Autore Topic: Se il fisco sbaglia deve correggersi in tempi ragionevoli [Tasse e Fisco]  (Letto 774 volte)

Descrizione:

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline ninfea

Una donna si vede recapitare dall’Agenzia delle Entrate una richiesta di pagamento di imposte. La pretesa è priva di fondamento e la donna agisce in giudizio per ottenere il risarcimento del danno conseguente alla ritardata ammissione della erroneità della richiesta e del conseguente provvedimento di sgravio. Il giudice di pace le da ragione, ma successivamente il Tribunale riforma la sentenza. Il giudice di secondo grado ritiene insussistente la colpa della P.A., considera lo sgravio meramente facoltativo e non rileva alcun ritardo data l’assenza della previsione di un termine preciso. La donna non ci sta e ricorre in Cassazione. Tuttavia, La Suprema Corte, con la sentenza 6283/12, rigetta il ricorso. La sola illegittimità dell’azione amministrativa non determina il diritto al risarcimento. In ogni caso, ribadisce la Corte, «l’Amministrazione finanziaria non può essere chiamata a rispondere del danno eventualmente causato al contribuente sulla base del solo dato oggettivo della illegittimità dell’azione amministrativa, essendo necessario che la stessa, nell’adottare l’atto illegittimo, abbia anche violato le regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, che costituiscono il limite esterno della sua azione».
In tema di responsabilità civile della P.A.è compito del giudice appurare che sussistano: un evento dannoso, l’ingiustizia del danno, la riferibilità dell’evento ad una condotta della P.A. e l’imputabilità dello stesso alla P.A.. Le considerazioni del Tribunale però, sono in parte sbagliate poiché in realtà le regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione non facoltizzano, ma impongono alla P.A., una volta informata dell’errore, di compiere le verifiche e di annullare il provvedimento riconosciuto illegittimo senza spazio alcuno alla discrezionalità che, in caso contrario, sconfinerebbe nell’arbitrarietà. L’amministrazione deve agire in tempi brevi. L’obbligo per la P.A. di agire nel rispetto delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione impone il riconoscimento in tempi ragionevoli del diritto del contribuente anche quando non sia previsto uno specifico termine per l’adempimento.
Tuttavia, la valutazione circa la ragionevolezza del tempo impiegato spetta al giudice di merito.

:ciao:
« Ultima modifica: Aprile 16, 2014, 21:19:06 pm da ninfea »
                                  
 


Cliccate il BANNER sopra, sarete di grande Aiuto. GRAZIE !