Autore Topic: Relazione annuale sull'energia: per l'Authority la bolletta non è poi così cara  (Letto 589 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Relazione annuale sull'energia: per l'Authority la bolletta non è poi così cara
La luce ci costa meno che in Germania e Svezia


In Italia la bolletta della luce costa quasi 5 centesimi di euro in meno rispetto a quella tedesca. Lo comunica l’Autorità dell'Energia nella sua Relazione annuale illustrata dal presidente dell'Authority, Guido Bortoni: “Nel 2011 il prezzo medio del kilowattora pagato da un consumatore italiano nella fascia di consumi 2.500-5000 kWh/anno è stato di 20,49 centesimi di euro/kWh contro i 25,30 centesimi di euro/kWh spesi da un consumatore tedesco”.

Tra i Paesi con i prezzi più elevati rispetto a quelli medi italiani spiccano anche Danimarca (29.42 cent/kWh), Cipro (22.32 cent/kWh), Belgio (21.28 cent/kWh) e Svezia (20,68 cent/kWh). L'Italia, quindi, si è collocata al sesto posto nella classifica dei prezzi in Europa (Ue a 27+ Norvegia e Croazia).

Nel 2011 il prezzo medio del kilowattora pagato da un consumatore italiano nella fascia di consumi 2.500-5000 kWh/anno è stato di 20,49 centesimi di euro/kWh, quasi 5 centesimi di euro in meno rispetto ai 25,30 centesimi di euro/kWh spesi da un consumatore tedesco. Tra i Paesi con i prezzi più elevati rispetto a quelli medi italiani spiccano anche Danimarca (29.42 cent/kWh), Cipro (22.32 cent/kWh), Belgio (21.28 cent/kWh) e Svezia (20,68 cent/kWh).

L'Italia, quindi, si è collocata al sesto posto nella classifica dei prezzi in Europa (Ue a 27+ Norvegia e Croazia).Nonostante il parziale recupero rispetto al passato, i prezzi italiani per la classe di consumo 2500-5000 kWh/anno sono ancora relativamente più elevati (20.49 cent/kWh) rispetto alla media europea di 18,16 cent/euro, con un differenziale del 12,8%.

Tuttavia, nel complesso, considerato il periodo 2008-2011, il differenziale fra il prezzo dell'energia elettrica pagato dai clienti domestici italiani rispetto alla media europea si è dimezzato, segnando una riduzione di circa il 54%.

Più convenienti che in numerosi altri Paesi europei, si legge nella razione, risultano invece i prezzi per i consumi fino a 2.500 kWh/anno. Per i consumi fino a 1000kWh/anno, nel 2011 l'Italia si è collocata all'11mo posto e al 16mo per i consumi fino a 2500 kWh/anno. Nel dettaglio, le famiglie che consumano meno di 1.000 kWh l'anno, hanno pagato l'elettricità 26.93 centesimi euro/kWh, circa l'1,8% in meno, tasse comprese, dei 27.57 centesimi di euro della media europea. Per questa fascia di consumi, i prezzi più alti sono in Irlanda (47.78 cent euro/kWh), in Germania (38.33 cent/kWh) e Spagna (36.80 cent/kWh).

Per i consumi fra 1.000 e 2.500 kWh annui, le famiglie italiane hanno pagato 16.99 cent/kWh, ovvero il 12% in meno rispetto alla media europea (19.40 cent/kWh). I prezzi più elevati - per questo livello di consumi - si registrano in Danimarca (32.46 cent/kWh), Germania (27.76 cent/kWh) e Irlanda (24,28 cent/kWh). Si può pertanto stimare che gran parte delle famiglie italiane, con consumi sotto i 2.500 kWh, paghi per l'elettricità prezzi più bassi o, al più, in linea con la media europea. Il posizionamento dei prezzi finali italiani per queste classi di consumo migliora ulteriormente se confrontato con la media dell'area euro.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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