Pattinaggio, argento per la Kostner
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ninfea:
Bolero da brividi col sangue dal naso
Trionfa la coreana Yuna Kim.
L’azzurra seconda costretta a gareggiare con la mano sul volto
Passa un anno e l’oro diventa argento, ma la medaglia canadese vale tutto un mondiale. Carolina Kostner stavolta non ha dovuto fare i conti con i fantasmi della sua emotività: nella London dell’Ontario sull’ovale ghiacciato del Budwaiser garden non si è lasciata paralizzare dalla paura per quel sangue rosso colato all’improvviso dal naso e finito sul bianco immacolato della pista. Un imprevisto che ha fatto correre brividi sulla sua schiena lasciata scoperta dall’abitino nero del suo “Bolero”: la pattinatrice azzurra ha cercato di non scomporsi e si è lanciata in quattro minuti di spettacolo su quelle note di Ravel diventate sue. Argento con il punteggio di 131.03 nel programma libero che sommato al corto fa 197.89 alle spalle della maestosa coreana Yuna Kim, tornata dopo due anni di pausa, irraggiungibile come dimostra l’oro conquistato con 218.31. Bronzo alla giapponese, due volte iridata, Mao Asada (196.47).
Nonostante il sanguinamento dal naso proprio prima della sua esibizione che l’ha costretta a correre verso la balaustra, Carolina si è battuta la mano sul cuore e si è lanciata in pista cercando di non farsi condizionare da quell’incidente. Ed è cominciata la sua danza: cinque salti tripli praticamente perfetti, e poi trottole e sequenze di passi che le hanno regalato la standing ovation del pubblico. Tanti italiani della folta comunità presente in Ontario che hanno scandito con applausi fragorosi il programma difficilissimo messo a punto dalla Kostner con il suo allenatore Michael Hut e dalla coreografa Lori Nichol, la stessa della Asada e considerata la numero uno al mondo. Subito un triplo Lutz e poi la combinazione triplo flip più triplo toeloop: e non toglie nulla alla sua esecuzione l’errore con caduta nel Salchow finale: per lei ci sono solo pioggia di fiori e il consenso dei giudici. Alex Schwazer in Canada non c’era, dicono sia rimasto alzato per seguire in tv la sua fidanzata.
«Questa medaglia non me l’aspettavo - racconta la pattinatrice, al suo undicesimo mondiale e al quinto podio, dopo l’oro vinto l’anno scorso a Nizza - sono felice, quanto al naso ora sto bene. È tutto a posto». E proprio di quell’incidente l’azzurra ha parlato dopo la gara in conferenza stampa: «È stata una situazione particolare, ho sentito la mia chiamata e il naso ha preso a sanguinare - ha detto - e non smetteva. Ho provato con i fazzoletti, ma niente: ero anche imbarazzata, temevo di sporcarmi. Ma non ho perso la concentrazione, non dovevo e non avrei mai voluto che i giudici mi fermassero. Diciamo che ho pattinato anche contro l’imprevisto. Mi era successo solo da ragazzina qualche volta, poi mai più. In due occasioni, su una trottola e poi prima dei passi, mi sono portata le mani al naso per paura che mi scendesse ancora il sangue... Peccato poi per l’atterraggio finale, ma questa medaglia mi rende davvero felice anche per come è arrivata. Sono fiera ed orgogliosa: questo mi fa capire che sono sulla strada giusta». Che corre verso i Giochi di Soci del prossimo anno: la 26enne, dopo le cinque medaglie mondiali e il titolo europeo riconfermato a gennaio, in Russia ci vuole essere. Il podio olimpico le manca, e Carolina vuole emozionare ancora.
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Pecos:
Tanto di cappello!
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