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Offline ambarambacicicoco

Mostre: Tintoretto a Roma
« il: Febbraio 20, 2012, 18:56:15 pm »
Mostre: Tintoretto a Roma
Un lungo percorso tra due autoritratti

di Federica Marino



La pittura veneta è stata al centro di diverse importanti mostre inaugurate sul finire del 2011 e a cavallo con il nuovo anno, che si tratti del Settecento veronese o delle sale tematiche viste a San Marino.

Una nuova occasione per gustare la luce e i colori della scuola della Serenssima è ora alle Scuderie del Quirinale, dove approdano quaranta opere del Tintoretto.

Partendo dal fatto che dopo il 1937 nessuna monografica è stata dedicata in Italia al maestro cinquecentesco, l’esposizione si focalizza sui tre temi principali del Tintoretto: la ritrattistica – oggetto della lontana esposizione veneziana – la mitologia e l’arte sacra. A latere, una sezione dedicata ai contemporanei dell’artista e al suo tempo, così da restituire l’atmosfera culturale in cui il Tintoretto si è mosso e ha prodotto le sue opere.

Apre la mostra l’autoritratto giovanile oggi nel londinese Albert&Victoria Museum: Tintoretto ha trent’anni, una buona clientela tra le ricche famiglie veneziane che gli commissionano dipinti per le loro case e da qualche tempo collabora con la Scuola grande di San Marco, una delle importanti confraternite religiose che a Venezia, come altrove, erano anche influenti centri di potere politico ed economico. L’artista guarda dritto negli occhi il suo spettatore: è nel fiore degli anni e all’inizio di una promettente carriera.



A chiusura della mostra, un altro autoritratto (oggi al Louvre) sembra tracciare il bilancio della vita del pittore. Ora è un uomo anziano, quello che guarda oltre la tela: ha quasi settant’anni, ma lo sguardo è quello di quarant’anni prima, forse più consapevole del percorso fatto. L’artista è passato alla Scuola grande di san Rocco, di cui è diventato membro effettivo oltre che “decoratore ufficiale”; lavora per altre confraternite in diverse chiese veneziane e ha illustri committenze “laiche”; a Venezia i Pisani e i Venier, i Gonzaga a Mantova, mentre è la stessa Repubblica veneziana ad affidargli parte della decorazione di Palazzo Ducale e poi, distrutto questo da un incendio nel 1577, la ricostruzione.

Tra i due autoritratti, il cammino artistico del Tintoretto.
Ci sono i grandi teleri di San Marco e di San Rocco: il Miracolo dello schiavo viene completato proprio nel 1548, anno del primo autoritratto, mentre la Deposizione al sepolcro è del 1594, anno in cui Tintoretto muore. In questa sezione anche un interessante confronto tra due opere dallo stesso tema – l’Ultima Cena - separate da cinque anni di tempo.

La produzione storica e mitologica del Tintoretto ha decorato case e palazzi illustri. In mostra a Roma troviamo due degli ottagoni realizzati per Casa Pisani, un Apollo e Dafne e poi Deucalione e Pirra, coppie celebri della mitologia adatte a decorarle dimore di casate in cerca di echi illustri.

Un’intera sala al secondo piano è dedicata infine alla ritrattistica, fonte di importanti introiti per la bottega del Tintoretto: abilissimo nel cogliere i tratti del volto umano, l’artista era anche estremamente rapido nel fissarli su tela e poteva così soddisfare richieste di una clientela più numerosa. I

I testi in sala e del catalogo sono curati da Melania Mazzucco: una scelta prestigiosa e motivata dalla sua biografia di “Jacomo Tintoretto e i suoi figli”: otto, amatissimi senza distinzione tra maschi e femmine. Marietta fu collega nel padre e lo aiutò coi ritratti, come Domenico; ma ci fu chi, come Marco, scelse la vita dell’attore; due suore tra le cinque figlie femmine, un Giovan Battista morto probabilmente in giovane età: l’autoritratto in tarda età ci restituisce, forse, anche lo sguardo orgoglioso di un soddisfatto pater familias di una cinquecentesca Venezia.

Tintoretto
Roma, Scuderie del Quirinale
Dal 25 febbraio al 10 giugno 2012


Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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