Autore Topic: Ricette mediche: cambiano le regole per la consegna ai pazienti [Cittadino e Istituzioni]  (Letto 1985 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Ricette mediche: cambiano le regole per la consegna ai pazienti
10 dicembre 2014


Se il paziente è d’accordo, i medici possono lasciare ricette e certificati presso le sale d’attesa dei propri studi o persino in farmacia, senza doverli necessariamente consegnare di persona. Le ricette, però, dovranno essere sigillate in una busta per garantire la privacy.


Si è dibattuto sulla possibilità che il medico di medicina generale possa o meno lasciare le ricette in studio o in farmacia senza consegnarle di persona al paziente. L’Autorità garante interviene stabilendo la liceità della pratica a patto che le ricette, per garantire la privacy, siano recapitate in busta chiusa.

Non è necessario che il medico consegni di persona le ricette al paziente. Può anche lasciarle a disposizione nella sala d’attesa dello studio, a patto però che siano infilate in una busta chiusa. Lo specifica una lettera del Garante della privacy alla Federazione italiana medici di medicina generale. La busta chiusa è tanto più necessaria quando a ritirare la ricetta non è la persona titolare ma un suo delegato. Viola invece le norme sulla protezione dei dati personali l’abitudine di lasciare ricette e certificati alla portata di chiunque o incustodite, in vaschette poste sui banconi delle farmacie o sulle scrivanie degli studi medici.

La decisione del Garante

Il Garante ha inviato questa precisazione dopo che era stata messa in discussione tale abitudine da alcuni controlli a sorpresa della Guardia di finanza. I medici, quindi, possono lasciare ricette e certificati presso le sale d’attesa dei propri studi o persino in farmacia, senza doverli necessariamente consegnare di persona a patto che i dati sensibili siano protetti da una busta sigillata. Secondo Federfarma, la federazione italiana delle farmacie, però, la pratica di recapitare le ricette del medico direttamente in farmacia dovrebbe essere circoscritta a casi eccezionali, quando il paziente proprio non può andare in ambulatorio. E se a prelevarle è un’altra persona, questa deve avere con sé una delega scritta.

Ci vuole sempre il consenso del paziente

Ricordiamo, però, che non spetta al medico decidere di propria volontà se e a quale farmacia recapitare le ricette di un paziente. È solo quest’ultimo che può chiedere di avvalersi di questa opzione, nel qual caso deve delegare per iscritto un incaricato della farmacia.

Dal sito di Altroconsumo

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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