Autore Topic: Pellegrini atto terzo: "Cambio per vincere non faccio i capricci"  (Letto 938 volte)

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Offline ninfea


SIMONE DI SEGNI
roma

Questione di pressioni. «Chi non le regge, non può starmi dietro», il manifesto di una fuori serie che è consapevole di esserlo: Federica Pellegrini lo espone a petto in fuori, mentre racconta la sua verità sulla rottura con l’allenatore Federico Bonifacenti e sulla scelta di trasferirsi a Roma «fino agli Assoluti. Per il momento continuerà a seguirmi Claudio Rossetto». Proprio dalla Capitale - premiazione del Circolo canottieri Aniene - la campionessa fa sfoggio del suo slogan. Sullo schermo passano le immagini dei Mondiali di Shanghai, appena l’inquadratura stacca sul volto di Federica, ecco la prima dose di veleno: «Sono pronta a tutto, i cambiamenti non mi spaventano, se poi portano ai successi».

Il carattere, prima di tutto. La Pellegrini ammette che non è semplice seguirla: «Ho bisogno di serenità, devo vincere, se l’allenatore ci mette il carico da novanta con la sua crisi rischio di buttare quattro anni di lavoro». Le strade si dividono. Ma è cosí difficile restarle al fianco? La ricetta è pronta: «Spiego subito a un allenatore le mie necessità, poi sta a lui recepirle. Ammetto che non è facile. Punto primo, devo sentirmi protetta. Quindi c’è l’aspetto tecnico. E infine la tensione. Mi serve uno che regga». Sulla regola numero tre, stando alla versione della nuotatrice, è caduto Bonifacenti: «Non mi sento disorientata, ma colpita sì. Ho un carattere schietto e sincero, quello che penso dico. Questo ad alcuni puó causare dei problemi». Mentre lei fa il suo ingresso mano nella mano con Filippo Magnini, si aggira l’ex Luca Marin. Di sentimenti qui si parla, anche se Federica giura che non c’entrino nulla con la decisione (momentanea?) di trasferirsi a Roma: «Ne parlerò giovedì con la mia famiglia, in ogni caso la scelta non è sentimentale. Questo è l’anno delle Olimpiadi e a orientarmi saranno aspetti tecnici. Le sfide mi piacciono, le scelte fin qui non mi hanno mai dato torto».

Chi, per difenderla, prova a contraddirla è il suo compagno: «Non è vero che seguire Federica sia un compito cosí difficile - irrompe Magnini -. L’importante é che l’allenatore impartisca i propri metodi con determinazione. Forse Bonifacenti poteva rimandare la decisione al termine degli Europei». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, prova a dribblare la questione: «Ho piena fiducia e rispetto della Federazione». Ma con l’elogio della campionessa finisce per schierarsi: «Quando un atleta è primo al mondo, lo è anche con la sua personalità». Carica della propria, la Pellegrini non fa che ripetere: «Non cerco un altro Alberto Castagnetti, ma un tecnico che mi faccia arrivare a certi risultati». Il menù completo per il futuro, tuttavia, Federica preferisce ancora tenerlo segreto: «Fino agli Europei andrò avanti con Rossetto, poi ci sono alcune soluzioni all’estero, quelle in Italia sono poche. Ma non so se sarei pronta a trasferirmi all’altro capo del mondo». Tutte le strade portano ancora Roma.

tosta e determinata la ragazza  :pollicione:
                                  
 

Offline Mimmo966

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  • La disciplina non è il Suo forte signor Anderson
Re:Pellegrini atto terzo: "Cambio per vincere non faccio i capricci"
« Risposta #1 il: Dicembre 01, 2011, 00:11:43 am »
Speriamo bene...
 


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