Autore Topic: IgNobel 2017 – in ritardo, ma sempre carini …  (Letto 414 volte)

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Offline ambarambacicicoco

IgNobel 2017 – in ritardo, ma sempre carini …
« il: Agosto 10, 2019, 06:03:23 am »
IgNobel 2017 – in ritardo, ma sempre carini …

 
Il premio, arrivato alla ventisettesima edizione viene assegnato dalla rivista Annals of Improbable Research a dieci autori di ricerche al limite dell’assurdo ma sempre scientificamente ineccepibili.  Il riconoscimento comprende anche una banconota da dieci bilioni di dollari. Emessa dallo Zimbabwe ed equivalente a circa quaranta centesimi di euro.


Premio IgNobel per la Fisica
A Marc-Antoine Fardin, del Laboratoire de Physique alla École Normale Supérieure di Lione, che in un articolo pubblicato nel 2014 sulla rivista Rheology Bulletin, ha osservato che i gatti si adattano perfettamente alla forma dei contenuti in cui vengono posti. Quindi, c’è da ritenere che i gatti siano dei liquidi? E così possiamo ridefinire la definizione degli stati della materia?

Premio IgNobel per la pace (domestica)
A uno studio di un’équipe di medici coordinata da Milo Puhan, che ha testato su 25 pazienti ultra diciottenni l’ipotesi secondo la quale suonare il didgeridoo sarebbe una valida terapia per la sindrome da apnea notturna e il russamento. Probabilmente non contro l’insonnia ma non si può avere tutto.

Premio IgNobel per l’Economia
A J. Rockloff e Nancy Greer che hanno scoperto che tenere in mano un coccodrillo vivo può intensificare la voglia di giocare d’azzardo. Ma solo se l’azione suscita uno stato emotivo positivo: Quindi non sorridete ai coccodrilli se volete tenervi lontani dal tavolo da gioco,

Premio IgNobel per l’Anatomia
Una ricerca condotta dal medico inglese James A. Heathcote cercava di spiegare come mai le orecchie continuano a crescere do 0,22 millimetri ogni anno fino alla morte. Perché le orecchie sì e le altre parti del corpo invece si fermano? La ricerca non ha dato risposte. Sennò vinceva l’altro premio.

Premio IgNobel per la Biologia
All’équipe internazionale (Svizzera, Giappone e Brasile) di Kazunori Yoshizawa per uno studio in cui si racconta l’inversione degli organi sessuali in un curioso insetto delle caverne brasiliane, del genus Neotrogla. Le femmine sono dotate di una struttura erettile simile a un pene, coperto di spine, che in qualche modo “catturano” lo sper ma maschile durante la copula. La notizia vera è che la copula dura 70 ore. Ricordatevelo nella prossima reincarnazione.

Premio IgNobel per la Fluidodinamica
Lo ha vinto Jiwon Han, laureando alla Korean Minjok Leadership Academy, in Corea del Sud per il suo studio su come si deve tenere una tazza di caffè per minimizzare il rischio di fuoriuscite. Bisogna tenere la tazza dall’alto con tutte e cinque le dita. E camminare all’indietro.

Premio IgNobel per l’Ostetricia
Uno studio di Marisa Lopez-Teijon e colleghi che dimostra non solo che ai feti piace e fa bene la musica (si sapeva), ma che questa viene apprezzata ancora di più se suonata direttamente all’interno del canale vaginale materno. Ok, fate voi la battuta, è come sparare sulla croce rossa.

Premio IgNobel per la Nutrizione
E’ stato assegnato a ricercatori brasiliani per il primo rapporto scientifico sul consumo di sangue umano da parte dei Diphylla ecaudata, pipistrelli noti con il nome di “vampiro senza coda”.
Solitamente questi pipistrelli si nutrono di sangue animale ma non disdegnano anche quello umano…

Premio IgNobel per la Medicina
Premiato uno studio sul disgusto per il formaggio. E’ stato realizzato con sofisticate scansioni cerebrali che hanno rivelato che il formaggio attiva il globo pallido esterno del cervello.

Ultimo ma non ultimo il premio IgNobel per la Cognizione
Il riconoscimento è andato a ricercatori italiani dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità per essere riusciti a dimostrare che molti gemelli identici non sono in grado di distinguersi visivamente tra loro quando guardano velocemente una foto che li ritrae.

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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