2011 Anno europeo del Volontariato: il proprio tempo al servizio degli altri
(1/1)
ambarambacicicoco:
2011 Anno europeo del Volontariato: il proprio tempo al servizio degli altri
La risposta dei giovani
di Maria Vittoria De Matteis
Perché mettere il proprio tempo al servizio degli altri? Perché non c’è lavoro; perché si ha voglia di esprimersi; perché dà più un sorriso di un’anziano solo al mondo che si va a trovare, che un’ora in una sala giochi...E’ quanto dicono i ragazzi che regalano qualche ora del loro tempo al prossimo, e quei giovani che la pensano così sembrano più soddisfatti dei loro coetanei che li guardano come “diversi”... Molti vengono dagli scout e si conoscono da tempo, ma non tutti. Sir Baden Powell, fondatore dello scoutismo, invitava a lasciare il mondo più pulito di come lo si fosse trovato: è proprio questo lo spirito di chi si accosta al volontariato. Solo che fa meno clamore di una partecipazione al Grande Fratello.
Dal recentissimo rapporto “La mobilità dei giovani volontari in Europa”, commissionato dal Comitato delle Regioni dell’Unione Europea emergono dati, però, non così incoraggianti: per quanto riguarda il volontariato transfrontaliero, il rapporto mostra che il tipico volontario è donna, tra i 22 e i 26 anni, con un elevato grado di istruzione e proveniente da un ceto benestante; questo la dice lunga sui problemi maggiormente riscontrati dai giovani nell’intraprendere una esperienza di volontariato all’estero (Ong, etc): le cifre minime richieste per dedicarsi ad un periodo di servizio oltre frontiera sono inaffrontabili, mentre in molti casi di persone che non lavorano, la permanenza fuori fa perdere i contributi di disoccupazione. Ma gli ostacoli sono anche culturali: molte famiglie vedono l’esperienza come una perdita di tempo, sottratto al lavoro e/o allo studio. Problemi amministrativi sono invece l’assenza di uno statuto giuridico condiviso e i problemi conseguenti per ottenere permessi di soggiorno ed il tentativo di alcuni Stati di far passare il contributo minimo dei volontari come stipendio, quindi tassandolo.
Tutto questo è spesso causa di una cattiva gestione dei programmi con le organizzazioni che, lamentano i volontari, talora non preparano abbastanza all’esperienza (ad esempio, non fornendo corsi adeguati di lingua locale), non forniscono informazioni adeguate prima della partenza, non svolgono opera di tutoraggio in misura sufficiente. Tutto ciò costituisce un’occasione perduta, a detta dello studio, perché dalle interviste risulta come il volontariato transfrontaliero sia un’opportunità altamente formativa; imparare a gestirsi da soli, conoscere una lingua ed una cultura diverse, lavorare in gruppo, gestire un progetto, allacciare legami duraturi all’estero, sono tutte acquisizioni sul campo che hanno un riscontro anche presso la comunità ospitante, la quale si arricchisce in parallelo. Ed è sempre più evidente dai sondaggi che questo genere di esperienze, un tempo di “ribellione” e rottura nei confronti di un sistema, o di disinteressato altruismo, oggi sono viste come opportunità di carriera e formazione personale.
Fu sempre per un concetto di ‘economìe del dono’ che nacquero - nel ‘98 in Emilia-Romagna - le Banche del Tempo, sviluppatesi nei primi anni del 2000 e oggetto di decine di tesi di laurea, centinaia di articoli, interviste, pubblicazioni. Ciascun socio, nella sua città mette a disposizione qualche ora per dare ad un altro socio una certa competenza. Le “ore” date vengono “calcolate” e “accreditate” o “addebitate” nella Banca. Può succedere così, che non sia la stessa persona a “rimborsarle”, ma un'altra. Tutti gli scambi sono gratuiti: ogni ora viene valutata per un'ora, indipendentemente dal valore monetario del tipo di prestazione svolta. L'età media si è progressivamente abbassata in quanto l'utilizzo costante dell'informatica ha coinvolto anche i più giovani. Le attività delle BdT sono molto diverse: lezioni di cucina, manutenzioni casalinghe, accompagnamenti e ospitalità, babysitteraggio, cura di piante e animali, scambio, prestito o baratto di attrezzature varie, ripetizioni scolastiche e italiano per stranieri, etc. Anche il tempo dedicato all'organizzazione, all'accoglienza, e alle riunioni o feste viene in genere valutato come tempo scambiato e quindi accreditato o addebitato nel conto personale del socio.
> Intervista a Danilo Testa, direttore generale per il volontariato, l’associazionismo e i formatori sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
APPUNTAMENTI:
Centro Europeo di Volontariato (Cev), Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), Agenzia delle Nazioni Unite per la promozione del volontariato (UN volunteers) presenteranno il 6/V a Tallin in una sessione ad hoc del simposio Cev un manuale che definisce una metodologia e criteri di classificazione condivisi per produrre statistiche comparabili a livello globale sul volontariato. C’è appena stata a Venezia una conferenza che apre il dibattito europeo al Volontariato, e una festa dedicata all’associazionismo a Carpi (Mo). Organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, Alleanza 2011 Italia e altre istituzioni impegnate per valorizzare l’anno europeo, la tappa italiana del tour Anno Europeo Volontariato della Commissione Europea sarà a Roma il 11/VII, e il 7/VII nella provincia di Genova ci sarà un open day di sensibilizzazione, e a Brescia il 10/VII un convegno sulla ‘formazione alla cura dell’altro’.
Fonte Televideo RAI
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa