Autore Topic: Le ‘analisi’ del governo: lavoro, le ipotesi di riforma [Informativa]  (Letto 702 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Le ‘analisi’ del governo: lavoro, le ipotesi di riforma
Dai contratti all’articolo 18


Dopo le pensioni ora dovrebbe toccare a lavoro e ammortizzatori sociali. Campi regolati dalle parti sociali sui cui, però, il governo vuole presentare le sue ''analisi'' e, come ha spiegato nel fine settimana il ministro del Welfare Elsa Fornero al 'Corriere della Sera', ''spingerle non a ridurre i salari, ma a riflettere sulla necessità di avvicinarli il più possibile alla produttività''. Ecco che rientrano in gioco anche l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la flessibilità e l'intervento sui contratti di lavoro per razionalizzare il campo e mettere a punto un'unica formula per i neoassunti. Di seguito i possibili terreni d'azioni del governo e per ciascuno le ipotesi di eventuali riforme.

- SALARI: Per accrescere le buste paga degli italiani si potrebbe intervenire sul cuneo fiscale, ovvero la differenza tra la cifra sborsata dall'azienda per le retribuzioni e quello che realmente finisce nelle tasche dei lavoratori. Un gap che secondo gli ultimi dati dell'Ocse, riferiti al 2010, e' pari al 46,9%, ponendo l'Italia tra i Paesi in cui l'onere fiscale sui salari è tra i più alti. La soluzione starebbe, quindi, nella riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. L'operazione, però, esige risorse consistenti. Ecco che più probabilmente l'azione del governo si limiterà a un'agevolazione sui contratti di secondo livello e quindi sugli aumenti salariali legati alla produttività.

- CONTRATTI: Fornero ritiene opportuno arrivare a un contratto ''vero'', ''non precario'' e ''unico'' che permetta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con delle certezze e delle garanzie maggiori. E anche in questo caso si riaffaccerebbe la questione sui livelli salariali. Per il ministro il nuovo contratto, infatti, dovrebbe ''riconoscere che sei all'inizio della vita lavorativa e quindi hai bisogno di formazione'', ''parti con una retribuzione bassa che poi salirà in relazione alla produttività.

- ARTICOLO 18: Di certo per la Fornero ''non ci sono totem'', ''terreni inesplorati'' e, quindi, la discussione può essere aperta anche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Passando alle ipotesi, il concetto sarebbe quello di riequilibrare la flessibilità: da una parte razionalizzando e 'irrigidendo' le forme di accesso al lavoro e dall'altra sbloccando un po' l'uscita. L'obiettivo è quello di porre fine a un dualismo che da' sicurezza solo a chi già si trova dentro e priva di ogni garanzia chi sta fuori. Fornero d'altra parte ha spiegato che servirebbero nuovi rapporti di lavoro che non tutelino ''più al 100% il solito segmento iperprotetto''.

- AMMORTIZZATORI SOCIALI: L'intervento sugli ammortizzatori sociali appare urgente, si tratta di un sistema che ha finora retto e ha permesso di tamponare la perdita di posti di lavoro, offrendo dei solidi cuscinetti (dalla cig alla mobilità) a chi ha goduto di contratti 'blindati'. Ma l'aumento dell'età pensionabile, le crisi aziendali, la precarietà pongono la necessità di trovare strumenti che garantiscano una minima continuità di reddito anche per chi viene licenziato, per chi passa da un contratto a termine ad un altro. La strada da percorrere sarebbe quella di arrivare anche in Italia a un vero sistema di sussidi alla disoccupazione, sull'esempio, magari, di quello che avviene in altri Paesi europei, come la Germania.

Fonte TelevideoRAI
« Ultima modifica: Aprile 19, 2014, 23:17:27 pm da ninfea »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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