Autore Topic: Samsung Galaxy Note: prime impressioni  (Letto 1086 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Samsung Galaxy Note: prime impressioni
« il: Settembre 09, 2011, 19:10:27 pm »
Samsung Galaxy Note: prime impressioni
09-09-2011


Non è un tablet, ma non è neppure solo uno smartphone. O meglio, è una fusione di entrambi. Prima che venisse presentato alla fiera dell'elettronica di Berlino, tutti si aspettavano un tablet a tutti gli effetti: in realtà assomiglia di più al fratello maggiore del Galaxy S II o piuttosto a uno dei primi palmari degli anni '90. Ma le sue qualità tecnologiche, almeno sulla carta, sono di tutto rispetto.

Schermo all'altezza
Il Galaxy Note ha uno schermo touchscreen Amoled ad alta definizione da 5,3 pollici, e con una risoluzione di ben 1.280x800, ovvero la risoluzione che in genere possiedono gli schermi da 10 o 13 pollici; ciò significa che la definizione dell'immagine è davvero qualcosa che non ha eguali in schermi di queste dimensioni. Quando l'abbiamo avuto tra le mani guardando un video ci siamo resi conto che, nonostante le ridotte dimensioni, guardare un intero film su questo dispositivo potrebbe essere tutt'altro che una follia. La sua leggerezza (poco più di un etto e mezzo) e il ridotto spessore (meno di un centimetro) lo rendono anche comodo da tenere nel palmo della mano.

Una penna per gli appunti
Tuttavia, Samsung punta su altre qualità di questo dispositivo. Tanto per cominciare è dotato di sistema operativo Android 2.3 Gingerbread e supportato da un processore dual core da 1.4 GHz, che lo rendono piuttosto veloce. Il tutto è ottimizzato per utilizzare l'altra novità di questo dispositivo (oltre alle dimensioni e alla qualità dello schermo), ovvero la S Pen. Si tratta di una pennina (come quella dei palmari, appunto) che facilita l'inserimento di note (da qui il nome) direttamente dallo schermo. Attraverso l'applicazione S Memo, infatti, si può pendere appunti come si stesse scrivendo su un bloc notes di carta, si possono importare foto, disegni e testi, per poi modificarli a piacimento introducendo elementi di vario tipo.

Riconoscimento della scrittura: al momento immatura
Quella di prendere appunti direttamente dallo schermo è una novità interessante che, per quello che abbiamo potuto vedere, funziona discretamente e rende l'interazione con questo dispositivo in alcuni casi divertente (ci sono anche giochini e applicazioni che sfruttano questo sistema). Tuttavia non siamo rimasti piuttosto delusi della funzione di riconoscimento della scrittura: oltre a una tastiera virtuale, infatti, esiste la possibilità di scrivere direttamente col pennino, ma la funzione è lenta e spesso non riconosce le parole scritte (specie se in corsivo). Bisogna che Samsung ponga rimedio a queste carenze nella versione che metterà in commercio. Il pennino serve anche per applicazioni come S Planner, un calendario virtuale nel quale si possono organizzare orari e appuntamenti semplicemente trascinandoli con la pennina. Attenzione però: l'impressione è che senza la pennina tutte queste funzioni perdano di precisione e quindi anche di usabilità.

Pro e contro
In attesa che venga messo in commercio (e quindi del momento in cui lo potremo testare con attenzione), vale la pana fare un paio di considerazioni sul suo possibile utilizzo. Con il  Galaxy Note si può telefonare: certo non è pressoché obbligatorio farlo con l'auricolare (come con il Galaxy Tab) ma la sensazione che abbiamo avuto nel tenerlo in mano e portarlo all'orecchio è stata quella di un dispositivo un po' ingombrante per questo utilizzo. Inoltre, come si diceva prima, usato senza la sua S Pen, potrebbe soffrire degli stessi problemi di scarsa precisione di tutti gli altri smartphone. Infine il prezzo. Anche se il riserbo è ancora totale, voci insistenti parlano di una cifra piuttosto importante (in via confidenziale ci hanno detto attorno alle 700 euro). In Europa il Samsung Galaxy Note arriverà probabilmente per Natale: non mancheremo di testarlo.

Dal sito di Altroconsumo

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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