Autore Topic: Fiere - Sagre - Mostre - Eventi  (Letto 18921 volte)

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #30 il: Gennaio 16, 2013, 20:13:28 pm »


Espace musée, arte in aeroporto

Un bronzo di Auguste Rodin
   
Inaugurato al Roissy-Charles-de-Gaulle uno spazio per le mostre: la prima è dedicata a Auguste Rodin



Parigi

Nello scalo parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle è stato inaugurato uno spazio dedicato alle esposizioni, l’Espace musée.

 

«Ogni anno saranno allestite due mostre - spiega Augustin de Romanet, l’amministratore delegato di Aeroporti di Parigi, la società di gestione aeroportuale francese che controlla i due principali scali parigini, Orly e Charles-de-Gaulle -. Le opere esposte saranno prestiti provenienti dai più grandi musei francesi».

 

La prima mostra, fino al 28 aprile, intitolata Le ali della gloria, presenta per sei mesi un cinquantina di opere di Auguste Rodin, tra cui le celebri sculture de Il pensatore e L’eta´ del bronzo. L’entrata è gratuita.

Tutte le informazioni  http://www.aeroportsdeparis.fr/ADP/fr-FR/Passagers/Services/actualites-des-services/espace_musees.htm


                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #31 il: Gennaio 17, 2013, 22:00:49 pm »


“New Future”, tredici giovani artisti per Art City Bologna




 

Dal 18 gennaio al 17 febbraio 2013 a Palazzo Poggi


Dal 18 gennaio al 17 febbraio 2013 gli spazi del piano nobile del settecentesco Palazzo Poggi, sede del Museo di Arte e Scienza di Bologna, accolgono tredici interventi site-specific realizzati da giovani artisti nell’ambito della mostra collettiva New Future.


Il progetto espositivo, a cura di Manuela Valentini e promosso da Visioni Future, MAMbo e Bjcem, è stato appositamente prodotto per Art City Bologna, il programma di iniziative istituzionali promosse da Comune di Bologna e BolognaFiere che dal 25 al 27 gennaio 2013 affianca la trentasettesima edizione di Arte Fiera con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città di Bologna attraverso le incursioni dei linguaggi contemporanei.


In un affascinante dialogo con la storia del palazzo che all’inizio del Settecento fu tramutato in un centro di ricerca e diffusione del sapere scientifico, opere d’arte contemporanea convivono con le collezioni permanenti del Museo, esposte nelle sale affrescate da alcuni grandi pittori del passato come Pellegrino Tibaldi e Prospero Fontana. 


I lavori presentati sono di tredici giovani artisti visivi di area europea e mediterranea provenienti dal W.E.Y.A. World Event Young Artist: Akram Al Halabi (Siria), Muna Amareen (Giordania), Igor Bošnjack (Bosnia & Erzegovina), Karmil Cardone (Italia), Fabrizio Cotognini (Italia), Zoe Giabouldaki (Grecia), Tzion Abraham Hazan (Israele), Alexandros Kaklamanos (Grecia), Jessica Lloyd-Jones (UK), Giulia Manfredi (Italia), Laura Skocek (Austria), Moussa Sarr (Francia) e Martin Vongrej (Slovacchia).

                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #32 il: Gennaio 31, 2013, 15:36:38 pm »


Firenze apre le porte dei musei comunali nel ricordo della principessa che salvò i suoi tesori d’arte

Il 18 febbraio visite guidate ad ingresso gratuito per commemorare la figura di Anna Maria Luisa de’ Medici



Il 18 febbraio a Firenze si ricorda l’anniversario della morte dell’ Elettrice Palatina, unica figlia del Granduca Cosimo III e ultima rappresentante della linea primogenita della casata fiorentina dei Medici che fu al governo della città per circa due secoli.

Per l’occasione, sono previsti due giorni di celebrazioni: oltre al il tradizionale Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che si muove verso le  Cappelle Medicee domenica 17 febbraio, per il giorno successivo sono in programma visite guidate gratuite al Museo degli Argenti e l’ingresso gratuito a tutti i musei comunali.


Così Firenze rende omaggio al ricordo di Anna Maria Luisa de’ Medici, alla quale, grazie al suo amore per l’arte, si deve il grande merito, di aver stipulato, nel 1737, con la nuova dinastia regnante dei Lorena un contratto giuridico, il cosiddetto “Patto di famiglia”, che stabiliva che costoro non potessero sottrarre o trasportare al di fuori dei confini del Granducato “... Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose... affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”. In questo modo la principessa elettrice del Palatinato riuscì a garantire che Firenze conservasse la proprietà del patrimonio artistico accumulato nel corso dei secoli dalla dinastia dei Medici e che non fosse quindi depauperata di una parte importante dei suoi tesori artistici e culturali.


Per l’occasione sarà anche emesso un francobollo celebrativo,  con la riproduzione del ritratto della nobildonna, dipinto da Antonio Franchi intorno al 1690 e conservato a Palazzo Pitti.
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #33 il: Gennaio 31, 2013, 15:39:48 pm »

La forma del gusto: in mostra i creativi che fanno il cibo buono… e bello

Una mostra al Mart di Rovereto indaga le relazioni tra cibo e creatività



L’ arancia, scriveva Bruno Munari, nel ’63, nel suo mini-saggio Good Design, “è un oggetto quasi perfetto dove si riscontra l’assoluta coerenza tra forma, funzione, consumo… Si potrebbe anche, a questo proposito considerare che i mandarini siano una specie di produzione minore, adatta specialmente ai bambini, avendo lo spicchio più piccolo.” E proprio con un omaggio a questo autore e a questo libretto, piccolo per dimensione ma non per contenuto, si apre il percorso espositivo della mostra a cura di Beppe Finessi, “Progetto Cibo. La forma del gusto", che si terrà al Mart, Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, dal 9 febbraio al 2 giugno 2013.

In tempi in cui all’alimentazione si presta un’attenzione sempre crescente all'alimentazione, tra dietologi, cibi bio e a chilometro zero, si scopre che, se è importante che la nostra alimentazione sia sana e corretta, è altrettanto vero che “anche l’occhio vuole la sua parte” e che il buono può e deve essere anche bello. E che, quindi, esiste una "bontà estetica" dei cibi. Di qui i presupposti della mostra: illustrare le relazioni tra cibo e design, una combinazione che era al centro, già cinquant’anni fa della piccola opera di Munari, nella quale l’autore invitava i lettori a guardare i frutti della natura con gli occhi di un progettista, come se fossero prototipi della produzione industriale. E per questo ne analizzava, con leggerezza e ironia ma anche con lucidità, le caratteristiche “funzionali e prestazionali”. Ed ecco che i piselli, per fare solo un altro esempio, diventavano "Pillole alimentari di diversi diametri, confezionate in astucci bivalve".
 
Nella mostra il lavoro dei food designer sarà indagato in tutte le sue sfaccettature. Per esempio vari tipi di pasta, progettati da autori come Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot, dimostreranno emblematicamente come la creatività dei designer può convergere con la produzione industriale. E ci sarà spazio anche per immaginare il futuro del cibo, tra  creazioni non solo sperimentali e sofisticate, ma  segnate anche da una forte tensione etica e sociale, perché il cibo deve essere buono e bello ma anche solidale ed eco- sostenibile.

                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #34 il: Febbraio 11, 2013, 23:03:55 pm »

Brescia riapre il Capitolium e porta in mostra il secolo breve

Il 7 marzo la riapertura del monumento patrimonio Unesco. L'8 marzo l'inizio delle mostre di "Novecento mai visto"




Brescia sta per vivere una stagione di grandi ritorni. Il primo è quello del Capitolium che, dal 7 marzo, riapre le sue porte al pubblico con un nuovo, suggestivo allestimento multimediale progettato dai videoartisti di Studio Azzurro. La città recupera così quel tesoro di età imperiale riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità e i cui resti, situati nella zona del Monastero benedettino di Santa Giulia, sede dell'omonimo museo civico, vennero riportati alla luce tra il 1823 e il 1826 per volontà dei membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, grazie a una sottoscrizione pubblica.
Oltre all'antico, però, la città riscopre anche il contemporaneo con l'evento  "Novecento mai visto": dall'8 marzo al 30 giugno 2013, infatti, arriva per la prima volta in Italia una fra le collezioni d’arte contemporanea più importanti d’Europa: la collezione Daimler, che, conta circa duemila opere di oltre settecento artisti internazionali, duecento delle quali saranno esposte nel Museo di Santa Giulia nella mostra " Capolavori dalla Daimler Art Collection. From Albers to Warhol to (now)".
  E non solo: perché per l'occasione lascerà i depositi del museo, dove fu relegata nel 1972 per far posto alle collezioni archeologiche e medievali, la prestigiosa raccolta pubblica che darà vita alla mostra " Opere dalle collezioni bresciane. Da de Chirico a Cattelan e oltre".  Tornerà così accessibile al pubblico, dopo oltre 40 anni di oblio, una tra le maggiori raccolte italiane pubbliche d'arte contemporanea, arricchita, per l'occasione, da prestiti di opere, diverse delle quali mai esposte prima, provenienti da importanti collezioni private della città.


Nicoletta Speltra


 Fonte: ARTE.it

 
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #35 il: Febbraio 11, 2013, 23:11:49 pm »

Cento corti per cento capolavori. Così The Met trasforma l'arte in film


Ogni mercoledì, fino a dicembre, il Metropolitan Museum di New York pubblica sul sito del progetto "82nd & Fifth" due video dedicati a due capolavori conservati nelle sue sale




Due cortometraggi a settimana per raccontare l'arte. In tutto cento corti per altrettanti capolavori. Il progetto è del Metropolitan Museum di New York e prende nome “82nd & Fifth” dalla sede dell'edificio, posta su un lato del Central Park, lungo quello che viene definito Museum Mile, vale a dire il "Miglio dei Musei". I video, che hanno una durata di pochi minuti, sono affidati ciascuno ad un curatore chiamato a scegliere e ad illustrare, in prima persona o attraverso una voce fuori campo, una delle opere del museo, quella che più ha contribuito a cambiare la sua visione dell'arte e del mondo. Puntuali, ogni mercoledì e per tutto il corso del 2013, The Met manderà online due filmati. Il primo pubblicato in rete, quello che ha segnato l'avvio del progetto, è dedicato a "Madonna e Bambino con Angeli", opera realizzata tra il 1455 e il 1460 dallo scultore fiorentino Antonio Rossellino. Poi è stata la volta, tra gli altri, di Frank Lloyd Wright, con l'arredamento della living room, progettato tra il 1912 e il 1915 per la Little House di Wayzata, in Minnesota, e ancora di Giovanni Battista Tiepolo e la sua grande tela del 1729 con il "Trionfo di Caio Mario" e della stampa di Rembrandt datata 1653 con il "Cristo crocifisso tra i due ladri", conosciuta anche con il titolo "Tre Croci".

Per poterli vedere basta accedere al sito  http://82nd-and-fifth.metmuseum.org/#/new/ 


Nicoletta Speltra



Fonte: ARTE.it
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #36 il: Febbraio 11, 2013, 23:24:06 pm »

La Madonna col Bambino del Ghiberti da Firenze a Parigi per la Primavera del Rinascimento




Lorenzo Ghiberti, Madonna col Bambino, 1430

Dopo il restauro appena concluso, l'opera sarà tra i capolavori protagonisti di una mostra ospitata prima a Palazzo Strozzi e poi al Louvre

Sei mesi di restauro e ora la Madonna col Bambino, opera realizzata nel 1430 da Lorenzo Ghiberti, può tornare ad essere esposta. La nicchia nel vestibolo al pian terreno della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia, in Piazza Duomo a Firenze, che la ospitava prima del restauro, però, rimarrà vuota ancora per diversi mesi. Dopo la presentazione al pubblico del complesso e delicato intervento di recupero conservativo effettuato sull'opera, la confraternita darà infatti il suo capolavoro in prestito a Palazzo Strozzi, per la mostra " La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze. 1400-1460" che si terrà dal prossimo 23 marzo fino al 18 agosto. E poi, dopo la chiusura dell'allestimento fiorentino, la mostra si trasferirà a Parigi, dove, dal 23 settembre al 6 gennaio 2014, ad ospitarla sarà la Sala Napoleone del Museo del Louvre.
  Quest'opera non poteva mancare in una raccolta che si propone di documentare la genesi del Rinascimento a Firenze, del quale la scultura fu la prima interprete. Nella raccolta ci saranno anche altri lavori dello stesso artista, tra i quali la famosa formella bronzea con il "Sacrificio di Isacco" realizzata per quel concorso bandito nel 1401 per la realizzazione della porta nord del Battistero che mise a confronto il linguaggio classico del Ghiberti con quello realistico del Brunelleschi, segnando così  l'alba dell' "età nuova".


Nicoletta Speltra


Fonte: ARTE.it

 
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #37 il: Febbraio 20, 2013, 15:22:56 pm »

Riflettori accesi sui "musei cancellati"


Beato Angelico, Annunciazione, Museo Diocesano di Cortona1333-1334 ca.


L'Associazione Musei Ecclesiastici Italiani organizza un weekend di aperture gratuite, visite guidate ed eventi

I Musei Diocesani in Italia sono decine e decine. Gli itinerari turistici però, spesso, li dimenticano. Per questo motivo i "musei cancellati", come li definisce chi li ha in gestione, chiedono attenzione e, per averla, organizzano per il weekend del 2 e 3 marzo una due-giorni di aperture gratuite con visite guidate, eventi, incontri, attività e concerti in oltre duecento strutture, comprese confraternite, chiese e cattedrali.
 
Il progetto, che ha preso spunto dalle celebrazioni per i millesettecento anni dell’Editto di Costantino, è dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani ed ha l'obiettivo di accendere i riflettori su queste realtà, ricchissime di patrimonio e di cultura.

I Musei Diocesani, intanto, partecipano anche alle iniziative legate all'Anno della Fede e promosse dal Pontifico Consiglio per la nuova Evangelizzazione. Come quella che vedrà arrivare a Roma , presso la Galleria Borghese, grandi opere che interpretano temi religiosi. L'avvio del progetto è affidato all'Annunciazione delBeato Angelico , conservata nel Museo Diocesano di Cortona.

Nicoletta Speltra

Fonte: ARTE.it


                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #38 il: Febbraio 20, 2013, 15:32:30 pm »

Alla scoperta del MAXXI segreto


MAXXI

Il museo romano svela ai visitatori gli angoli solitamente inaccessibili dell'architettura di Zaha Hadid

C'è circa un mese di tempo, a Roma, per conoscere il MAXXI, il Museo delle Arti del XXI secolo, e di scoprire che a volte il contenitore può essere interessante quanto il contenuto. Fino al prossimo 17 marzo, infatti, chi acquista il biglietto d'ingresso per la visita delle collezioni permanenti e temporanee del museo, avrà una sorpresa. Il martedì, il giovedì e il sabato (con orari consultabili sul sito www.fondazionemaxxi.it) potrà partecipare alle visite guidate agli "spazi segreti" della struttura progettata dall'architetto anglo-irachena Zaha Hadid, in seguito a un concorso internazionale in due fasi bandito dal Ministro per i Beni Culturali nel 1998.

Al pubblico saranno mostrati plastico, disegni preparatori e foto di cantiere di questo complesso edificio che con l'incastro dei suoi volumi, la sequenza delle gallerie, le pareti curvilinee, l’intrecciarsi delle quote determina una trama spaziale molto articolata e percorsi di fruizione sempre diversi.

Nello stesso periodo, per la precisione fino al 21 marzo, c'è un'iniziativa che privilegia i giovani visitatori: il due per uno riservato a tutti gli under 26.


Nicoletta Speltra


Fonte: ARTE.it

                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #39 il: Febbraio 26, 2013, 14:37:27 pm »

Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre


Il Novecento tra le guerre in mostra a Forlì
Mostra a Forlì fino al 16 giugno



Prende il via dal primo dopoguerra e s’inoltra fino all’epilogo tragico del secondo conflitto mondiale la mostra che Forlì dedica al Novecento e alle sue nuove espressioni artistiche. L’esposizione, intitolata Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre, riscopre un clima che ha visto non solo architetti, pittori e scultori, ma anche designer, grafici, pubblicitari, ebanisti, orafi, creatori di moda cimentarsi in un grande progetto comune che rispondeva, attraverso una profonda revisione del ruolo dell’artista, alle istanze del cosiddetto «ritorno all’ordine». 

Non un semplice richiamo al passato, ma la ripresa dei soli canoni ritenuti adatti alla realizzazione di un pensiero e di una volontà artistica, che scaturiva dalla crisi delle avanguardie storiche, in particolare il Cubismo e il Futurismo, considerate l’ultima espressione di un processo di dissolvimento dell’ideale classico che era iniziato con il Romanticismo e si era accentuato con l’Impressionismo e i movimenti come il Divisionismo e il Simbolismo che lo avevano seguito.

Il modello di una ritrovata armonia tra tradizione e modernità è sostenuto da questi artisti – tra cui ebbero un rilievo maggiore Felice Casorati, Achille Funi, Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt e Arturo Martini – e avrà, anche grazie allo spirito critico e organizzativo di Margherita Sarfatti, il sostegno da parte del regime, alla ricerca della definizione di un’arte di Stato, come il lungo e differenziato dibattito sulle riviste dimostra.

La mostra presenta i grandi temi affrontati nel Ventennio dagli artisti che si prestarono a celebrare l’ideologia e i miti proposti del regime e da coloro che hanno attraversato quel clima alla ricerca di un nuovo rapporto tra le esigenze della contemporaneità e la tradizione, tra l’arte e il pubblico. La presenza di dipinti, sculture, cartoni per affreschi, opere di grafica, cartelloni murali, mobili, oggetti d’arredo, gioielli, abiti, intende offrire una visione a tutto tondo del rapporto tra le arti e le espressioni del costume e della vita, confrontando artisti e materiali diversi.


La mostra è visitabile presso i Musei San Domenico fino al 16 giugno 2013.

                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #40 il: Febbraio 26, 2013, 14:41:50 pm »

Nam June Paik a Modena
 

Dal 16 febbraio al 2 giugno 2013 oltre cento lavori da importanti collezioni italiane
modena


Dal 16 febbraio al 2 giugno 2013, a Modena si terrà la mostra Nam June Paik in Italia, a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Marco Pierini.

Il percorso espositivo presenta una significativa selezione di opere – oltre cento lavori – provenienti da importanti collezioni italiane e si propone di ricostruire il rapporto dell’artista con il nostro Paese di cui è stato ospite assiduo, dagli anni Settanta a tutti gli anni Novanta, da solo o con altri artisti della galassia Fluxus, impegnato in performance, mostre, scambi e dialoghi con critici, collezionisti, istituzioni.

Il nucleo principale della mostra è costituito dai numerosi lavori appartenuti ad Antonina Zaru, che con l’artista coreano ha intrattenuto un rapporto duraturo e fecondo. Sono inoltre esposti documenti e testimonianze fotografiche e filmate scaturite da un’ampia ricognizione condotta sul territorio emiliano, dove Paik ha trovato molta attenzione da parte di galleristi appassionati come Rosanna Chiessi e Carlo Cattelani e di accorti collezionisti.

Esponente di spicco del movimento Fluxus, considerato il principale precursore della videoarte, è stato definito «un artista consapevole del proprio tempo», capace di utilizzare l’oggetto televisore e la telecamera sia come elementi con cui produrre videosculture e videoinstallazioni sia come componenti vere e proprie di performance.

Tra i protagonisti della stagione dell’happening newyorkese nel corso della sua vicenda artistica Paik ha agito fra arte, musica, teatro e fotografia, spesso insieme alla violoncellista Charlotte Moorman e nel corso della sua carriera ha collaborato, fra gli altri, con John Cage, Peter Moore, Laurie Anderson, Joseph Beuys e Merce Cunningham.
 
La mostra è visitabile nelle sedi espositive della Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini.
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #41 il: Febbraio 26, 2013, 14:46:57 pm »
La pittura in Italia al ritmo di Wagner


Una delle tele in vetrina a Venezia per la mostra sul wagnerismo in Italia


A Venezia si ripercorre, attraverso Fortuny, l’influenza del musicista sulle arti visive


Non poteva che fiorire, come una malata e rampicante pianta «odorifera», nella casa-museo di Palazzo Pesaro, in San Beneto, «sinfonia cromatica» d’un arredo totalizzante e metamorfosizzante e quasi camaleontico, quest’appassionata mostra, dedicata al «Wagnerismo nelle arti visive in Italia», dovuta agli studi di Paolo Bolpagni e alla cura di Daniela Ferretti. Né avrebbe avuto senso, senza la presenza fantasmatica e pervasiva del padrone di casa, don Marià Fortuny: che aleggia dalle dannunziane stanze, in stile Makart, nei suoi salottieri volteggi neo-tiepoleschi, ma si essenzializza poi anche nella sua forte fibra artigianal-ingegneresca, di illuminotecnico teatrale. 

E sarebbe stata in fondo abbastanza «povera», nei risultati, perché per quanto sia a suo modo diffusa, ideologicamente, la vaporosa vague mitteleuropea-wagneriana (da Thovez a Panzacchi, dall’idiosincrasia rude di Oriani all’idolatria immedesimata di Angelo Conti, che trovava «wagneriano» perfin Giorgione) in un’Italietta post-scapigliata e verista, e scarsamente «ideista», i fiori recisi dal suo tronco raggiante sono poi, in sostanza, abbastanza radi. Ed alcuni sono qui, mimetizzati a macchia di leopardo, nell’atmosfera a quadreria rampante di questa boschiva casa patrizia: da Mario de Maria, notturno, lugubre Marius pictor, simbolista «pittore delle lune» (da parere un Degouve de Nucques lagunare) al pompieristico ma sapiente Cesare Viazzi. Dal nostro affischiste piemontese Carpanetto, allo xilografo Costetti, che divinizza il papiniano (e gidiano e wildiano) poeta-violinista Vannicola, che finirà randagio-clochard ad Anacapri. Per confluire poi in quello stupefatto e stregato Parsifal marmoreo di Wildt, «puro folle» allucinato, che così rimontato, con le mani mozze, remiganti nel vuoto, la scambi davvero con un’opera mentale di Paolini. 

Sì, perché all’età di diciannove anni, orfano precoce d’un ispanico padre pittore alla moda e sontuosamente accademico, allevato tra aspirine da Galleria Goupil e vezzi protezionistici di mentori pericolosi, quali Boldini e Meissonier (ma per fortuna c’è la mondana madre Madrazo, che conserva un briciolo di humour non-Verdurin) il non ancora proustiano ma già ruskiniano Marià, italianizzato in Mariano, quando viene a vivere nella Venezia più sfrontatamente whistleriana e Baron Corvo ed Henry de Regnier, rimane subito infetto dalla malattia del secolo. Che non è la tisi, ma il wagnerismo. Certo, non è ancora un’epidemia davvero sifilitica, alla francese, ma il cosmopolita Fortuny è subito pronto ad equipaggiarsi per un precoce pellegrinaggio a Bayreuth, con la complicità d’un altro vice-padre, il pittore Rogelio de Egusquiza, che ha incontrato il grande Vate dalla mente di velluto (che a Venezia è felpatamente venuto a morire, tra i languori d’Isotta) e che poco dopo la guerra del ’18, si fa ancora interrare con la spada di Titurel accanto!  

Un mondo impregnato di ondine figlie del Reno, di ctonii Nibelunghi e spade invincibili, di ferite morbose e maghe Kundry, che tramano, nel silenzio, con la lingua biforcuta del sogno e del farmaco. Non è soltanto una sorta d’immedesimazione collettiva, il pellegrinaggio a Bayreuth, una specie di miracolante viaggio a Lourdes, in cui ci si immerge entro il molle e pericoloso fascino vaporoso e lenitivo di tanta musica-suggestione atmosferica, che per di più riassume schopenaurianamente tutte le altre arti (ci vuole l’arrivo del neoclassico Coq et l’Arlequin di Cocteau, che evoca la ramazza sanitaria di Stravinsky e Satie, per spazzare via questa nebulosa palude, asfittica e velenosa). 

No, il viaggio a Bayreuth, tra i travestimenti bizantino-rosacrociani del Sar Péladan, i nevropatici Iniziati alla Schuré e le analisi innamorate della Révue wagnerienne (diretta da quel Dujardin, che però, per primo, avrebbe inventato il monologo interiore, prima ancora di Joyce) è una sorta di sorgente ipnotica, in cui si convogliano come in un alambicco alchemico, tutte le scosse iconoclaste dell’Europa simbolista e baudleriana (le «corrispondences» musicali e le più estenuate sinestesie) e che funge inoltre da ribollente mantice iconografico. Come ben dimostrano le innumerevoli e mutevolissime tavole del «Ciclo Wagneriano», che, appunto, da quel fatale inizio puberale, sino alla morte novecentesca, Fortuny farcisce di echi e risonanze pittoriche. 

Non ha senso pensare che sia soltanto un eclettico erratico e «volante»: è vero, parte come Parsifal, alla ricerca del Graal, dai giardini incantati spagnoli, alla Iturrino e Rusinol, ed incontra via facendo von Stuck e Lenbach, Boeckin e Khnopff, Klinger Odilon Redon e Zorn, un po’ di Previati e molto del secondo Mucha teosofico, per giungere poi sino alla visionarietà incastonata di Vrubel, ai rossori incandescenti di Gallen-Kallela, agli impasti preziosi di Kupka e gli scurori burrascosi di Strindberg. Ma è come per la sua «cupola» illuminotecnica: un progressivo cangiare modulato, dall’alba alla notte. Da quel kitschissimo Alma Tadema-riscritto, della Kundry fiorita, in stile Jugendstil, e un po’ Romero de Torres, che però convive in modo sconcertante con certe soluzioni scenografiche di nuda essenzialità alla Appia. 

 

FORTUNY E WAGNER. LA FORTUNA DEL WAGNERISMO NELLE ARTI VISIVE IN ITALIA 

VENEZIA, PALAZZO FORTUNY       SINO ALL’8 APRILE
 
« Ultima modifica: Febbraio 26, 2013, 14:53:41 pm da ninfea »
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #42 il: Febbraio 26, 2013, 14:51:42 pm »

Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti



Amedeo Modigliani, Elvire au col balnc, 1917-1918


La collezione Netter in mostra a Milano dal 21 febbraio al 20 aprile


Lontane dagli occhi del pubblico da più di settant’anni, più di 120 opere sono allestite nella mostra Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter, dal 21 febbraio e fino al 20 aprile nelle sale di Palazzo Reale di Milano, per ricostruire il percorso degli artisti che vissero nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ’900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri.

In quegli anni il quartiere è popolato dagli artisti, non solo pittori, ma anche scrittori, come Hemingway e Miller, intellettuali come Jarry e Cocteau, e dai rifugiati politici come Lenin e Trockij.I luoghi di incontro sono le trattorie a buon mercato e le bettole-cantine in cui si tira tardi parlando di arte e politica e non di rado le discussioni terminano in risse. Le condizioni di vita sono per tutti assai misere, ma è il fuoco sacro dell’arte, la consapevolezza che le loro opere stanno cambiando per sempre i canoni estetici, a dare la forza a Modigliani e compagni di andare avanti.

È in questo contesto - che di lì a poco verrà definito bohémien - che, come scrive il curatore Marc Restellini: «Questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro».

Se oggi noi ammiriamo questi lavori come capolavori assoluti dell’arte, non dobbiamo dimenticare tuttavia che all’epoca in cui videro la luce venivano considerati veri e propri obbrobri. È per questo che l’intuizione di Jonas Netter, che li amò e li collezionò, appare una vera e propria profezia, oltre che un atto coraggioso e spesso disinteressato. Poco si sapeva di quest’uomo tale era la sua discrezione. Oggi, grazie al lavoro di ricostruzione di Restellini, possiamo farci un’idea del suo volto grazie al ritratto che gli fece, riconosciuto da vecchie fotografie familiari, Kisling, anch’esso in mostra.
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #43 il: Febbraio 26, 2013, 14:59:05 pm »

“Peintres d’aujourd’hui” torna dopo cinquant’anni

La copertina del catalogo


Dal 21 febbraio al 30 marzo la rassegna di artisti francesi e italiani alla Promotrice delle Belle Arti di Torino


Dopo oltre cinquant’anni dall’ultima edizione, realizzata nel 1961, tornala mostra Peintres d’aujourd’hui France-Italie/Pittori d’oggi Francia-Italia, che dal 21 febbraio e al 30 marzo sarà ospitata presso la Promotrice delle Belle Arti di Torino, a cura di Frédérique Malaval e Giovanna Barbero. 

“Peintres d’aujourd’hui France-Italie/Pittori d’oggi Francia-Italia” era iniziata nel 1951, per dare delle risposte concrete all’arte dell’epoca, in seguito ai grandi rivolgimenti socio-culturali ed anche per stabilire dei legami con le popolazioni geograficamente vicine e con elevate affinità culturali. In quei decenni intorno la metà del secolo scorso nacquero altre iniziative importanti e Torino si inserì nel panorama internazionale principalmente con questa biennale, considerata alla pari delle maggiori manifestazioni (Biennale di Venezia, Quadriennale di Roma, Biennale di Sao Paulo del Brasile, etc.). 

Nonostante promotori, organizzatori, sostenitori economici, e soprattutto gli artisti siano diventati ben noti, dopo le sette edizioni realizzate tra il 1951 e il 1961, del progetto non si fece più nulla. I motivi di questa soppressione sono diversi, dovuti sicuramente a un mancato sostegno economico, ma anche al grande peso della mostra, capace di offuscare la stessa Biennale di Venezia. Tra gli artisti presenti nelle passate mostre si possono citare nomi di rilievo, per esempio quelli di Picasso, Licini, Baltus, Braque, Prampolini, Dufi, Spazzapan, Giacometti, Marini, Morandi, Vedova, Guttuso, Afro, Guidi, Leger, Hartung, Soldati, Severini, Treccani. 

Quest’ottava edizione presenterà circa 200 opere di 46 artisti francesi e italiani, maestri e giovani emergenti. 

Le informazioni sul sito della mostra   

                                  
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #44 il: Febbraio 26, 2013, 15:03:56 pm »

A Rovigo, il successo parigino degli italiani di Goupil


Vittorio Corcos, Le istitutrici ai Campi Elisi


A Palazzo Roverella dal 23 febbraio al 23 giugno 2013


Tornano per la prima volta insieme le opere degli artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento, che lavorarono per la famosa Galleria Goupil di Parigi. Una Galleria che annoverava tra le sue fila pittori di diversa provenienza e formazione, francesi, italiani, spagnoli, ungheresi, una scuderia di artisti che, uniti da un comune progetto e sentimento, dipinsero scene di vita quotidiana e di genere, ambientate in eleganti interni o in ombrosi giardini, scene in costume, pompeiano o settecentesco, vedute urbane e paesaggi animati. 

Opere che divennero immediatamente popolari e apprezzate da critici e mercanti, creando e alimentando un gusto collezionistico di respiro europeo e internazionale, i cui effetti proseguiranno ben oltre gli inizi del Novecento.

Grazie allo studio degli inventari e dei documenti conservati nel Museo Goupil di Bordeaux e al Getty Research Institute di Los Angeles, la mostra ricostruisce l’esatta consistenza delle opere dei circa cento artisti italiani che lavorarono per la Galleria, soffermandosi anche sul contesto storico, artistico e sociale che permise il formarsi di questo nuovo gusto borghese.

Le opere in mostra sono raccolte anche da collezioni spesso lontanissime dall’Italia, Opere ritrovate in collezioni spesso lontanissime dall’Italia, molti dei dipinti hanno ancora sul retro timbri e targhette originali della Galleria. A Palazzo Roverella di Rovigo dal 23 febbraio al 23 giugno 2013.

Il sito della mostra   

                                  
 


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