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La penisola dei pirati

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joefalketto:
La penisola dei pirati In Italia

In Italia il software illegale è in calo percentuale, ma resta sopra la media europea

Secondo Bsa (Business Software Alliance) nel 2007 la pirateria software in Italia è calata del 2%. A causa dello sviluppo del mercato dell’Ict, i danni al sistema economico risultano però in crescita in valore assoluto.

L'organizzazione - che riunisce le maggiori aziende produttrici di software - si basa sui risultati del quinto studio annuale realizzato a livello internazionale da Idc (International Data Corporation).

Nel 2005, il totale del software piratato in Italia arrivava al 53%, al 51% nel 2006, al 49% l'anno scorso. Si scende così per la prima volta al di sotto della soglia del 50%: la maggior parte dei computer user - almeno così sembra - è passata alla legalità.

Ma dato che il mercato dell'Ict cresce, in valori assoluti anche il volume d'affari della pirateria aumenta: dai 907 milioni circa del 2006 si passa infatti ai 1.150 milioni di euro nel 2007.

L'Italia resta anche al di sopra della media europea occidentale, dove il totale del software crackato scende dal 34% del 2006 al 33% del 2007. Insomma, siamo in linea con il trend al ribasso ma, secondo i produttori di software, questo non basta.

In base ai dati sull'impatto economico, la Bsa sostiene che, nel giro di 4 anni, una riduzione della pirateria del 10%, genererebbe oltre 6.000 nuovi posti di lavoro, più di 700 milioni di euro di nuove entrate per l’Erario e circa 2 miliardi di euro in ulteriori affari per il settore Ict italiano.

A tut'oggi restiamo terzi nella graduatoria del "cattivi" europei, dietro a Grecia (58% di software pirata) e Cipro (50%). Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Svezia e Svizzera sono i Paesi più rispettosi del copyright, con un tasso di pirateria del 25%, 8 punti sotto la media continentale.

Contrariamente a quanto avviene in Europa, sale invece la percentuale di software pirata a livello internazionale, soprattutto a causa degli elevati tassi di crescita che il settore Ict registra nei Paesi di recente sviluppo: impressionanti sono i dati di pirateria in Cina (82%), Russia (73%) e India (69%).

Queste vere e proprie "isole dei pirati" fanno crescere la media mondiale di 3 punti percentuale, dal 35% del 2006 al 38% del 2007. Clamoroso poi è il caso dell'Armenia, capofila dei Paesi nella lista nera, dove ben il 93% del software sarebbe illegale.

garfield:
io dico solo una cosa, se i software avessero un prezzo più accessibile, la percentuale sicuramente scenderebbe...la stessa cosa vale per la musica...

ridethesnake:
Musica e software hanno due bacini di utenza diversi: il software viene comunque usato dai professionisti che non sono, nelle loro parcelle, di certo più economici delle softwarehouse, mentre la musica, come videogames, films e quanto fa parte dell'intrattenimento casereccio, vengono fruite da tutti, ed il prezzo andrebbe veramente ridotto al minimo.
Se non altro perchè più si diffonde la cultura, più la nazione è portata a crescere.

mozagga:
Aggiungerei che se io compro un gioco a 50 euro sono talmente tante le varianti che posso avere per cui quel gioco non mi funziona che mi passa la voglia di "rischiare"...e non c'è la garanzia in questo caso che ti può aiutare...

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