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Offline ambarambacicicoco

Ambiente: acqua al cromo, polemica a Treviglio
« il: Febbraio 20, 2012, 14:01:54 pm »
Ambiente: acqua al cromo, polemica a Treviglio
Cittadini dubbiosi, le autorità rassicurano

di Maurizio Righetti

Treviglio è un'attiva città del Bergamasco. Ci sono industrie e attività commerciali di buon livello, servizi efficienti, compreso quello sanitario specie dopo l'unificazione dell'ospedale locale con quello di Caravaggio. La disposizione della città facilita gli spostamenti, non solo coi mezzi a motore, anche se negli orari di punta qualche imbottigliamento è inevitabile. Ha una ricca storia – inevitabile, vista la sua ubicazione centrale e strategica - di dominazioni e sistemi difensivi, con connessi arricchimenti urbanistico-architettonici, artistici e culturali. Insomma, l'opulenta provincia lombarda. Qui, fin da ragazzino (era nato nel capoluogo orobico), si è stabilito il grande regista Ermanno Olmi, qui è nato uno dei migliori calciatori italiani di sempre, Giacinto Facchetti.

Litigiosità alta anche in Lombardia

Ma la logica perversa, figlia della poca chiarezza troppo spesso strumentalmente voluta, che rende l'Italia paese unico anche nel tasso di litigiosità, alberga pure qui. In questo momento - ma la cosa va avanti da molti anni - a Treviglio qualcuno sostiene che dai rubinetti esca acqua contenente tracce di cromo esavalente, sostanza cancerogena. E altri minerali ed elementi per niente salubri. Le autorità pubbliche sostanzialmente negano. Pochi forniscono indizi comprensibili sulla verità. E forse manca un po' di sano confronto. Così chi beve -forse!- mette a rischio la propria salute, chi non beve -forse!- spende inutilmente i suoi soldi per l’acqua minerale. Come sempre il “pubblico ministero” usa argomenti apparentemente convincenti ed ha ragione; l’”avvocato difensore” usa argomenti opposti, altrettanto convincenti, e, naturalmente, ha ragione pure lui. Solo che, se ambedue utilizzassero un linguaggio più chiaro, forse i poveri cittadini, che dovrebbero essere l’unico e vero giudice in questo tipo di controversie, potrebbero orientarsi un po’ meglio. Magari anche non da tifosi, ma secondo i veri interessi collettivi. Soprattutto perché si parla di salute. Cerchiamo allora di “sentire le due campane”.


Il vicesindaco e assessore all'ambiente Yuri Imeri: “Situazione assolutamente normale e tranquilla”


Luigi Minuti, ex sindaco di Treviglio e direttore della società Cogeide, che gestisce il ciclo idrico integrato in sedici comuni della Bassa Bergamasca, responsabile dei controlli sulla qualità dell'acqua, la considera "da bere, non buona, ma buonissima!". L'attuale vicesindaco e assessore all'ambiente, Yuri Imeri, usa qualche cautela in più, ma le sue convinzioni non sono lontane da quelle di Minuti. “Se il cromo esavalente non ci fosse sarebbe meglio”, dice Imeri, “ma parliamo di concentrazioni assolutamente sotto le misure consentite e lontane dalla soglia di pericolo e tantomeno di allarme”. Spiega che il livello di cromo è spesso misurato nel suo complesso, senza distinzione fra il micidiale esavalente' e il 'trivalente', innocuo e forse addirittura benefico. Ma chiarisce che, quando la presenza dell'elemento è certificata, si tratta in prevalenza di quello 'cattivo'. “Ci sono alcune minerali in bottiglia – rileva Imeri – in cui la concentrazione di cloro arriva a 22-23 microgrammi per litro, ben al di sotto dei 50 consentiti. Nei pozzi di Treviglio dove il valore è più alto, che poi parliamo di un pozzo, si arriva a 12. E' chiaro che se alla falda siamo a 5, qualcuno inquina e questa attività va controllata e combattuta. E noi lo facciamo”.
Le autorità sanitarie, in una materia in cui la responsabilità delle scelte finali spetta comunque al sindaco, sono state investite. “La Asl, anche dietro nostre ripetute sollecitazioni, ci ha sempre rassicurato. Lo stesso ha fatto l'Istituto Superiore di Sanità. E, senza minimamente mettere in dubbio le analisi delle autorità sanitarie pubbliche e dell'ente di gestione, abbiamo commissionato, a spese del Comune, ulteriori esami di laboratorio proprio nell'interesse, che assolutamente sentiamo prioritario in tema di salute, dei cittadini. E solo per loro tranquillità completa. Secondo tutte le risultanze, l'acqua si può bere. Dire che sia buona in un territorio come il nostro, (tutto, non solo Treviglio, anche per via di tanti precedenti di sversamenti industriali e non solo), è un'altra cosa. Quello che mi preme ribadire ai cittadini è che fare allarmismo e cattiva informazione non è un buon servizio e chi fa queste cose non sarà mai un nostro interlocutore. Nemmeno nelle pubbliche trasmissioni delle emittenti radiotelevisive. Preferiamo un confronto sui fatti concreti. E i consigli comunali aperti. Stiamo dando il via al Tavolo dell'Acqua, con presenza dei cittadini e, tra gli altri soggetti, associazioni di categoria, Legambiente, società di gestione”.
E per quanto riguarda altre 'presenze' nocive nell'acqua? Si parla, ad esempio di nichel, di cloroformio. “Massima attenzione come sempre anche lì. E' tutto sotto controllo e si può stare più che tranquilli. Ma noi non ci fermiamo e puntiamo a migliorare costantemente una situazione che non è per niente fuori controllo, nemmeno nel più piccolo livello”. E, oltre ad evitare che comportamenti inquinanti siano messi in atto da qualche azienda o da altri soggetti, “la lotta sarà dura contro gli eventuali inquinatori”.


Patrizia Siliprandi ('Uniti per cambiare'): “Le sostanze cancerogene non sono tollerabili nemmeno in tracce”


Non sono dello stesso avviso molti cittadini e qualche associazione. Patrizia Siliprandi è leader del movimento di opinione “Uniti per cambiare”, che fu anche lista civica, e presidente di “Le donne scelgono”, associazione che ha per finalità la tutela della salute, in particolare delle donne e delle categorie più' deboli. In una lettera all'attuale sindaco Giuseppe Pezzoni nella quale chiede provvedimenti più idonei per la salvaguardia della salute pubblica “così gravemente minacciata”, la Siliprandi afferma che “la chiusura dei pozzi inquinati anche da sostanze cancerogene appare ormai ineludibile sulla semplice scorta del principio di precauzione”. Siliprandi spiega che “l'accertata presenza di cromo esavalente, riconosciuta sostanza cancerogena di primo livello dalla Organizzazione Mondiale della Sanità è tanto più grave se si considera che l'inquinamento dura ormai da 10 anni e che il cromo esavalente è un metallo che si accumula nell'organismo a livello epatico e renale”. “Facendo eseguire alcune accurate analisi dell'acqua potabile di Treviglio, con particolare riferimento alle varie forme chimiche del cromo (trivalente, tetravalente, esavalente)”, prosegue la presidente, “abbiamo verificato che l'acqua potabile di Treviglio conteneva cromo esavalente in percentuali che in alcune zone della città superavano anche i 20 microgrammi/litro”.
La battaglia è partita alcuni anni fa per cercare di far “sospendere l'erogazione dell'acqua potabile fornita dalla Cogeide” e provvedere “ad allacciarsi all'acquedotto di Bergamo che invece forniva acqua potabile priva di tale sostanza cancerogena”. La Siliprandi va giù duro: “Anni di lotte che si sono infrante contro il muro di gomma eretto dal Comune, dalla società di gestione, dagli altri organi preposti alla tutela della salute pubblica, a dimostrazione che troppo spesso gli interessi economici e delle lobby sono prioritari rispetto a quelli dei semplici cittadini anche quando si tratta di tutelarne la salute”. Nell'acqua potabile – scandisce - “il cromo esavalente, in quanto sostanza cancerogena, non deve essere presente neppure in tracce, altro che in misura fino a 50 microgrammi per litro”. In particolar modo quando i pozzi maggiormente 'avvelenati', “riforniscono complessi scolastici”.
E ora che l'Arpa (Agenzia regionale per la protezione per l'ambiente), aggiunge Siliprandi, “ha rilevato la presenza in numerosi pozzi di Treviglio di altre sostanze inquinanti, quali nichel e cloroformio, che la portano ad esprimere un giudizio di non conformità alla legge,” si conferma ancora di più che “l'acqua potabile di Treviglio presenta elementi di estrema pericolosità per la salute dei cittadini”. Ed è grave “la circostanza che quel giudizio riguarda anche due pozzi da cui viene attinta l'acqua potabile”. Come è possibile, poi, che “da pozzi 'non conformi' venga estratta 'acqua potabile'?”.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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