Autore Topic: Scontro tra editori per il dominio .book  (Letto 1328 volte)

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Offline ninfea

Scontro tra editori per il dominio .book
« il: Marzo 12, 2013, 20:40:58 pm »


Levata di scudi contro Amazon, pronta a registrare un indirizzo Internet per vendere libri digitali


Quanto possono valere quattro lettere? Abbastanza per scatenare una guerra. La contesa? Il controllo degli indirizzi Internet che includono le parole «.book», «.author» e «.read». La notizia che i principali attori del mercato on line, Amazon e Google in testa, avessero presentato a Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers - l’ente che ha l’incarico di assegnare i nomi a dominio di primo livello dei siti Internet, i cosiddetti TLD - Top Level Domain) la richiesta di registrare un enorme numero di domini dai nomi particolarmente sensibili ha mobilitato le organizzazioni e associazioni di editori di tutto il mondo. La corsa è partita a inizio marzo: Amazon è in lista per 76 domini, Google per 101. «È anticompetitivo. Il potenziale per l’abuso è senza limiti» attacca Scott Turow, presidente dell’associazione degli editori americani Author Guild. A criticare la richiesta di Amazon è anche la catena di librerie Barnes & Noble: concedere un potere del genere- dice un portavoce- significherebbe «soffocare la concorrenza nell’industria editoriale, essenziale per il futuro dell’espressione coperta da diritti d’autore negli Stati Uniti».

L’offensiva dei domini non piace neppure in Europa. L’Aie- associazione editori italiani- e la Federazione editori europei hanno mandato una lettera di protesta all’Ican, concordi, scrivono in una nota, nel ritenere potenzialmente assai pericolosa l’assegnazione ad un solo soggetto, per altro privato, della disponibilità del dominio .book. Gli indirizzi in attesa di essere aggiudicati , infatti, hanno carattere esclusivo: non possono essere utilizzati da altri se non da chi ne ha ottenuto, pagando, la registrazione. 

«Visto che internet è un mezzo così istituzionale siamo molto preoccupati che l’identificazione tra questi Top Level Domains e un loro possibile unico proprietario possa fuorviare il consumatore» si legge nella lettera. «È di tutta evidenza che, ove il dominio .book fosse assegnato, ad esempio, ad Amazon, la società di Bezos potrebbe godere del vantaggio di dominare incontrastata tutto l’insieme degli indirizzi Internet con suffisso .book, “identificando” tout court Amazon e “concetto di libro».

Amazon respinge le critiche: la richiesta presentata punta a «trovare nuove e innovative strade, meccanismi e piattaforme per sorprendere i consumatori».
                                  
 


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