica. E’ vero, ma sembra un dato trascurabile, che nel mondo l’obiettivo non sempre è stato raggiunto. In Giappone l’Akashi Kaiyko di Kobe, costruito in dieci anni (da noi si prevedono settanta mesi) e costato all’epoca (1988-1998) diecimila miliardi di lire, ha luce libera della campata principale di soli 1991 metri contro i 3300 del nostro e nonostante le dimensioni ridotte, in corso d’opera è stato ritenuto improponibile far passare i treni. Senza i treni il Ponte di Messina perderebbe una voce di autofinanziamento decisiva al piano dei ricavi. I treni ancora in mare causerebbero il forfait di Ferrovie dello Stato, e la riduzione dei ricavi ridurrebbe l’appetibilità dei privati a sostenerne i costi. Senza dire quale prezzo dovrebbero pagare gli automobilisti. E’ tutto chiaro? Tutto chiaro. Che si fa? Boh. Il Ponte è stato valutato il 12 ottobre 2005 dal gruppo di imprese che si è aggiudicato l’appalto tre miliardi e novecento milioni di euro, con un maxi ribasso d’asta di 500 milioni. Due anni dopo, nel luglio del 2007 il servizio studi della Camera “attualizza” il costo e lo ritiene non stimabile al di sotto di 6 miliardi e 100 milioni di euro. Due anni soltanto, due miliardi in più. Infatti, e siamo a luglio 2008 nel documento di programmazione economica (allegato Infrastrutture) a pagina 106 si legge che “si deve effettuare una vera due diligence per verificare le necessarie rivisitazioni alla Convenzione, la rilettura dei valori dell’offerta”. Ci vogliono soldi, e molti di più. E pure se ci fossero tutti, ci sarebbe da perdere il sonno sulla faglia, causa del terremoto del 1908 (magnitudo Richter 7.1) indicata come una spaccatura di circa 40 chilometri di lunghezza, sepolta sotto tremila metri di sedimenti all’interno di una zona crostale tra le più dinamiche del mondo. Anche qui uno sforzo creativo ha sopperito, almeno finora, al dilemma geologico. Secondo Remo Calzona, ex coordinatore del gruppo che doveva valutare scientificamente la fattibilità dell’opera, la indicazione della faglia su cui dovrebbe giacere uno dei piloni, visibile nel progetto del 1992, è invece scomparsa nel progetto del 2002. Si sarà trattato di una svista in copisteria. Anche la faglia, scommettiamo?, sarà domata. Intanto partono i lavori, e con tutte le buone intenzioni. Poi, e facciamo  tabboz corna, si vedrà.
Se do da mangiare ad un povero, mi dicono che sono un santo, ma se chiedo perchè quel povero è povero, mi dicono che sono un comunista!



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MaxPayne

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Re:Ponte sullo Stretto
« Risposta #7 il: Ottobre 20, 2009, 12:46:32 pm »
porterà disoccupazione ai poveretti che  hanno il traghetto e lo fanno come lavoro...  :iconeek:
 


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