Autore Topic: Ascolti, Vespa battuto da Canale 5 la fiction va meglio di Berlusconi  (Letto 806 volte)

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Offline ambarambacicicoco

"Porta a porta" con il premier capitola nel confronto con "L'onore e il rispetto"
La serie ha ottenuto il 22,61% di share, al presidente del Consiglio solo il 13,47%

Ascolti, Vespa battuto da Canale 5 la fiction va meglio di Berlusconi
Dopo le polemiche, la Commissione di vigilanza convoca il dg Masi
dal sito di Repubblica:
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/sisma-aquila-13/berlusconi-vespa-aascolti/berlusconi-vespa-aascolti.html


ROMA - Gabriel Garko batte Silvio Berlusconi: la fiction L'onore e il rispetto in onda ieri sera su Canale 5 ha avuto la meglio, quanto ad ascolti, sulla puntata di Porta a porta che ospitava il presidente del Consiglio: l'ammiraglia Mediaset ha ottenuto il 22,61% di share con 5.750.000 di spettatori contro il 13,47% e 3.219.000 spettatori di RaiUno. "Un flop clamoroso - ha detto il consigliere d'amministrazione Rai Giorgio Van Straten - forse la peggiore performance di RaiUno nell'anno".

La Vigilanza convoca Masi - Sulla puntata delle polemiche il direttore generale della Rai, Mauro Masi, dovrà dare spiegazioni martedì 22 settembre davanti alla commissione di vigilanza sulla Rai. La proposta di ascoltare Masi è stata avanzata dal capogruppo del Pd in commissione, Fabrizio Morri, e condivisa - a quanto hanno riferito i partecipanti alla riunione - dal presidente Sergio Zavoli, dai rappresentanti dell'opposizione e anche da quelli del Pdl, che hanno chiesto però che si affrontino vari temi, dal piano industriale al contratto di servizio, alle nomine per Raitre e Tg3.

La puntata di Porta a porta. Una puntata preceduta dalle polemiche, quella condotta ieri sera da Bruno Vespa, per lo slittamento del debutto di Ballarò su RaiTre e di Matrix su Canale 5, due programmi di approfondimento che avrebbero rappresentato una valida alternativa a Porta a porta. Dove il presidente del Consiglio è tornato ad attaccare la stampa e Repubblica oltre a parlare della consegna delle case ai terremotati dell'Abruzzo e dell'attualità politica.

La concorrenza. Scongiurare i rischio-flop annientando la concorrenza di prodotti simili non è stato, tuttavia, sufficiente. Considerato che c'erano anche le dirette delle partite di Champions - giocavano sia la Juventus che il Milan - e altre offerte, come il film Dirty Dancing su Italia Uno (in onda in occasione della scomparsa dell'attore protagonista, Patrick Swayze, ha ottenuto 3.183.000 spettatori e il 12,18% di share), l'appuntamento con la serie L'ispettore Coliandro su RaiDue (3.105.000 spettatori, share dell'11,82%), il film La caduta su RaiTre (2.377.000 e il 9,69%), la commedia Selvaggi su Retequattro (1.674.000 e il 6,37%).

"Il risultato peggiore". "Un flop clamoroso, forse la peggiore performance di RaiUno nell'anno": questo il commento del consigliere di amministrazione Rai Giorgio Van Straten, che giudica la scelta del direttore generale della Rai, Mauro Masi, "non solo inaccettabile sotto il profilo del pluralismo informativo e del buon giornalismo, ma anche completamente sbagliata rispetto agli interessi dell'azienda, come era facilmente prevedibile e anche io avevo previsto". E si augura che "da oggi, nell'interesse del paese e della Rai, i giornalisti tornino a fare i giornalisti e i dirigenti a dirigere l'azienda con autonomia ed efficienza".

Rizzo Nervo: "Per la Rai un mancato ricavo di 500mila euro". "Chi si assume adesso la responsabilità dei mancati ricavi, circa 500.000 euro, dovuti alla disdetta dei contratti da parte di importanti inserzionisti che avevano acquistato gli spot all'interno di Tutti pazzi per la tele e di Ballarò e che non hanno accettato il cambio con Porta a porta e il film La caduta?". E' quel che si chiede il consigliere d'amministrazione Rai, Nino Rizzo Nervo, che dice di condividere "anche le virgole" di quanto affermato dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, e definisce la puntata di Porta a porta "un tentativo di propaganda senza contraddittorio su tutti i temi dell'attualità politica". "Non ci sarà alcun mancato ricavo
pubblicitario per la Rai", replica il vicedirettore generale della Rai Antonio Marano, che assicura anzi che in particolare per Ballarò "si prevede un recupero maggiore dell'offerta pubblicitaria". "Resta il fatto che il martedì di Rai1 con la Clerici o con un altro intrattenimento di prima serata viene 'venduto' agli investitori pubblicitari con la garanzia di uno share del 22-24%. - è la controreplica di Rizzo Nervo - Ieri Porta a porta ha conquistato una media del 13,47% con picchi negativi dell'8,9% recuperati dalle 23.13
in poi. Poichè il numero di giorni di una stagione televisiva non è dilatabile a piacimento, così come quelli dell'anno solare, a consuntivo il danno economico da me indicato ci sarà. Stesso ragionamento vale per Raitre".

Il Pd: "Performance da varietà scadente". Il flop ha richiamato, com'era prevedibile, i commenti dell'opposizione. Come quello di Fabrizio Morri, Pd, capogruppo nella commissione parlamentare di vigilanza Rai, secondo il quale i risultati d'ascolto equivalgono "alla performance del più scadente dei varietà". Sulla stessa linea Vincenzo Vita (Pd), che registra "l'inizio della crisi di un certo modello di talk show, quello fondato sulla propaganda e sull'ingiallita tecnica manipolatoria della 'cerimonia mediatica'".

Di Pietro: "Vada a danneggiare le sue tv". Va all'attacco Antonio Di Pietro: "Visto il crollo degli ascolti, ritengo che Berlusconi debba apparire e danneggiare le sue televisioni e non quelle del servizio pubblico. Mentre Vespa raccatta un umile 13,47% di share, Mediaset si frega le mani con gli incassi pubblicitari dei suoi canali". Una "doppia umiliazione - dice Rosy Bindi - per Viale Mazzini che non ha salvaguardato l'autonomia del servizio pubblico e per Berlusconi che ha usato uno spazio privilegiato per fare propaganda di regime e attaccare la stampa indipendente e gli avversari politici''. Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, si aspetta "le dimissioni dei responsabili della Rai che stanno portando al disastro il servizio pubblico".

(16 settembre 2009)

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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