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=> Metropolis => L'angolo della politica => Topic aperto da: ambarambacicicoco - Febbraio 10, 2012, 14:06:07 pm

Titolo: Lusi, spunta un'altra villa intestata alla stessa società
Inserito da: ambarambacicicoco - Febbraio 10, 2012, 14:06:07 pm
Lusi, spunta un'altra villa intestata alla stessa società

    Nell'affaire dell'ex tesoriere del partito compare un'altro immobile da due milioni di euro sempre della Immobiliare Paradiso. Rutelli: "Ci sono complici? I pubblici ministeri lo accerteranno

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    di CARLO BONINI

    ROMA - Dopo via di Monserrato e la tenuta seicentesca di Genzano, nell'affare Lusi balla ora un terzo immobile. Una seconda villa ai Castelli del valore di circa 2 milioni di euro di cui risulta proprietaria la "Immobiliare Paradiso", la società cui l'ex tesoriere della Margherita aveva già intestato la proprietà della principesca residenza di Genzano e che controllava direttamente attraverso la "TTT ", la srl utilizzata per drenare i 13 milioni e 600 mila euro dalle casse del partito. La "scoperta" della Procura di Roma e del Nucleo di polizia Tributaria è delle ultime ventiquattr'ore. Frutto dell'approfondimento dell'analisi dei conti bancari della "TTT srl", la cassaforte che custodisce i segreti dell'ex tesoriere. Dove per segreti, si devono intendere tanto le proprietà che Lusi aveva deciso di occultare, quanto, verosimilmente, i finanziamenti che riteneva di dover dissimulare.

    Per quanto ne riferiscono qualificate fonti investigative, il lavoro di accertamento su questa terza proprietà non è ancora concluso. La Finanza sta infatti verificando con esattezza se le provviste utilizzate per l'acquisto di questo secondo immobile ai Castelli provengano per intero, o solo in parte, dal "nero" che Lusi aveva convogliato sulla sua "TTT srl.". "Diciamo - spiega un investigatore - che il periodo e le modalità finanziarie di acquisto della villa ci fanno ragionevolmente ritenere in questa fase che l'immobile possa essere messo in carico all'appropriazione indebita su cui stiamo procedendo".

    E' un fatto che ogni giorno di indagine che passa allontana il fondo di questa storia. A conferma di una "verità parziale" nella repentina confessione di Lusi. Che, peraltro, verrà ulteriormente messa alla prova di qui in avanti dall'esame incrociato tra le voci dei rendiconti finanziari del partito nel quinquennio 2007-2011 e la movimentazione dei due conti correnti Bnl su cui sono complessivamente transitati in quel periodo oltre 120 milioni di euro. Documentazione bancaria, quest'ultima, che ieri, come ha confermato in una conferenza stampa Francesco Rutelli, è stata consegnata alla Procura con un'ennesima richiesta pubblica di "privacy sulla vita politica e le scelte del partito". Detto altrimenti, con una raccomandazione al "segreto" sull'identità di chi, nel tempo, ha percepito fondi dalla Margherita per finanziare la propria attività politica ("Una pretesa inquietante - hanno chiosato i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta - che sembra qualificare come inconfessabili i criteri e le modalità di utilizzo di soldi che la Margherita, come ogni altro partito vivo o defunto, ha ricevuto dallo Stato e dunque dai contribuenti").
    Del resto, che la vicenda sia destinata a camminare, giudiziariamente, come politicamente, lo dimostra la foga polemica e allusiva con cui lo stesso Rutelli ha chiesto ieri pubblicamente conto dei motivi per cui "non ci si interroghi oltre che sui bilanci della Margherita anche sul perché non vengano dismesse le disponibilità immobiliari dei Ds", altro partito "defunto". Nonché delle ragioni per cui "si dimentichi", in casa Pd, che "Lusi è un autorevole senatore che ha stipulato il favorevole contratto di affitto del Pd per la sua sede nazionale al Nazareno".

    "Noi - ha aggiunto l'ex segretario politico della Margherita - andremo comunque fino in fondo. Ci batteremo in sede giudiziaria per avere indietro i soldi fino all'ultimo euro (al momento, la trattativa con Lusi per la restituzione parziale di 5 milioni non sembra destinata a definirsi in tempi brevi ndr.). E la magistratura accerterà se Lusi ha avuto dei complici. Ma ci batteremo anche perché un caso Lusi non accada mai più. Ho infatti personalmente discusso con il Presidente del Consiglio Monti, con il ministro Giarda, e con i Presidenti di Camera e Senato di un emendamento che presenterò al decreto legge sulle liberalizzazioni che modifica la disciplina del controllo sui bilanci dei partiti e su cui spero di avere un parere positivo dell'esecutivo e trovare l'appoggio di tutti". Si tratta di una nuova norma che prevede la verifica dei rendiconti finanziari da parte di società di certificazione indipendenti iscritte all'albo speciale dei revisori, nonché di un collegio ufficiale e non rinnovabile di 5 revisori dei conti (due dei quali individuati tra i presidenti di sezione della Corte dei Conti e uno tra i dirigenti di prima fascia del Ministero dell'Economia) scelti in ogni legislatura dai Presidenti delle Camere

 :diavolo: