Deve ancora uscire e già è considerato un vero e proprio 'fenomeno'. Ci sono voluti 5 anni di attesa per poterne vedere le prime immagini. Il suo creatore, Will Wright, definito come lo Spielberg dei videogiochi, da tre anni era 'sparito' per terminare quello che già moltissimi considerano il suo capolavoro assoluto. Si tratta di Spore, il videogioco sull'evoluzione che uscirà in contemporanea mondiale a settembre e che ha già scatenato una vera e propria "febbre planetaria" (
http://eu.spore.com). Sono infatti oltre 5 milioni di pagine web dedicate a questo gioco di cui si sono occupate alcune delle testate più prestigiose, come il New Yorker, che ha paragonato l'attesa per l'uscita di Spore, più volte rimandata perché per il suo creatore non era ancora perfetto, a quella che c'era nell'ambiente letterario per la pubblicazione dell'Ulisse di James Joyce. E intanto in rete si moltiplicano le immagini e le indiscrezioni su come sarà questo gioco che consente di partire da una 'spora', cioé da un organismo monocellulare, per arrivare a sviluppare una civiltà in grado di partire alla conquista dello spazio e di colonizzare nuovi mondi. In un unico videogioco, insomma, l'intero ciclo della vita e lo sviluppo della civiltà in mano al giocatore, tanto che sono in molti a parlare di Spore come di un God Game per eccellenza, ovvero di un gioco dove poter simulare l'opera di Dio. Un'affermazione che in Usa ha aperto un vero e proprio dibattito, in quanto alla base del gioco, come ha dichiarato lo stesso autore, c'é invece la teoria evoluzionistica darwiniana.
