Rimasta senza lavoro, farà il giro del mondo a caccia del Guinness
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ninfea:
Paola Gianotti, eporediese, partirà a ottobre in bicicletta per una follia on the road. L’obiettivo: strappare il record alla greca Juliana Buhring, unica donna a completare l’impresa
Filippo Femia
Twitter@FilippoFemia
Ivrea
Ha scalato seimila metri dell’Aconcagua nelle Ande argentine, affrontato le fatiche del triathlon, combattuto sui ring di thai boxe. L’eporediese Paola Gianotti è abituata alle sfide estreme. Ma stavolta ha deciso di superarsi: partirà a ottobre per fare il giro del mondo in bicicletta. Una follia da Guinness. L’obiettivo, infatti, è quello di strappare il record alla greca Juliana Buhring, unica donna a completare l’impresa.
Sei mesi in fuga
Cinque continenti, 22 Paesi da attraversare e 30 mila chilometri da percorrere in 151 giorni: è un sogno che la 31enne culla fin da bambina. «Durante i viaggi con i miei genitori vedevo i cicloturisti e mi affascinavano. Mi sono ripromessa che da grande avrei provato il giro del mondo in sella», racconta Paola, disoccupata dopo la chiusura della sua azienda travolta dalla crisi. Una batosta che non l’ha demoralizzata. Anzi. L’ha interpretato come un «assist» del destino: «Ho detto “Ora o mai più”, mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato a pianificare l’avventura». Poi sono iniziati gli allenamenti massacranti: 5-6 ore al giorno, sei volte a settimana, tra bicicletta, palestra e piscina. Una sfida di sudore e fatica, ma soprattutto cuore e testa: «La preparazione più delicata - spiega l’“ironwoman” eporediese, affiancata da un mental coach - è quella psicologica, rappresenta il 40% dell’impresa: sfidare i propri limiti, aumentare la soglia del dolore e non perdere l’equilibrio mentale in situazioni estreme».
Per questo l’avventura è stata ribattezzata «Keep Brave» («Tieni duro»). Un urlo d’incoraggiamento, non solo verso se stessa: «La mia missione è dimostrare che tutti ce la possiamo fare, basta volerlo. E’ un messaggio rivolto a tutti i giovani in difficoltà come me a causa della crisi: non mollate».
A rendere possibile l’impresa, ancora a caccia di sponsor, la «Cinelli», che sta plasmando una bici su misura: in titanio e acciaio, che coniuga leggerezza e resistenza, e ruote speciali. Al fianco di Paola ci sarà un team logistico (Ivana Gallo e Marco De Luca) che curerà i 10 mila chilometri di trasferimenti aerei tra le tappe. Il regolamento del Guinness impone di toccare entrambi gli emisferi ed eseguire il percorso in un solo senso: da Est a Ovest, quello scelto dal team.
Un viaggio social
Il giro intorno al globo sarà ad alto contenuto «social»: attraverso Facebook e un diario di bordo, l’eporediese fornirà aggiornamenti quotidiani. E grazie a un Gps sarà possibile seguire il tragitto in tempo reale, pedalata dopo pedalata. «Voglio coinvolgere il maggior numero di persone e sentire il tifo per avere una spinta in più. Cercherò di interagire con loro attraverso il web», spiega Paola. La paura più grande, confessa, è la solitudine: «Pedalare 9-10 ore al giorno può diventare alienante. E lo sconforto è sempre in agguato». Il cammino sarà lastricato di difficoltà: «Non solo quelle fisiche. Per esempio non so come mi accoglieranno in culture diverse dalla nostra, in cui la donna ha un ruolo subalterno. Il cibo potrebbe riservare brutte sorprese, ma porterò la scorta di pasta».
La solidarietà sarà fondamentale. L’organizzazione ha sviluppato progetti, anche con il sostegno di «Libera», a favore dei bimbi delle comunità locali con le quali Paola entrerà in contatto. «E’ un’occasione unica che non potevo sprecare, regalare un sorriso e aiutare persone meno fortunate sarà una soddisfazione unica».
:applausi: :applausi: :applausi:
:fiori: immensa stima e ammirazione :fiori:
mozagga:
keep brave...voto stramilardario...tieni duro...roba da tatuarmelo sulla fronte!!!!!!!!!!!!
pedala artista del coraggio e raggiungi le tue mete interiori nonostante tutto....in bocca a lupo!
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