Secondo trofeo in pochi giorni per il Barça che vince senza dominare se non dopo che il Porto molla la presa. Messi decisivo nel primo tempo, sfruttando un errore di Guarin, e nel finale con un assist strepitoso per Fabregas che firma il 2-0. Porto che chiude in nove finendo male una gara onorevole…
…E due. Il Barcellona inizia la sua stagione con due trofei. Alla Supercoppa spagnola delle polemiche si aggiunge quella europea vinta al Louis II al termine di una partita più equilibrata di quanto si possa pensare. Decide Messi, tanto per cambiare: fresco dell'ennesimo trofeo individuale, lo European Award assegnato dalla commissione dei giornalisti europei della Uefa, Messi firma il suo quarto gol in tre partite. E basta questo…
Anche se il Barcellona fatica parecchi minuti a trovare la giusta concentrazione: anzi, a volere essere completamente sinceri l'impressione è che per tutto il tempo il Barça non carburi per niente e se si eccettuano un paio di accelerazioni solitarie di Messi, è il Porto che fa vedere le cose migliori. Un centrocampo molto aggressivo, quello dei campioni lusitani, che impediscono al qualsiasi offensiva a Villa e concedono al centrocampo spagnolo il minimo indispensabile: si fanno anche pericolosi i Dragoes quando in un paio di occasioni arrivano al tiro. Hulk mette sul fondo da posizione angolata dopo una bellissima azione personale e Valdes è costretto a mettere in angolo una gran conclusione di Moutinho.
Il Barcellona si vede solo su un rimpallo che consente una sontuosa palla gol a Pedro, che egoisticamente, con un pallonetto mette sul fondo.
Poi, in un momento molto statico, dopo un paio di calci d'angolo non proprio irresistibili del Barcellona, il Porto commette l'unico errore di un primo tempo quasi perfetto: Guarin, nel tentativo di alleggerire verso Sapunaru, concede palla a Messi che si invola, scarta Helton e insacca con un diagonale angolato nella porta sguarnita. Il Barcellona è così: anche nell'unica serata in cui sembra dormire sull'onda di un equilibrio blindatissimo, ti punisce appena può.
La differenza tutto sommato tra le due squadre è proprio questa: perché anche il Barcellona commette un paio di errori gravi in avvio di ripresa, soprattutto quando Dani Alves si lascia scappare Moutinho e quando immediatamente dopo viene lasciato spazio a Guarin che con un gran tiro cerca di farsi perdonare l'indecisione che nel primo tempo era costato il gol. In entrambi i casi Valdes fa buona guardia e la palla finisce fuori di un nulla.
L'occasione più clamorosa la concede proprio Valdes uscendo a vuoto e spalancando la porta su un temibilissimo affondo di Hulk; così come poco dopo è Abidal a rischiare un rigore (non fischiato, ma abbastanza evidente) su un disimpegno difensivo un po' allegro.
Ma su spazi ormai ampi il Barcellona va a nozze: e magari quando è tardi, magari quando non c'è più niente da dire… negli ultimi minuti cominci a vedere la squadra di sempre, quella che gioca con personalità e mentalità superiore; soprattutto dopo l'ingresso di Sanchez, decisamente più efficace dopo il suo ingresso al posto di Villa. Messi ha di nuovo un paio di buone occasioni, e non deve nemmeno strafare contro una squadra che chiude in nove per le espulsioni (doppia ammonizione) di Rolando e Guarin (fallaccio di frustrazione su Mascherano).
Il gol strepitoso confezionato da Messi per Fabregas è solo la ciliegina sulla torta di una squadra che ruota intorno a un fuoriclasse assoluto e può contare su una casta di giocatori che anche al 40-50% bastano e avanzano. Anche per tutta la prossima stagione, probabilmente…