Per il presidente della Corte l’aumento della tassazione per risanare il Paese potrebbe accentuare la recessione
''L'urgenza del riequilibrio dei conti si è tradotta inevitabilmente nel ricorso al prelievo fiscale, forzando una pressione già fuori linea nel confronto europeo e generando le condizioni per ulteriori effetti recessivi''. Lo ha detto il presidente dell’alta Corte, Luigi Giampaolino, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite sul Documento di economia e finanza approvato da palazzo Chigi e ora all'esame del Parlamento.
''La somma di entrate e di spese pubbliche superera' nell' intero periodo il 90% del Pil: un drenaggio di risorse incompatibili con un efficace politica di rilancio dell'economia'', ha aggiunto il presidente. ''Il profilo piatto della crescita economica - ha affermato - si traduce, anche nel periodo di riferimento del Def, in una incidenza soverchiante del bilancio pubblico sull' economia''.
"Con un alto livello di entrate e di spese pubbliche, oltre che con un'inflazione in rapida risalita, la compressione del reddito disponibile di famiglie e imprese non può che tradursi nella caduta della propensione al consumo e all'investimento".
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