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Offline ninfea

Ciao ciao, Dropbox in arrivo Google Drive
« il: Febbraio 12, 2012, 08:24:59 am »

Mountain View pronto a lanciare il suo servizio archiviazioni dati online

Ciao ciao, Dropbox. È stato bello finché è durato, ma se le indiscrezioni del Wall Street Journal (http://online.wsj.com/article_email/SB10001424052970204369404577211961645711988-lMyQjAxMTAyMDAwODEwNDgyWj.html#articleTabs%3Darticle), secondo cui Google si appresterebbe a lanciare un suo servizio di archiviazione di dati online, Drive, analogo a quello proposto da Dropbox fossero confermate, per quest'ultima si annunciano tempi difficili.

La Grande G arriva tardi, fondata nel 2007, la startup rivale ha ormai 45 milioni di utenti e con quattro miliardi di dollari di valutazione, non può ormai definirsi né giovane, né piccola. Resta però sempre un mollusco in confronto all'altra. Il servizio di Google dovrebbe chiamarsi Drive, più o meno lo stesso nome con cui era stato battezzato un esperimento di storage sulla “nuvola”, voluto alcuni orsono dal fondatore e attuale Ceo Larry Page. G Drive, così si chiamava il servizio, doveva partire nel 2007, ma non fu mai lanciato.

Un errore, col senno di poi, vista l'importanza assunta in questi anni dal cloud computing e dai servizi di immagazzinamento di materiali di vario tipo (documenti, musica, filmati), con un giro d'affari, secondo dati Gartner, di 830 milioni di dollari lo scorso anno e 1,2 miliardi di dollari stimati per il 2012.

Un settore dominato non solo da Dropbox, ma anche da altri attori come Box.net e iCloud di Apple. Anche Microsoft offre un prodotto simile, Sky Drive, integrato anche con Hotmail. Google però potrebbe colmare presto il ritardo, grazie soprattutto alla connessione razione con altri suoi servizi come Apps, Gmail, Docs e Picasa e ai prezzi, presumibilmente inferiori a quelli dei concorrenti.

Già oggi, Docs, Gmail e Picasa danno la possibilità di acquistare dello spazio di archiviazione aggiuntivo, al costo di cinque dollari all'anno per 20 gigabyte di spazio extra, e venti dollari annuali per ottanta giga. Per gli utenti Dropbox, invece, i primi due gigabyte di storage sono gratis, ma se si vuole qualcosa di più, bisogna pagare un canone mensile che varia fra i dieci (per 50 gb) e i venti dollari (se i gb sono 80).

Anche Google Drive avrà probabilmente, un'opzione base gratuita e consentirà di condividere file con altri utenti. Un po' come il tanto vituperato Megaupload, il sito di storage chiuso dall'Fbi che ospitava non solo contenuti illegali, ma anche molti documenti perfettamente legittimi che ora non si sa che fine faranno. Difficile però che la Grande G chiuda un occhio sugli abusi, come ha fatto per anni il fondatore di Megaupload, Kim Dotcom.
                                  
 


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