Autore Topic: Monte dei Paschi di Siena: c/c al sicuro, a rischio chi ha titoli della banca  (Letto 1118 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Monte dei Paschi di Siena: conti correnti al sicuro, a rischio chi ha titoli della banca
24 gennaio 2013


Un buco da quasi 4 miliardi di euro: in caso di default della banca i conti correnti sono tutelati fino a 100.000 euro. Più a rischio chi ha azioni o obbligazioni firmate Mps. Nessun problema per i mutui.


Lo scandalo dei derivati sta minando la stabilità finanziaria della banca più antica del mondo in attività, il terzo gruppo bancario italiano per numero di filiali. Con due operazioni una con Deutsche Bank e l’altra con la giapponese Nomura, Mps ha usato i derivati per spostare negli anni i buchi di bilancio che altrimenti sarebbero emersi già nel 2009. Nessuno sapeva dei derivati e quindi del rischio che stava correndo la banca: né la Consob né Bankitalia si erano accorte di nulla. Quali le conseguenze per i risparmiatori? I conti correnti sono al sicuro, a rischio azionisti e obbligazionisti della banca. Nessun problema per i mutui.

Lo Stato interviene per coprire il buco
Per coprire il buco di bilancio da 3,9 miliardi di euro, Mps emetterà obbligazioni al tasso del 9% che lo Stato riacquisterà e a cui la banca dovrà pagare gli interessi e restituire il capitale. Se la banca non ce la facesse, questi bond si trasformerebbero in azioni e dunque lo Stato diventerebbe il principale azionista della banca. Possiamo dire che non c’è un reale rischio di default, ma è più probabile che su indicazione di Banca d’Italia altre banche intervengano per evitarlo, magari acquisendo sportelli e ristrutturando la rete di vendita.

Conti correnti al sicuro fino a 100 mila euro
In queste ore l’ansia dei correntisti Mps è comprensibile. Anche se il rischio default è davvero basso, bisogna dire che, nel caso ci fosse, i correntisti sono tutelati dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt, www.fitd.it) per un totale massimo di 100.000 euro. La stessa protezione vale anche per i conti di deposito. Dunque se sei un cliente che ha un conto corrente con meno di 100.000 euro depositati, il fondo ti copre totalmente, mentre se hai una somma maggiore depositata, meglio ridurre il rischio distribuendo su più istituti bancari.

Titoli e fondi comuni
A differenza dei soldi depositati sul conto corrente, i titoli non sono un credito nei confronti delle banche, ma sono di proprietà dell’investitore. Quindi, in caso di crac della banca non rientrano nella tutela offerta dal Fondo, ma dovrebbero essere restituiti dall’emittente. Stesso discorso per i fondi comuni, anche se in questo caso qualche problema in più potrebbe sorgere se la banca fallita agisce come depositaria del patrimonio della Sicav (Società di investimento a capitale variabile). Le Sicav, infatti, non possono usufruire del fondo di garanzia per recuperare le somme depositate e devono quindi aspettare le procedure di liquidazione per il recupero.

Azionisti e obbligazionisti: restano le briciole
In caso di default, gli azionisti sono gli ultimi a raccogliere le briciole di quel che resta dal processo di liquidazione. Quanto alle obbligazioni non riceveranno il pagamento degli interessi. Il rimborso del capitale investito, si può ottenerlo, tutto o in parte, solo se con i soldi derivanti dalla vendita delle attività della banca si riusciranno prima a pagare tutti gli oneri amministrativi (come quelli per i dipendenti). Quello che possiamo dire è che storicamente, in operazioni di questo tipo, alla fine del processo di liquidazione si è riusciti a recuperare in media  tra il 30 e il 40% del capitale investito. Chi ha i bond Mps non può far altro che attendere e sperare che non si arrivi al default e se ci si arriva, di ottenere qualcosa in fase di liquidazione. Oppure può cercare di vendere subito le obbligazioni, ma è molto difficile, visto che le negoziazioni sui mercati ufficiali oggi sono sospese per eccesso di ribasso e il loro prezzo è sceso molto e vendere significherebbe realizzare una perdita.

Mutui e prestiti: nessun problema
In questi casi il cliente è debitore della banca. Quindi, continuerà a pagare le rate all’eventuale  liquidatore o alla nuova banca che sostituirà la banca in liquidazione.

Dal sito di Altroconsumo

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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