Da cellule chimera future armi anticancro...
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garfield:
Cellule immunitarie sono state geneticamente modificate e trasformate in chimere in modo da riconoscere immediatamente un tipo di tumore del sangue, il linfoma di Hodgkin, e a distruggere le cellule malate. I linfomi sono solo il punto di partenza, ma il progetto dei ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston (Texas) è scatenare questa nuova "arma letale" contro tutte le forme di tumore. Il primo passo sarà chiedere, il prossimo anno, l'autorizzazione per la sperimentazione sull'uomo in modo da far partire i test dal 2010. "L'obiettivo futuro è fare di questa tecnica una nuova strategia anticancro", ha detto all'Ansa Serena Kimi Perna, dall'Istituto San Raffaele di Milano e ora negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio dell' Associazione europea di ematologia e della Società americana di ematologia. L'assegnazione del premio è stata annunciata a Copenaghen, dove é in corso il congresso europeo di ematologia e la ricercatrice italiana conta di lavorare negli Stati Uniti "almeno per i prossimi due o tre anni". Quest'anno i vincitori sono entrambi italiani: con Serena Kimi Perna è stato premiato Lapo Alinari, dell'istituto Seragnoli di Ematologia di Firenze.
- CELLULE CHIMERA: così i ricercatori chiamano il particolare tipo di cellule immunitarie, i linfociti T, che hanno modificato. "Sono delle chimere progettate e ottenute in laboratorio in modo da interferire con la crescita delle cellule maligne", spiega la ricercatrice. I linfociti "vengono modificate in modo da esprimere sulla loro superficie un recettore sensibile ad un antigene tumorale". Arricchiti e resi più sensibili da questa "antenna molecolare", i linfociti T si specializzano nel riconoscere le cellule di una particolare forma di tumore.
- I TEST IN LABORATORIO: "per ora - ha detto la ricercatrice - sono in corso studi in vitro per raccogliere i dati preliminari necessari a pianificare una sperimentazione clinica". Si cominciano intanto anche i test sugli animali. Attualmente, ha aggiunto, "stiamo lavorando per migliorare i linfociti" in modo che possano raggiungere il tumore più facilmente. Si lavora su cellule tumorali prelevate dai pazienti e i test non sono affatto facili perché è molto difficile far sopravvivere le cellule tumorali in coltura.
- SPERIMENTAZIONE CLINICA VICINA: l'obiettivo futuro è prelevare le cellule imunitarie dei pazienti, modificarle geneticamente e reinfonderle per combattere il tumore. Già il prossimo anno i ricercatori prevedono di sottoporre la richiesta per la sperimentazione clinica all'autorità Usa per il controllo sui farmaci, la Food and Drug Administration (Fda) e prevedono di poter essere pronti nel 2010 per i primi test sull'uomo, in pazienti con il linfoma di Hodgkin. "I dati ottenuti finora sono estremamente promettenti" e "l'obiettivo ultimo - ha concluso Serena Kimi Perna - è fare di questa tecnica un nuovo approccio terapeutico esportabile ad altre forme di tumore".
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