Class action Intesa San Paolo, la parola ai giudici21 gennaio 2013Terminata la raccolta delle adesioni alla class action contro Intesa San Paolo per le illecite commissioni di scoperto conto applicate ai conti senza fido dal 2009. Ora la parola passa ai giudici del Tribunale di Torino, che hanno già fissato la prossima udienza a fine marzo. Chi ha aderito ha la possibilità di riavere indietro le commissioni illecitamente applicate.La class action per commissioni non dovuteMagari non lo sai, ma per qualche giorno o qualche settimana potresti essere andato in rosso sul tuo conto corrente, tornando poi a fine mese in attivo, grazie, per esempio, all’accredito dello stipendio. Per quel piccolo periodo di rosso, Intesa San Paolo ti ha fatto pagare, oltre agli interessi passivi, anche una commissione “illecita” chiamata
“CSC commissione di scoperto di conto”.
Perché la consideriamo illecitaPerché è stata introdotta dalla banca in sostituzione delle commissioni di massimo scoperto abolite per legge nel 2009. In pratica, una nuova commissione ha sostituito quella abolita, aggirando la legge. Non ci stiamo e chiediamo che i soldi siano restituiti ai correntisti. La Corte d'appello di Torino ha dichiarato ammissibile l'azione collettiva risarcitoria presentata da Altroconsumo contro Intesa Sanpaolo s.p.a. per le commissioni di scoperto di conto applicate ai correntisti in rosso dopo il 15 agosto 2009 (una class action è possibile in Italia solo per eventi successivi a questa data).
Terminata la raccolta di adesioni, la parola ora è ai giudiciLa raccolta delle adesioni alla class action è terminata. Ora la parola passa ai giudici del Tribunale di Torino, che hanno già fissato la prossima udienza a fine marzo. Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda.
Dal sito di Altroconsumo