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Il cellophane compie cento anni...

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garfield:
Da cento anni è in tutte le case, e non solo. Ha imballato ogni cosa. Ha avvolto cibi e fiori, abiti e sigari, e persino una p@rn@star. Ha coperto tavoli e invaso cucine. Ha conquistato i mercati mondiali, debuttato sul palcoscenico e calcato le passerelle. Diventando esso stesso protagonista della moda. Un materiale capace di osare anche nella veste di tessuto tecnologico o di regalare destini diversi dall'uso quotidiano. Ma ancor prima ha affascinato soprattutto le donne per le sue infinite capacità di essere utile tra le mura domestiche. E' il cellophane, che quest'anno festeggia il suo primo secolo di vita, tutto alla conquista di nuovi spazi e frontiere. Non ultima quella della medicina. L'idea di una pellicola sottile, trasparente, flessibile e protettiva venne per primo ad un ingegnere svizzero: Jacques Edwin Brandenberger inventò il cellophane nel 1908, quando seduto al tavolo di un ristorante l'intuito gli suggerì una soluzione per evitare il ripetersi di una tovaglia macchiata dal vino. Pensò, quindi, ad un materiale, che sovrapposto al tessuto, lo avrebbe reso impermeabile e dopo diversi esperimenti lo trovò nella cellulosa. Brevettato nel 1912, quasi subito calcò le soglie della produzione industriale. Da allora, tanta è la strada percorsa alla conquista della terra. Così, superata la prima guerra mondiale, quando la fabbricazione fu limitata a fogli per la protezione degli occhi per le maschere a gas, la produzione decollò alla grande. In poco tempo non c'é stato oggetto che non venisse imballato col cellophane. Oggi le cifre parlano di 50mila tonnellate prodotte all'anno. Se a farla da padrone è l'uso nel campo alimentare (l'80% dei fogli di cellophane è impiegato per avvolgere e conservare ogni tipo di cibo, dal pane affettato alla carne alla frutta), il suo cammino è andato davvero oltre ogni confine. Finendo per rivestire una p@rn@star olandese, testimonial di una campagna promossa da una nota associazione animalista: sdraiata in una vaschetta di cellophane, la donna, Zara Whites, lanciò così il suo invito a non mangiare carne. Protagonista anche sul palcoscenico con 'Mr. Cellophane' nel musical Chicago, che da Broadway ha raggiunto le sale cinematografiche vincendo sei Oscar; una canzone che è una riflessione malinconica sulla trasparenza del signor nessuno, interpretata dall'attore John C. Reilly. Neppure la moda è rimasta immune al suo fascino: dalla semplice custodia di capi di abbigliamento e affini nelle versioni buste e sacchetti, negli ultimi anni il suo uso si è allargato tanto da diventare tessuto esso stesso, anche grazie al suo essere davvero sottile (neanche un decimo di millimetro). Le passerelle raccontano di capi tecnologici nati dall'unione di seta e fili di cellophane, solo per citare un caso, ad effetto metallico; o di esempi portati in scena per dimostrare come riciclare un materiale e trasformarlo in top o addirittura abito da sposa. La sorte del cellophane ha varcato anche le soglie della medicina: viene infatti usato anche per ottenere membrane semipermeabili per le dialisi, ricoprendo così, già da alcuni decenni, un ruolo importante nella depurazione extrarenale. Lontano, dunque, un secolo quel neologismo creato dallo stesso Brandenberger (la radice 'cello' per richiamare il materiale di base unito alla parola greca 'diaphanis', trasparente) e oggi di uso così comune.

zannabianca:
auguri cellophane ma quanto hai incasinato il mondo stai da tutte le parti  :D

garfield:

--- Citazione da: zannabianca - Maggio 11, 2008, 09:48:00 am ---auguri cellophane ma quanto hai incasinato il mondo stai da tutte le parti  :D

--- Termina citazione ---
purtroppo di ogni uso se ne fa un abuso...

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