Spotify elimina i limiti di ascolto nei suoi abbonamenti gratuiti
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ninfea:
Il messaggio apparso sul sito ufficiale di Spotif]
Il servizio in streaming svedese risponde all'arrivo di Beats Music: niente più restrizioni per gli utenti della versione free
La piattaforma di streaming musicale Spotify ha eliminato i limiti di ascolto per gli utenti abbonati alla versione gratuita del servizio. L'annuncio è stato dato sul suo network di siti ufficiali, compreso quello italiano :
“In passato abbiamo dovuto limitare il tuo ascolto ad alcune ore al mese alla fine del periodo di prova senza limiti di 6 mesi. Ma ora non avrai più limiti di tempo nella versione gratuita di Spotify. Abbiamo rimosso completamente le limitazioni su tutte le piattaforme; ora puoi ascoltare le tue canzoni preferite tutte le volte che vuoi, per tutto il tempo che vuoi”.
La notizia, che vale per tutte le piattaforme nazionali del servizio e farà di sicuro contenti gli abbonati che dopo sei mesi di prova si erano trovati con uno sbarramento d'ascolto settimanale piuttosto rigido ( due ore e mezza ), sembra avere un chiaro intento strategico: marcare la propria differenza da Beats Music, il nuovo servizio in streaming che apre il 21 gennaio negli Stati Uniti .
Mentre Spotify permette di scegliere tra una versione gratuita con pubblicità e abbonamenti premium fino a 9,99€ al mese, Beats Music offrirà sul mercato americano solo un'opzione a pagamento (con la possibilità di sfruttare una partnership con il gestore telefonico AT&T). La vivacità di inizio 2014 - con novità, rilanci e controrilanci - conferma il ruolo crescente dello streaming nel panorama del consumo musicale online. I dati del 2013 sottolineano il boom del settore, l'offerta è sempre più ricca, gli investimenti anche (a novembre Spotify ha raccolto 250 milioni di dollari in finanziamenti) e nei prossimi mesi è probabile che l'attenzione si sposti anche verso il formato video, con l'atteso lancio del nuovo servizio in abbonamento YouTube Music e l'ampliamento dell'offerta europea di Netflix.
Fonte: LaStampa.it
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