Autore Topic: A scuola di mare sulla nave più bella d’Italia  (Letto 1355 volte)

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Offline ninfea

A scuola di mare sulla nave più bella d’Italia
« il: Agosto 25, 2013, 07:30:35 am »

A bordo della Vespucci in viaggio nel Mare del Nord per l’annuale crociera d’addestramento dei cadetti


Enrico Pandiani


I grattacieli della City sono pareti di vetro verde che formano una sorta di strano canyon attorno al bacino dei West India Docks. Vi si specchia una giornata insolitamente soleggiata, poche nuvole e il cielo azzurro. Il vetro dei palazzi riflette la forma slanciata ed elegante di un veliero d’altri tempi. Questa mattina i nasi dei «commuter» che ogni giorno arrivano a Londra per lavoro si alzano meravigliati per osservarne lo scafo, l’alberatura e l’intricato disegno delle sartie; la nave scuola Amerigo Vespucci li domina dall’alto. È una visione magica e sorprendente, il massimo della modernità che si fonde con la storia della navigazione. Molti si fermano qualche secondo a guardare, altri scattano foto. 


La campagna d’istruzione 

Ogni anno la più bella nave scuola della Marina Militare compie una crociera di diversi mesi come ambasciatrice dell’arte, della cultura e dell’ingegno italiani. Durante questi lunghi viaggi si svolge anche la campagna d’istruzione per gli allievi del primo corso dell’Accademia Navale. Oltre all’equipaggio, sono imbarcati un centinaio di cadetti che su questa nave impareranno a conoscere il mare, a navigare a vela e si avvicineranno di qualche miglio nautico alla futura carriera di ufficiali di marina. Vengono da tutta Italia, soprattutto dal Sud e dalle città di mare, ma qualcuno anche da Torino, da Desenzano e perfino da Belluno. Quest’anno l’Amerigo Vespucci è salpata dal porto di Livorno, ha fatto scalo a Barcellona, ha passato lo stretto di Gibilterra (e qui tutti coloro che lo attraversano per la prima volta subiscono a bordo una sorta di battesimo), e ha visitato La Coruña all’estremo Nord della Galizia, Spagna. Londra è stata la tappa successiva. E ora la traversata del Mare del Nord lo porterà ad Amburgo. Sul ponte di teak l’attività non si ferma mai. Come dice il comandante, il capitano di vascello Curzio Pacifici, la nave è a tutti gli effetti territorio italiano, quindi il suo aspetto deve in ogni momento essere in ordine. Le attrezzature sono lucide come specchi, il legno viene costantemente ramazzato. Ogni movimento compiuto dall’equipaggio ha il sapore di un gesto antico. Sottocoperta, i corridoi e gli ambienti in legno scuro conservano i trofei, le foto e i cimeli di questa lunga avventura. Tra gli altri, la fiamma olimpica che la Vespucci trasportò da Olimpia e Siracusa per le Olimpiadi di Roma.



Fonte: LaStampa.it

                                  
 


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