Autore Topic: Fiere - Sagre - Mostre - Eventi  (Letto 19183 volte)

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Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #45 il: Febbraio 26, 2013, 15:10:01 pm »

Armoniche o inquiete le nature morte


Natura morta, una tela del 1924 di Luigi Chessa, esponente del torinese Gruppo dei Sei

Alla Gnam di Roma una rassegna dal 1910 al 1950

La natura morta non ha avuto vita facile nel Novecento. Al futurismo, innamorato della velocità e delle macchine, interessava poco dipingere oggetti immobili: quando, nel 1913, Boccioni scolpisce una bottiglia, crea un cilindro scosso da un moto vorticoso e da una torsione indiavolata che solo a fatica si può definire ancora natura morta. Con la metafisica, invece, gli oggetti rientrano in scena, ma le composizioni di De Chirico, anche dove accumulano scatole, squadre o biscotti, non sono certo nature morte. Semmai sono camere delle meraviglie, teatrini dell’assurdo dominati da un senso di attesa e di enigma.

Passa l’età delle avanguardie, passa il tempo di guerra e, col Ritorno all’ordine, si riprende a parlare di natura morta, ma sempre con qualche sospetto. De Chirico nel 1919 scrive che saper dipingere significa saper disegnare il corpo umano: gli oggetti sul tavolino sono soltanto una scappatoia. E Sironi, dieci anni dopo, rincara: bisogna smetterla di limitare la pittura a un po’ di frutta e ortaggi. Anche per questo sogna di far rivivere l’affresco monumentale: perché, se devi decorare una parete di dieci metri, ti passerà la voglia di dipingere una mela davanti a una pera.

Eppure, nonostante questi incoraggiamenti, «il fascino discreto degli oggetti» non ha mai smesso di tentare gli artisti. Lo dimostra la rassegna omonima, curata da Massimo Mininni, Flaminia Valentini, Stefano. Marson alla Gnam di Roma che, recuperando dalle collezioni del museo centocinquanta tra dipinti, disegni e stampe, documenta la persistenza della natura morta nell’arte fra il 1910 e il 1950. È una mostra, diciamo subito, realizzata con pochi mezzi, ma senza lesinare ricerche e passione. E chissà che questi nostri tempi di economia di guerra abbiano almeno questo di positivo: che riducano le mostre-grandi firme (spesso fasulle come le marche vendute dai vu-cumprà) e tornino alle mostre di onesto approfondimento.

Il percorso espositivo romano muove dalle Dalie, 1910, di Previati, che sono tutto, tranne che un vaso di fiori. Sia il primissimo piano, che ci fa sprofondare tra le corolle e non lascia intravedere nulla dell’ambiente se non lo sfondo vago del mare, sia il moltiplicarsi brulicante, eccessivo, indefinibile dei petali trasformano le dalie in un’immagine quasi metafisica. Ma come, si può obiettare, cosa c’è di più naturale di vaso di fiori? Sarà. Eppure è come se in quel vaso Previati abbia catturato qualcosa di infinito che sembra andare oltre la natura.

La mostra prosegue con un centinaio di artisti, tra cui alcuni minori e altri mai sentiti nominare: tutti capaci, però, di testimoniare un clima o comunque di far capire (per confronto) perché i pittori più grandi siano più grandi. Non mancano alcune sorprese: citiamo, per esempio, un’opera di Dora Maar, una delle sventurate donne di Picasso che molti conoscono per le sue fotografie, pochi per le sue tele. La sua Nature morte au reveil, 1938, è curiosa e non a caso era appartenuta a un conoscitore come Arturo Schwarz, che quindici anni fa la donò alla Gnam.

Il cuore della mostra, però, sono gli intensi nuclei di Morandi e De Pisis. Sono maestri che oggi non si discutono, eppure non hanno avuto vita facile nemmeno loro. Il primo venne accusato, negli Anni Trenta ma anche negli Anni Cinquanta, di essere troppo crepuscolare, troppo intimista, troppo disattento ai problemi della società e della storia. Il secondo è stato spesso considerato un impressionista in ritardo (in Francia, dove ha vissuto quindici anni, lo vedono ancora come un epigono di Monet), anche se il suo segno ansioso, disgiunto, emozionato c’entra poco col movimento ottocentesco.

Accanto a loro spiccano i dolorosi oggetti di Pirandello, le eleganti composizioni di Severini, Casorati, Menzio, Chessa, gli esiti primitivisti di Francalancia, novecentisti di Tosi, Funi, Marussig, Salietti, espressionisti di Levi, Mafai e Tomea. Tutto sommato, si può dire che le nature morte del Novecento si dividano in due: quelle che esprimono una ricerca di equilibrio e di armonia, e quelle che esprimono un senso di squilibrio e di inquietudine. Ripensando a cos’è stato il secolo, si capisce perché.

 

IL FASCINO DISCRETO DELL’OGGETTO 

LA NATURA MORTA 1910-1950 

ROMA, GALLERIA NAZIONALE ARTE MODERNA    FINO AL 2 GIUGNO 
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #46 il: Febbraio 26, 2013, 15:13:38 pm »

Tra le due guerre l’Italietta in cerca di modernità


Fuga dall’Etna di Renato Guttuso, 1940

A Forlì una grande mostra che ripercorre gli itinerari artistici dalla pittura al design


Fernando Mazzocca prende a modello per questa mostra «Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre» la discussa esposizione curata da Jean Clair al Pompidou a Parigi «I Realismi 1919-1939» nel 1980. Così schiera nei Musei di San Domenico il versante italiano della stessa cultura nello stesso arco temporale. Ha però alle spalle la ulteriore cinquantina di studi elencati nella bibliografia del catalogo Silvana, a partire dalle «Immagini del Fascismo» di Armellini del 1980 e dalla mostra «Anni Trenta» del 1982 al Palazzo Reale di Milano. 

Quasi 400 opere documentano pittura e scultura, progetti architettonici e urbanistici ivi compresi gli interventi a Forlì di Cesare Bazzani e la Predappio Nuova con tanto di firma autografa di Mussolini, la moda e le arti applicate, i mobili da Zecchin e Cambellotti ad Albini, Ponti e Lancia, le ceramiche di Ponti e i materiali preziosi di Ravasco, la grafica pubblicitaria. La fotografia è presente solo come nuova e geniale componente di quella grafica.

È esemplare, anche dell’ovvia polivalenza dei linguaggi e dei significati che domina in mostra, lo stupendo manifesto Si di Xanti Schawinsky per il plebiscito del 1934: il Duce-folla nasce dalla personale cultura sovietica e del Bauhaus dell’autore del manifesto. Qui emerge il grande compromesso, anche ideologico, della mostra. Essa procede fra l’esordio nobilissimo con la cristallina astrazione neoquattrocentesca albertiana della Silvana Cenni di Casorati del 1922, e la conclusione con l’esplicita eco di Guernica appena vista a Parigi nella Fuga dall’Etna di Guttuso del 1940, pregna di espressionismo neorealista. Coesistono in salette quasi adiacenti da un lato la superretorica eroica del Mussolini a cavallo che guida la Prima ondata di Primo Conti del 1930, ai cui piedi un giovane squadrista strozza il drago rosso (proprietà Monte dei Paschi di Siena), e dall’altro le tavolette grottesche della serie Dux dipinte nel 1943 da Mino Maccari con gran divertimento di Longhi.

La mostra è ricca di queste contrapposizioni. Le vere e proprie antropologie fasciste sul tipo di Adunata in piazza del 1934 di Contardo Barbieri della Gam di Roma o di Ascoltando alla radio il discorso del Duce del vecchio Cesare Maggi, terzo classificato al primo premio Cremona si incrociano con le quattro formelle in bronzo con Crocifissione e Deposizione di Manzù del 1939-42, dono di Riccardo Gualino alla Gam di Roma. L’arte di regime trova genuina espressione nei marmi e nei bronzi classicheggianti del naturismo sportivo, realizzati o previsti per i l Foro Mussolini, oggi Italico, di Roma. I loro modelli in bronzo, del Coni o di collezioni private di Canevari e Bellini sono esposti a schiera, assieme alla planimetria del progetto di Del Debbio del 1930.

Emerge un’altra felice contraddizione. Questi bronzi di neoclassismo naturista seriale, sono schiacciati dall’immediato confronto con l’espressionismo tragico e per nulla retorico di Arturo Martini nel Tito Minniti Eroe d’Africa del 1936, che esibisce la testa mozzata, o con la compattezza rocciosa della meditazione nel bozzetto del Tito Livio per l’Università di Padova. Sul versante della pittura sono eccezionalmente felici le scelte antologiche di Casorati, dal Ritratto di Casella al Concerto del 1926 allo Straniero e agli Scolari dei tardi Anni 20. Altrettanto valide sono quelle del Guidi dei primi Anni 20, dalla Madre che si leva al Tram e al Pittore nel suo studio. Nella generazione successiva Fausto Pirandello svaria dal grottesco finto picassismo delle Bagnanti del 1928 al grande modello per la scuola romana della Palestra del 1934, con il ribaltamento visionario dello spazio. 

Sono ottimamente presentate anche figure chiave da Funi a Carena, da Malerba con le sue ragazzacce agli enigmatici Anni 20 «prismatici» di Ferrazzi e al ben noto realismo magico di Donghi e di Oppi. Geniale è l’abbinamento della Maternità di Severini del 1916, l’opera fondamentale della sua svolta postfuturista, e della Maternità di Funi del 1921 che simboleggia il significato di fondo della mostra. Inquietante la riscoperta del personale surrealismo del triestino Cesare Sofianopulo, autore nel 1928 di un incredibile Mussolini condottiero rinascimentale corazzato e dannunziano, inserito in una colossale cornice tipica di un fiorente antiquariato «nostalgico».

 

NOVECENTO. ARTE E VITA IN ITALIA TRA LE DUE GUERRE 

FORLI’, MUSEI DI SAN DOMENICO 

FINO AL 16 GIUGNO 

 
                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #47 il: Febbraio 26, 2013, 15:22:57 pm »

La collezione di Marinetti in mostra e in vendita a Roma

L’immagine guida


Alla galleria Russo fino al 15 marzo[/b]


Più di 40 opere provenienti dalla collezione privata di Filippo Tommaso Marinetti sono esposte - ed eccezionalmente in vendita - negli spazi della galleria Russo di Rom a fino al 15 marzo 2013.

La mostra Marinetti chez Marinetti presenta una vasta panoramica che comprende Luigi Russolo, Tullio Crali, Fortunato Depero, Ardengo Soffici, Rougena Zátková, Antonio Marasco, Gino Galli, Renato Di Bosso e Mino delle Site, per citare alcuni degli artisti più rappresentativi del Futurismo, e raccoglie materiali inediti o poco conosciuti, conservati in casa Marinetti. 

Una sezione a parte dell’esposizione, curata da Maurizio Calvesi, è dedicata a opere provenienti da altre importanti collezioni: quella di Margherita Sarfatti e quella di casa Balla.

Le informazioni sul sito della mostra   

                                  
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #48 il: Febbraio 27, 2013, 16:54:02 pm »

Pordenone nel segno di Pizzinato


Armando Pizzinato, Dragamine e faro, 1947
   
 

Due mostre fino a giugno dedicate al suo lavoro artistico


A più di cent’anni dalla nascita di Armando Pizzinato sembra giunto il momento di offrire una completa visione del suo lavoro artistico che, mettendo l’opera al centro dell’attenzione, unisca tutti i periodi dell’artista, superando vecchie polemiche e contrapposizioni, per riportarla all’essenza che fa di lui uno dei protagonisti più importanti ed interessanti dell’intera seconda metà del Novecento italiano.

Pordenone, città di appartenenza dell’artista, propone fino al 9 giugno 2013 due mostre, che puntano ad offrire un approfondimento nuovo su Pizzinato e a raccontare l’appassionato dibattito culturale che infiammò l’Italia neorepubblicana e che lo impegnò a fondo, anche con scritti, per difendere la sua opera.

Ad ospitare la prima è la nuova Galleria d’Arte Modena e Contemporanea, intitolata nel 2010 proprio al Maestro. L’antologica Armando Pizzinato. Nel segno dell’uomo, promossa ed organizzata dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune in stretta collaborazione con l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia, comprende 125 opere, molte delle quale inedite o raramente esposte provenienti da numerose collezioni private e importanti musei.

La Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi gli rende omaggio con Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese (1925 – 1940). 


Le informazioni sul sito della mostra

 
                                  
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #49 il: Marzo 05, 2013, 19:04:25 pm »
Tiziano a Roma tra luci e colore
Antologica alle Scuderie


di Federica Marino
(marino@rai.it)


Con  un approccio antologico, teso a proporre la conoscenza globale e  compiuta di un artista attraverso opere scelte, è aperta alle Scuderie  del Quirinale la mostra dedicata a Tiziano.

Talento forte e  riconosciuto già dai suoi contemporanei, l’artista veneto ha avuto studi  e fortuna costanti e sembra difficile, dopo 400 anni di affermazione,  uscire dai sentieri celebrativi alla ricerca di nuovi punti di vista. Ma  ci si può provare, ed è quello che accade alle Scuderie, dove alla  mostra, pensata come culmine e chiusura di una serie espositiva dedicata  alla pittura veneziana e al suo ruolo in Europa, si affiancano  laboratori, momenti di approfondimento, spazi interattivi, studi  scientifici e riflessioni su produzione e fruizione artistica. Non  trascurabile l’opportunità di vedere raccolte a Roma opere tra le più  celebri, altrimenti sparpagliate in Italia e in Europa, come  l’Autoritratto e il Carlo V con il cane, entrambe al Prado.

Percorso  principale: quasi quaranta opere e diversi must tizianeschi, che  raccontano la formazione dell’artista e il suo imporsi su scala sempre  più ampia, da Venezia alle corti italiane fino all’impero senza tramonti  di Carlo V. L’ascesa graduale e ininterrotta di Tiziano, supportata dal  talento e dalla capacità “politica” di muoversi fra committenze sacre e  profane, è testimoniata dai prestigiosi incarichi per le “Scole” delle  confraternite religiose veneziane e dai molti ritratti di notabili che  realizzerà in seguito. Sostenuta dall’ambizione e dalla voglia di  affermarsi, che emergono dalla sua ricca corrispondenza, la parabola di  Tiziano è però possibile grazie all’altissima caratura del suo talento: i  contemporanei restano affascinati dalla novità della sua arte, che  racchiude "la grandezza e terribilità di Michel Agnolo, la piacevolezza e  venustà di Raffaello, et il colorito proprio della Natura", come  scriverà il suo coevo ed estimatore Ludovico Dolce.


Movimento  e colore sono le leve con cui Tiziano scardina, per ricostruirlo,  l’universo pittorico nel quale si muove. Lo slancio mistico dei santi e  delle vergini di Tiziano è scenograficamente studiato per dare  l’impressione fisica della tensione verso l’alto: pose di tre quarti,  movimenti fotografati e varietà nelle espressioni contribuiscono a scene  vive eppure mai confuse, che trovano un contraltare nei ritratti.  Questi, solo apparentemente statici, sono invece ugualmente pieni di  vita grazie allo studio della fisionomia e dei simboli di status, che  rendono tangibili persona e personaggio, e attraverso l’uso del colore,  tono su tono, per la profondità e la densità del dipinto. Fu Giorgio  Vasari, in visita alla bottega del maestro ormai anziano, a stupirsi per  il suo modo di procedere, con serie di pennellate, distanziate nel  tempo, “tirate via di grosso e con macchie, di maniera che dapresso non  si possono vedere, e di lontano appaiono perfette”.


La  tecnica pittorica di Tiziano è approfondita grazie ai risultati della  campagna scientifica svolta su gran parte delle sue opere dal Centro di  Arti Visive dell'Università di Bergamo, che ha preso in esame i rapporti  tra opere autografe e di bottega ripercorrendo la ricchissima  produzione di Tiziano. Direttore del Centro Arti Visive è Giovanni  Villa, non a caso curatore della mostra, che per cinque anni ha dato la  caccia alle opere di Tiziano nei musei e nelle collezioni di mezzo  mondo, per portarle a Roma. E, nella capitale, Villa ha portato anche un  progetto a cavallo tra impresa e università: ingegneri, umanisti e  tecnici hanno costruito l’illuminazione per la mostra, luci a led per  valorizzare i cromatismi e la tridimensionalità resa possibile dal  colore “denso” impiegato da Tiziano, mentre nell’area interattiva della  “Sala dell’Incanto” i visitatori potranno scoprire i meccanismi della  visione e della luce a led e sperimentare varie scelte di luce sulle  opere per poi votare quella più gradita.

Tre venerdì, infine, a  marzo, aprile e maggio, saranno l’occasione per conoscere più da vicino  Papa Paolo III Farnese, Flora e l’Allegoria del tempo governato dalla  Prudenza, negli eventi Spot! 20 minuti un’opera.

Tiziano
Roma, Scuderie del Quirinale
Dal 5 marzo al 16 giugno 2013

Nelle immagini, dall'alto: autoritratto di Tiziano, Flora Alongi e Carlo V

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #50 il: Marzo 10, 2013, 16:30:19 pm »

Lorenzo Lotto alla Venaria Reale


La «Vergine Annunciata»
   
 
Viaggio nella produzione marchigiana del maestro del Rinascimento


Dopo la recente rassegna al Museo Puškin di Mosca, approda alla Reggia di Venaria (Torino) la preziosa mostra dedicata a Lorenzo Lotto, uno dei più grandi e intensi interpreti del Rinascimento, arricchita da una decina di nuove opere provenienti da chiese e musei italiani. È inoltre aggiunto l’affresco trasportato su tela, raffigurante San Vincenzo Ferrer in gloria (proveniente dalla chiesa di San Domenico di Recanati), restaurato per l’occasione.

Una mostra di grande raffinatezza e rigore con una ventina di opere di seducente bellezza per un omaggio all’artista più vicino alla sensibilità e alle inquietudini contemporanee, e al tempo stesso un affascinante viaggio nella produzione marchigiana del pittore. Le opere di Lotto per le Marche segnano, infatti, uno dei momenti più importanti della sua poetica e del Cinquecento italiano. Pittura di devozione, di destinazione sia pubblica sia privata, ritratti e allegorie di carattere profano per rappresentare lo straordinario ed eccentrico percorso biografico e stilistico del grande artista. 

In collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, Regione Marche, MondoMostre. A cura di Gabriele Barucca con Lorenza Mochi Onori e Maria Rosaria Valazzi.

La mostra sarà visitabile dal 9 marzo al 7 luglio 2013.

 Orari e informazioni sul sito della Reggia

                                  
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #51 il: Marzo 21, 2013, 08:26:31 am »
XXI Giornata FAI di Primavera

700 siti italiani mostrano i loro gioielli artistici, architettonici e storici normalmente inaccessibili



Sabato 23 e domenica 24 marzo è la XXI Giornata FAI di Primavera. 700 luoghi sparsi in tutte le regioni italiane aprono le loro porte per mostrare bellezze.     

700 SITI TUTTI DA SCOPRIRE   Ecco un piccolo elenco di alcuni tra i beni italiani eccezionalmente aperti sabato 23 e domenica 24 marzo. A Genova Pegli vengono aperti i giardini di Villa Durazzo Pallavicini,  una delle più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, con  scenografie che compongono un percorso melodrammatico, progettati da  Michele Canzo, scenografo del Teatro Carlo Felice e realizzati tra il  1840 e il 1846; in Veneto, Venezia si può visitare il piano nobile di Palazzo Barbaro a San Vidal  con i due grandi saloni, o “porteghi”, cui si accede tramite due  bellissime scale esterne, gotiche come la splendida facciata; in  Piemonte la città di Torino apre il Palazzo della Curia Maxima ricco di storia e cultura civica; in Lombardia, a Milano, si può accedere alla sale del Palazzo dell'Informazione  voluto nel 1938 da Mussolini come sede del "Popolo d'Italia" e che  negli anni ha ospitato varie testate giornalistiche, progettato da  Giovanni Muzio e fregiato di opere di Mario Sironi a cui si deve il  disegno dell'enorme bassorilievo in marmo di Carrara e il grande mosaico  "L'Italia corporativa".   Sempre a Milano il Deposito Locomotive e Officina F.S. Milano Smistamento che nasce nel 1931 come grande scalo merci e impianto di ricovero e manutenzione delle locomotive; sempre in Lombardia, a Bagnolo Mella (BS), apre il Castello Avogadro-Spada con i suoi ambienti eleganti e stanze decorate con affreschi e sculture mentre a Monza è possibile far visita alla Villa Reale di Monza con la Cappella Reale, il Teatrino di Corte e gli appartamenti reali compresi i Cantiere dei lavori di restauro del corpo centrale della Villa. A Tremezzo (CO) Villa Sola Cabiati,  villa storica del ‘700 costruita dai Del Carretto e passata poi alla  famiglia Serbelloni, apre le sue porte a tutti coloro che desiderano  gustare tutti i suoi beni. A Firenze, Villa la Quiete,  così chiamata per l'affresco La Quiete che domina i venti, mostra il  suo splendido giardino strutturato secondo un’orditura simmetrica di  aiuole con siepi di bosso, fontane e scalinate; Lucca invita ad una visita delle sue Mura,  con la visita ai sotterranei perfettamente conservati del Baluardo di  San Colombano, che raccontano la storia architettonica di questa  importante cinta muraria: nella sala centrale si trova infatti la  pavimentazione romana e la torretta del 1200 che appartiene alle mura di  epoca medievale mentre Siena mostra il grande  complesso architettonico attiguo alla Chiesa di Sant’Agostino, che  ospita il cosiddetto “Alloggio del Rettore”.  In Umbria, Città di Castello (PG) svela tutti i segreti del Laboratorio tessile “Tela Umbra”,  unico nel suo genere e famoso per la sua lavorazione di alto pregio  frutto del sapere personale e dell'esperienza delle tessitrici. Infine  nel Lazio, Roma mostra tutte le bellezze di Palazzo Spada,  oggi sede del Consiglio di Stato, gioiello dell'architettura  manieristica costruito intorno al 1540 e rinnovato cento anni dopo  quando venne acquistato da Bernardino Spada che affidò i lavori a  Francesco Borromini a cui si deve la celebre prospettiva, un vero  scrigno di opere d'arte e permette l'accesso all'Acquario Romano – Casa dell’Architettura, situato a pochi isolati da Piazza Vittorio al centro di un piccolo giardino; Isola del Liri (FR)  apre le porte del Castello Boncompagni Viscogliosi con il suo  importante patrimonio di affreschi raffiguranti scene bibliche e una  serie di stucchi nei cui bassorilievi sono rappresentati tutti i paesi  del feudo. Infine nelle Marche, Ascoli Piceno racconta  attraverso un percorso all'interno della città la storia delle grandi  famiglie ascolane: dai Malaspina agli Sgariglia.   A Napoli è possibile visitare il Complesso Monumentale di San Nicola da Tolentino  che risale al XVII secolo, oggi interessato da un piano di  valorizzazione per il recupero dei Quartieri Spagnoli e l'Archivio  Storico del Banco di Napoli, il più antico e importante archivio di  natura bancaria, luogo prezioso per la storia economica e sociale poiché  conserva le scritture degli antichi otto banchi pubblici napoletani  nati originariamente come opere di assistenza mentre a Mercogliano (AV) il Palazzo Abbaziale di Loreto,  pregevole esempio di architettura barocca che ancora oggi ospita la  congregazione benedettina, da spettacolo del suo maestoso salone, dei  suoi stucchi e dei suoi pregiati arazzi  cinquecenteschi di scuola  fiamminga raffiguranti scene di caccia.  In Puglia a Fasano (BR) Villa Damaso Bianchi, “Minareto”, sontuosa Villa in stile moresco mostra tutte le sue bellezze, mentre a Cerignola (FG) Torre Alemanna,  l’unico insediamento fortificato dei Cavalieri Teutonici in Italia  mostra i suoi affreschi, le iscrizioni lapidee,i  graffiti in lingua  tedesca e un significativo numero di manufatti in ceramica risalenti al  XIII-XVII secolo. In Basilicata, Matera mostra in tutta la sua magnificenza il Castello Tramontano. In Calabria, a Cassano allo Ionio (CS) tutto è pronto per la straordinaria apertura del cantiere del Parco Archeologico di Sibari,  travolto dalle acque del fiume Crati nello scorso gennaio e ora sotto  il fango, drammatica testimonianza di una condizione di degrado del  patrimonio paesaggistico e culturale italiano.  A Vibo Valentia vengono mostrati i i mosaici di Sant’Aloe e il parco archeologico mentre a Motta S. Giovanni (RC) si aprono le porte del Castello di San Niceto, Fortezza Bizantina XI sec. Infine in Sardegna a Siurgus Donigala e Goni (CA) è possibile visitare interessanti aree archeologiche come Su Nuraxi, insediamento megalitico nuragico che sorge in un territorio di basse colline nella zona sud della Sardegna mentre in Sicilia a Palermo presso il Palazzo Reale  vengono mostrati i cosiddetti Luoghi celati: “camera” a muqarnas del  Presidente, Sala dei venti, Biblioteca e Sala degli Armigeri, La Zecca,  l’“Ambiente” rinvenuto, Sala Duca di Montalto e dato accesso al Palazzo Mazzarino.     Per maggiori informazioni:  www.giornatafai.it

Fonte http://www.tgcom24.mediaset.it/viaggi/week-end/articoli/1086781/xxi-giornata-fai-di-primavera.shtml
 
« Ultima modifica: Marzo 21, 2013, 08:29:55 am da ambarambacicicoco »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #52 il: Giugno 11, 2013, 21:33:10 pm »

Farnesina: porte aperte

La facciata del Palazzo della Farnesina

Nicoletta Speltra

Venerdì 14 giugno il pubblico potrà partecipare a visite guidate gratuite all'edificio sede del Ministero degli Affari Esteri

E', insieme con la reggia di Caserta, uno degli edifici più grandi d'Italia. Fu progettato nel 1935 e i lavori per la sua costruzione, interrotti nel 1943, ripresero nel dopoguerra. Oltre milletrecento stanze, una facciata lunga 169 metri ed alta 51, per un volume di 720.000 metri cubi: questi i numeri del palazzo che ospita, dal 1959, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana. Davanti al suo prospetto principale è collocata, su un basamento in marmo grezzo, un'opera di Arnaldo Pomodoro, "Sfera Grande", del 1966/67.

Venerdì prossimo, 14 giugno, torna ad accogliere il pubblico, attraverso le visite guidate in programma per l'evento Farnesina Porte Aperte, che si ripete oramai da diversi anni. Per partecipare, è sufficiente registrarsi sul sito del Ministero. La giornata di apertura straordinaria sarà anche occasione per visitare due mostre

La prima si intitola "40/40/40", allestita dall’Ambasciata d’Irlanda che celebra il quarantesimo anniversario dell’ingresso del Paese nell'Unione Europea esponendo 40 opere di 40 artisti con meno di 40 anni d’età provenienti dalla Irish State Art Collection
L'altra mostra vede in esposizione, grazie ad un prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, l’arazzo di Gastone Novelli intitolato "Astratto", che sarà esposto nel Salone d’Onore del Ministero degli Affari Esteri fino al 23 giugno, in ideale contrappunto con l’arazzo dello stesso autore, "L’albero meraviglioso con i suoi frutti e fiori",  che è di proprietà del Ministero. 


Fonte: ARTE.it

                                  
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #53 il: Giugno 11, 2013, 21:43:55 pm »

Il capolavoro di Tiziano sotto il cielo cadorino

Nicoletta Speltra


A Pieve di Cadore, paese natale dell'artista, dal 29 giugno in esposizione un'importante opera conservata ad Anversa e da poco restaurata


 " Il vescovo Jacopo Pesaro e Papa Alessandro VI davanti a San Pietro", opera giovanile di Tiziano Vecellio, normalmente conservata presso il Museum voor Schone Kunsten di Anversa e, attualmente, prestata per la prima volta all'Italia, inclusa nella mostra presso le Scuderie del Quirinale a Roma, presto arriverà anche nel paese natale dell'artista, Pieve di Cadore. Qui il dipinto sarà esposto dal 29 giugno al 6 ottobre 2013 a Palazzo Cosmo.

Una scelta dovuta alle recenti novità relative all'opera, che è stata oggetto di un intervento di  restauro e di importanti indagini diagnostiche. La mostra di Pieve di Cadore, intitolata Tiziano, Venezia e il Papa Borgia illustrerà, grazie anche al confronto fra una decina di opere, su queste il risultato di queste indagini che hanno fatto luce su una "stranezza" del dipinto relativa alla differenza nella resa dei personaggi, che aveva portato, nel passato, ad ipotizzare che la tela fosse stata realizzata  in diverse fasi o da più mani. Tra le ipotesi c'era anche quella che attribuiva l'avvio del dipinto a Giovanni Bellini e l'ultimazione al Vecellio. Le indagini hanno invece dimostrato che l'opera fu prodotta  in un'unica soluzione e che le differenze di resa sono dovute alle condizioni di conservazione, che causarono una parziale abrasione del volto di San Pietro.


Fonte: ARTE.it

                                  
 

Offline ninfea

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #54 il: Settembre 11, 2013, 20:54:04 pm »



Conto alla rovescia per la 14.ma edizione di “Pordenonelegge”, il festival del libro con gli autori curato da Gian Mario Villalta che si conferma una delle manifestazioni letterarie più prestigiose nel panorama nazionale, con numeri da record – oltre 100 mila presenze nel 2012 – nei cinque giorni di un cartellone fittissimo, che propone più di duecento incontri, rigorosamente ad ingresso gratuito, dal 18 al 22 settembre, in oltre trenta suggestive location del centro storico di Pordenone.
Anche quest'anno ci saranno i grandi nomi della letteratura nazionale (da Claudio Magris a Susanna Tamaro, Walter Siti, Vito Mancuso, Mauro Covacich, Tullio Avoledo, Igort, Fulvio Ervas, Massimo Recalcati, Antonio Caprarica, Carlo Lucarelli, Sveva Casati Modignani) e internazionale, con personaggi del calibro di Martin Amis - premio FriulAdria “La storia in un romanzo” -, Arturo Perez-Reverte, Yan Lianke, Peter Carey, John Banvile, Fernando Arrabal, Daniel Pennac. L'onore dell'apertura spetterà a Sergio Romano.
Pordenonelegge non è, tuttavia, solo una vetrina di pochi giorni: a differenza di altre manifestazioni importanti del settore, che si esauriscono a conclusione della singola edizione, la rassegna friulana è diventata una sorta di laboratorio permanente sulla letteratura, che cerca di coniugare concretamente il dialogo fra chi legge, chi scrive e chi pubblica. Per questo, il festival promuove “Pordenonescrive”, divenuto riferimento primario nel panorama nazionale di scrittura creativa, ma anche la 3^ edizione di Roland (sei importanti editor in dialogo pubblico con altrettanti aspiranti scrittori mai pubblicati, per capire le dinamiche con cui l’editoria sceglie di lanciare o cassare un romanzo). Spazio permanente anche per la poesia, con un festival nel festival, che prevede decine di incontri dedicati e, soprattutto, il primo censimento dei poeti nazionali "20-40enni", pubblicato sul sito con tanto di elenco alfabetico e con un concorso, 'Immaginare poesia', che individuerà sei vincitori, cioè sei voci portanti della poesia italiana contemporanea, votate dai loro stessi colleghi. Quest'anno, Pordenonelegge diventa perfino editore e pubblica un libro, acquistabile nei 5 giorni della manifestazione, scritto da Natalino Balasso.
Probabilmente per tutti questi motivi, il festival è diventato, in questi anni, capitale e fucina della scrittura narrativa, da cui son partiti generazioni di autori come Mauro Covacich, Gian Mario Villalta, Tullio Avoledo, Alberto Garlini, Federica Manzon e Simone Marcuzzi.


ingresso gratuito
dal 18 al 22 settembre



Fonte :ANSA.it

                                  
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #55 il: Ottobre 13, 2013, 19:07:58 pm »
Marmi mai visti per bimillenario Augusto
Da Fondazione Sorgente a Scuderie da 18/10 con altri 200 reperti

13 ottobre, 18:04                                                                                                                                                                  
Marmi mai visti per bimillenario Augusto



(Ansa) - Roma 13 Ott - Tre teste in marmo mai esposte e raffiguranti i nipoti di Ottaviano Augusto, dai lui designati alla successione sul trono di Roma, ma morti prematuramente, saranno allestite dal 18 ottobre al 9 febbraio alle Scuderie del Quirinale per la grande mostra celebrativa a duemila anni dalla morte del primo imperatore della città eterna. Di proprietà della Fondazione Sorgente Group, i preziosi marmi andranno ad arricchire la rassegna con oltre  200 reperti dalle maggiori collezioni internazionali.

Fonte Ansa.it

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #56 il: Ottobre 19, 2013, 08:31:00 am »
Visite guidate gratuite al Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria"
In occasione della Festa della Storia
fino al 27.10.2013                                                                                         


Il Museo Nazionale Etrusco «Pompeo Aria»  di Marzabotto, in occasione della «Festa della Storia», che si svolgerà  dal 19 al 27 ottobre 2013 a Bologna, propone due visite guidate gratuite  condotte dal Direttore del Museo Paola Desantis. Le visite si  svolgeranno domenica 20 e domenica 27 ottobre alle ore 15,00 presso la sede del museo. Gratuito anche l'ingresso al Museo.
Il primo itinerario, domenica 20, avrà come tema «il sito  archeologico di Marzabotto nelle ricerche ottocentesche: da necropoli a  città» e si diffonderà sui monumenti e i reperti rinvenuti nel corso  degli scavi ottocenteschi in Acropoli e nelle due necropoli, includendo  nella visita anche l'accesso straordinario alla necropoli  settentrionale, normalmente chiusa al pubblico.
Il secondo itinerario, domenica 27,  si svolgerà sul tema «La città  etrusca nella prima metà del '900» e approfondirà le vicende della  donazione e gli avvenimenti durante gli anni della guerra e della  Ricostruzione. Saranno illustrati in particolare gli aspetti connessi  alla donazione allo Stato dell'area e dei reperti, il trasferimento dei  materiali da Villa Aria alla sede statale, l'impatto che la tragedia  bellica ebbe anche sul Museo di Marzabotto, e quindi i restauri e le  ricostruzioni degli anni '50.
Marzabotto (BO), Museo Nazionale   Etrusco "Pompeo Aria" - domenica 20 e domenica 27 ottobre, ore   15.00
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2013, 08:32:33 am da ambarambacicicoco »

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #57 il: Ottobre 19, 2013, 08:33:56 am »
Un'affascinante rievocazione storica nelle sale del Museo di Ferrara
fino al 26.10.2013



Sabato 26 ottobre appuntamento al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara per una serata di grande fascino: alle  ore 21,00 le sale di Palazzo Costabili si animeranno con le performance  rievocative curate dalla Moroeventi.com e dal gruppo storico «Figli del  sole», che «riporteranno in vita» l'antica città di «Spina», le sue  storie e i suoi riti.
L'evento rientra nell'iniziativa «Una notte al Museo», la rassegna promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che prevede un’apertura straordinaria serale dalle 20 alle 24, l'ultimo sabato di ogni mese fino a dicembre.
L'archeologo Valentino Nizzo accompagnerà i visitatori fra le spire  del tempo in quella che è stata l’età dell’oro dell’antica città di  Spina, mentre i materiali esposti nelle vetrine del Museo diventeranno  strumenti e oggetti della vita quotidiana nelle mani dei rievocatori.
Nata  da un’idea di Andrea Moretti, la Moroeventi.com è da anni un punto di  riferimento di grande importanza nell’ambito delle rievocazioni storiche  del territorio. Numerosi i festival e gli eventi a cui la società ha  partecipato: tra questi, l'edizione 2013 del Bundan Celtic Festival, di  cui Moretti ha curato la regia, per la prima volta in stretta  collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici  dell'Emilia-Romagna.
La serata sarà allietata dalla musica del Duo Avalokiteshvara,  composto da Patrizia Boniolo all’arpa e Guido Facchin alle percussioni.
Come in una fiaba, Spina, la bella addormentata, si sveglierà dunque  al suono delle voci degli Etruschi e dei Greci che la abitavano.
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2013, 08:36:33 am da ambarambacicicoco »

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Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #58 il: Ottobre 19, 2013, 08:35:37 am »
                                 Una notte al museoQuarto appuntamento dell'iniziativa                                                                                                     fino al 26.10.2013



                                                           
                              Sabato 26 ottobre, torna "Una notte al  museo", il progetto ideato dalla Direzione Generale per la  Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBACT, che prevede  l'apertura serale dalle 20:00 alle 24:00 dei luoghi d'eccellenza della  cultura statali.
 
 Il Direttore Generale per la Valorizzazione,  Anna Maria Buzzi, annuncia “dopo il grandissimo successo del 28  settembre con oltre 40 mila visitatori, la nuova edizione che si  arricchisce di altri luoghi della cultura aperti di notte in Piemonte,  tra cui Palazzo Reale, Galleria Sabauda e Museo Archeologico di Torino  ed in Puglia con i Castelli di Bari, Trani e Copertino”.
 
 Dal 27  luglio e per ogni ultimo sabato del mese fino al 28 dicembre 2013, la  Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del  MiBACT, continua il Direttore Generale, Buzzi, “grazie al forte sostegno  del Ministro, Massimo Bray, porterà avanti questo progetto che ha  l'ambizione di diventare un appuntamento fisso per offrire agli italiani  e ai turisti un’opportunità inconsueta ed indimenticabile di fruizione  del nostro patrimonio culturale”.
 
 Le aperture notturne delle  eccellenze, durante la serata di sabato 26 ottobre saranno ancora più  suggestive con visite guidate, eventi di musica, teatro, danza,  organizzati grazie alla generosa collaborazione ed all'impegno di  artisti ed associazioni culturali che hanno risposto all'invito della  Direzione Generale per la Valorizzazione, per rendere ancora più vivi e  dinamici i nostri musei.

 Info dg-val@beniculturali.it
www.beniculturali.it

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Offline ambarambacicicoco

Re:Fiere - Sagre - Mostre - Eventi
« Risposta #59 il: Ottobre 19, 2013, 08:39:37 am »
Sulle tracce di Saticula                                                                                                                                         
Specchio in bronzo con manico decorato, dal corredo della Tomba 442. Età sannitica.                                 
L'ultimo viaggio alla maniera greca
fino al 08.12.2013
                                                                                         
Si possono ammirare per la prima volta  alcuni dei preziosi reperti selezionati tra i corredi di oltre 600 sepolture di età sannitica recuperati, nell’ultimo trentennio, tra le  località Cesine, Parretti e Faggiano e provenienti da necropoli  riferibili all’antica città di Saticula, nei pressi dell’odierna  Sant’Agata de’ Goti (Benevento).
I sepolcreti erano organizzati in  insiemi di tombe pertinenti a gruppi familiari: si tratta di sepolture a  cassa di tufo, costituite da lastre combacianti, con copertura piana o a  spiovente.
Chiaro è il rituale funerario, soprattutto per le tombe  maschili: comune a tutte le sepolture è la presenza di offerte  all’esterno della deposizione, con ceramica comune e resti di pasto  rituale, mentre il corredo, deposto generalmente ai piedi del defunto,  era sempre costituito dalle forme ceramiche legate a servizi da mensa  che sottolineavano l’assimilazione, da parte dell’élite locale, della  tradizione greca del simposio.
Cosí troviamo numerosi crateri, in  varie dimensioni e forme, oinochoai (brocche) trilobate e kylikes (coppe  con due manici) acrome, a vernice nera o a figure rosse. Le tombe  femminili sono caratterizzate invece da monili e oggetti di ornamento  personale in bronzo, da forme ceramiche piú semplici (brocchette,  ollette), talvolta associate a un cratere, a testimonianza di come anche  la donna partecipasse talvolta alla pratica del banchetto tirrenico.
Peculiare la Tomba 442, da cui proviene un prezioso specchio di bronzo con manico decorato da  incisioni inserito tra i reperti esposti. Tra gli altri reperti in  esposizione si segnalano un grande cratere a campana a figure rosse,  alcune kylikes, un cratere a calice a vernice nera, oinochoai trilobate,  fibule in bronzo di varia tipologia e forma, una hydria (vaso per  acqua) a vernice nera.
Risulta assai interessante la ricostruzione in  scala 1:1 di due tombe a cassa di tufo: la prima ospitava i resti di un  neonato, mentre la seconda l’inumazione di un defunto di sesso maschile  di giovanissima età, ma già accompagnato da un tipico corredo  saticulano, composto da anelli a castone di piombo, una collana, due  craterischi a figure rosse accompagnati da un’oinochoe acroma e una  kylix a vernice nera.
Giampiero Galasso

DOVE E QUANDO
«Sulle tracce di Saticula»
Sant’Agata de’ Goti (BN), chiesa di S. Francesco
fino all’8 dicembre 2013
Orario tutti i giorni, 10,00-13,00 e 16,00-19,00
Info tel. 339 9238541                       

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