Nuovo Isee, ecco cosa cambia
5 dicembre 2013


Il Governo ha completamente riformato l'Isee, lo strumento che misura la situazione economica delle famiglie. L'indicatore serve allo Stato per venire incontro a chi ha redditi più bassi, attraverso agevolazioni. Dal 1° gennaio 2014 cambia la situazione per le famiglie con disabili, con figli e per gli anziani in casa di cura.


L’Isee, cioè l’indicatore della situazione economica equivalente, è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie italiane. Serve allo Stato per decidere quanto far pagare alle famiglie i servizi, venendo incontro a chi ha redditi più bassi. In base all’Isee familiare, per esempio, è possibile usufruire di una tariffa agevolata per la mensa scolastica, per asili nido, servizi scolastici e universitari, ma anche per servizi sociosanitari, utenze e altro. Adesso, dopo 15 anni dalla sua introduzione, l'Isee viene completamente riformato per cercare di migliorare l'equità con cui viene applicato. Il nuovo Isee verrà calcolato come somma del reddito e del 20% del patrimonio, dato dalla somma del valore degli immobili e dei titoli in nostro possesso. L'importo viene quindi rapportato al nucleo familiare, per ampliare la possibilità di accesso alle prestazioni agevolate.

Il reddito e gli immobili

La prima novità riguarda l'autodichiarazione necessaria per richiedere il calcolo Isee all'Inps. Questa verrà compilata in buona parte dall'Inps, accedendo alle proprie banche dati e a quelle dell'Agenzia delle entrate. Sarà possibile richiedere il cosiddetto "Isee corrente", riferito a un periodo di tempo più ravvicinato (e non solo all'anno precedente), in caso di variazioni della situazione economica familiare dovute, per esempio, alla perdita del lavoro. Qualche (brutta) novità anche per la valutazione del patrimonio immobiliare, maggiorato del 60%, considerato però al netto dell'eventuale mutuo. In caso di affitto, si deducono 7.000 euro forfetari dall’importo totale dei canoni pagati nell’anno.

Anziani e disabili

Per il reddito delle famiglie con persone disabili, vengono introdotte ulteriori franchigie differenziate sulla base del grado di inabilità che i soggetti presentano. È prevista la possibilità di dedurre dal reddito, entro un massimo di 5.000 euro, tutte le spese sostenute per il soggetto disabile, come quelle mediche o di assitenza specifica, i cani guida per i ciechi e le spese di interpretariato per i sordi. Per i non autosufficienti, i trasferimenti in denaro, come quelli relativi all’accompagnamento, non concorrono a formare il reddito nella misura in cui vengono spesi per l’assistenza personale o per la retta di ricovero in strutture residenziali. Il Governo ha introdotto un trattamento particolare per le persone ricoverate permanentemente in case di cura. L'Isee di questi, infatti, verrà integrato con una componente aggiuntiva calcolata sulla situazione economica di ogni figlio.

Le famiglie con bambini

Il Governo ha stabilito che se il genitore lo ha riconosciuto, il figlio fa automaticamente parte del suo nucleo famigliare. Questa norma era necessaria per superare l’attuale situazione in cui se uno dei genitori, pur convivendo con la propria famiglia, non figurava all’interno del nucleo familiare perché non aveva la residenza nella casa (magari per fini di risparmio fiscale), favorendo così l’accesso dei figli a prestazioni agevolate. In questo modo si dovrebbe riuscire a valorizzare veramente le situazioni di maggior disagio.

La riforma entrerà in vigore dal 1° gennaio 2014, al momento valgono le vecchie regole.

Dal sito di Altroconsumo