Autore Topic: Elisa, tra l'Arena di Verona e il grande sogno americano...  (Letto 881 volte)

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Offline garfield

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Elisa, tra l'Arena di Verona e il grande sogno americano...
« il: Luglio 03, 2008, 22:15:30 pm »
Una lunga estate attende Elisa. Ieri uno speciale showcase in occasione delle finali del Cornetto Free Music Audition, in cui, nonostante il caldo, non si è risparmiata neanche un minuto cantando alcuni dei suoi brani più famosi da Luce a Broken, da Rainbow a Stay e Gli ostacoli del cuore di fronte a giornalisti, addetti ai lavori e soprattutto un gruppetto di scatenatissimi fan in prima fila. E il 20 settembre un grande spettacolo all'Arena di Verona prima di concentrarsi sul suo prossimo album. Un live diverso in cui la musica si contaminerà alla danza («Io e la mia band avevamo voglia di avere qualcos'altro sul placo, dei corpi che si muovessero e che potessero dare nuovi stimoli a noi e al pubblico») e alle immagini «che sono sempre molto importanti nella mia musica».

Ma Mechanical Dream (questo il titolo dell'appuntamento veronese «A racchiudere in due parole l'essenza doppia della mia musica - racconta Elisa -: da una parte il lato sognante, aereo e sospeso, che appartiene alle melodie, e dall'altra, l'aspetto più terreno e ostinato che sfocia nel ritmo») non è l'unica novità nel futuro della cantautrice friulana: per lei infatti si stanno per spalancare le porte degli Stati Uniti. Il 15 luglio uscirà in Nord America Dancing, album che raccoglie 13 brani, scelti pensando «alle canzoni che farei ascoltare ai miei miti, alle persone che più ammiro e stimo» e poi ad agosto un po' di promozione Oltreoceano e a novembre un tour nei club americani e canadesi.

Intanto però continuano le prove per il grande appuntamento veronese, per il quale insieme alla sua band è già a lavoro da due mesi e che sarà a perto dai Ribella (gli altri vincitori che si esibiranno sul palco con Zucchero sono Elena Vittoria, 3 agosto a Palermo, Eccebombo, 7 agosto a Lecce, e Marcosbanda, 9 agosto a Viareggio).

Come mai uno spettacolo così complesso e ricco?
Visto che mi hanno proposto di suonare all'Arena e non ho dischi in uscita, ho pensato che un posto così importante fosse il contenitore emotivo più giusto per esaudire alcuni desideri artistici che coltivavo da tempo: più attenzione ai costumi, avere dei ballerini sul palcoscenico (per questo ci sarà il coreografo Luca Tommassini, ndr), ci sarà anche una ginnasta che si esibirà coi nastri, un sogno e un'immagine che ho da sempre, e poi darò spazio e importanza alle immagini e suonerò alcune cover. Cose nuove, non quelle che ho già fatto

Per esempio?
Farò Wuthering Heights di Kate Bush, ma poi non dico altro...

Nessun'altra anticipazione?
Le atmosfere alle quali saranno ispirate le coreografie sono quelle delle mie canzoni e di alcuni film come Willy Wonka, La fabbrica di cioccolato, Alice nel paese delle meraviglie, I Guerrieri della notte e qualcosa dei capolavori Stanley Kubrick.

L'esperienza con la direzione musicale di Hair ti può aver stimolato un po' a ideare uno live di questo tipo?
Sicuramente. Per me l'esperienza di Hair è stata davvero molto molto importante e formativa al massimo.

La sfida americana: un sogno che si avvera ma anche una responsabilità?
Sicuramente un sogno incredibile che si avvera e una grande occasione, una cosa che mi sta dandao tantissima carica ed energia. Ma sono contenta che sia arrivata in questo momento perché mi sento più matura e più consapevole. Non sarà facile perché noi italiani ci sentiamo sempre inferiori, musicalmente, e le cose cambieranno solo quando, anziché guardare con invidia i colleghi inglesi e americani, lo faremo con apertura e voglia di scambio

Com'è iniziato tutto?
Grazie a un reality sulla danza che si intitola "So You Think You Can Dance?" durante il quale hanno utilizzato per una coreografia la mia Dancing. Evidentemente l'hanno visto in tanti e un giorno mentre ero in tour mi ha chiamata un amico e mi ha detto: «Lo sai che sei nella classifica di iTunes America?». Mi sono detta: allora: finiamo il tour e poi vediamo. Ma a casa quando ho aperto la pagina web e ho visto che era proprio così mi sono messa a piangere! Poi ho fatto la foto alla schermata per immortalare il momento! La canzone Dancing è stata venduta 80mila volte, senza promozione, solo col passaparola. Incredibile!

Poi c'è stato il live al Joe's Club...
Sì, una grande emozione anche se ero tesissima...

Anche tu compri su iTunes?
Sì, ormai compro quasi esclusivamente su internet: è anche una scelta ecologica perché in fondo quello che conta è la musica, non il supporto, anche se, certo, bisognerebbe migliorare ancora un po' la qualità.

Musica e rete: cosa ne pensi, anche in relazione alle possibilità che hanno le band emergenti di farsi conoscere?
Sicuramente il web è importantissimo perché attraverso le community riesci ad avere dei feedback che sono moltlo importanti per i musicisti. L’artista vive di sogni e di fragilità e non sempre è facile, anche per uno già affermato. Anche solo un post che ti scrive qualcuno, uno sconosciuto può aiutarti ad andare avanti.

E sul prossimo album cosa puoi raccontare? Ne farai mai uno tutto in italiano?
Fino a oggi ho cantato solo 7 brani in italiano, fra i quali una cover e due brani che non ho scritto io. Sicuramente c'è il desiderio di fare un album di canzoni tutte italiane ma non sarà il prossimo, non è ancora arrivato il momento. Per adesso le canzoni mi stanno nascendo tutte in inglese. All'inizio le scrivevo così perché nessuno le capiva e per me era un modo per esprimermi visto che avevo grande difficoltà a farlo in altro modo. Poi ho continuato...

 
 

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