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Offline ninfea

Google, musica e film sulle nuvole
« il: Maggio 19, 2011, 21:42:21 pm »

Google, musica e film sulle nuvole

La Grande G ha presentato alla conferenza per sviluppatori I/O la sua versione della musica in versione cloud: con Google Music si carica la propria libreria sui server remoti per averla sempre a disposizione ovunque ci si trovi. Stesso discorso per i film, che ora si noleggiano in streaming dall'Android Store.

Musica, film e domotica: il futuro di Android visto alla Google I/O, conferenza di San Francisco riservata agli sviluppatori, punta a una convergenza totale verso l'unione di più piattaforme (il primo "assaggio" in questo senso dovrebbe arrivare con Ice Cream Sandwich, prossime release di Android) sotto un unico sistema operativo. Quello realizzato da Google, appunto.

Ma andiamo con ordine e partiamo dalla novità più succosa presentata al Moscone Center: si chiama Google Music e per il momento è una versione Beta, riservata agli utenti statunitensi, della musica in versione cloud. Sulla scia di Amazon Cloud Drive e in anticipo rispetto a iCloud, la Grande G presenta la sua versione della libreria musicale personalizzata che non ha bisogno di un hard disk per venirci dietro, visto che si ascolta direttamente dalla nuvola.

Il sistema è semplice, immediato e gratuito (per il momento): si caricano le proprie canzoni sui server di Google (previa registrazione di un account) e poi, via browser, si ascoltano ovunque ci sia una connessione internet con il proprio dispositivo mobile, a patto che giri con Android. Con la possibilità di creare playlist e caricare fino a un massimo di 20.000 brani. E se anche non è possibile connettersi alla rete, si riuscirà comunque ad ascoltare qualcosa perché viene effettuato un back up delle ultime canzoni ascoltate sul dispositivo che si sta utilizzando, così da avere del materiale da ascoltare in ogni momento.

Una novità di grande portata che viene però ridimensionata dalla freddezza con cui è stata accolta dall'industria discografica: nelle intenzioni dei quadri di Mountain View, Music avrebbe dovuto fare non solo da contenitore, ma anche da mezzo di diffusione attraverso il quale effettuare l'acquisto di nuovi brani in streaming, proposti all'utente secondo i suoi gusti grazie a una sofisticata tecnologia di riconoscimento audio. Ma senza l'OK delle grandi etichette (Sony e Universal hanno rifiutato l'idea) tutto ciò non sarà ancora possibile.

Sempre in tema di cloud, invece, non ha incontrato resistenza il progetto di Google di distribuire il grande cinema direttamente sull'Android Store, che da qualche giorno offre la possibilità di noleggiare film, proprio come avviene su Netflix. Il catalogo di Android conta già su migliaia di titoli e i prezzi sono competitivi: 1,99 dollari per i film in qualità normale, 4,99 per quelli in alta definizione, con la possibilità di scaricarli sul dispositivo per vederli anche in mancanza di connessione internet.

E infine, Google ha annunciato di voler entrare in maniera sempre più "invadente" nelle nostre case, parlando di Android@Home: un sistema di controllo aperto agli apparati di terze parti compatibili con Android, che si presenta come la cabina di controllo digitale di ogni appartamento. Tutti i dispositivi digitali presenti in casa dialogheranno e interagiranno in maniera intelligente fra di loro, compreso il sistema di illuminazione, quello di irrigazione, gli elettrodomestici della cucina e tutto ciò in cui può trovare spazio un microchip.

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