Autore Topic: Il videogioco oggi [Informativa]  (Letto 4235 volte)

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Offline Zorro

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Il videogioco oggi [Informativa]
« il: Ottobre 19, 2010, 16:37:53 pm »

Cosa vuol dire viodeogiocare, ai nostri giorni? I più sagaci di certo risponderanno: avviare un pc o console che sia, infilare nel tray dell'unità ottica un supporto (cd, dvd o blu-ray) e, naturalmente, giocare. Tutto vero, per carità, ma ci siamo mai chiesti dov'è che stiamo andando? No perchè da dove veniamo lo sappiamo tutti. Siamo i figli degli anni 70, cresciuti all'endas (prima) o in casa (dopo), muovendo ammassi di pixel su video in bassa risoluzione (anche perchè dell'alta risoluzione non esisteva neanche il termine) tramite l'ausilio di tastiere o joystick e siamo giunti, chi più chi meno, alla vetusta età di 30 o 40 anni senza aver subito turbe o deviazioni mentali a causa del nostro "altamente alienante" hobby: il videogioco.
Adesso però le cose stanno un tantino in maniera diversa.
L'attuale livello tecnologico ha infatti permesso di coronare il "sogno" di qualsiasi videogiocatore della nostra generazione: colmare il gap (immensofino a poco tempo fa) fra il palesemente finto ed il fotorealistico.
Tramite il videogioco, oggi più che mai, l'adrenalina scorre nelle nostre vene curandoci da stress e paranoie derivanti dalla quotidianità della vita. Bullets-rain a profusione contro il mostro di turno, folli corse infarcite di sportellate ed interi mondi, tratti dalla letteratura fantasy, sotto il nostro esclusivo dominio: siamo gli eroi indiscussi del salotto! Ogni tanto proviamo anche a stare dalla parte dei cattivi, cosa c'è di sbagliato? E' per finta, siamo grandi e vaccinati (noi), assolutamente in grado di distinguere (noi) la fotorealistica finzione, alla quale ci abbandoniamo a cuor leggero. Poi spegniamo tutto. E tutto finisce lì.
Non ci passerebbe mai per la testa di riportare nella quotidianità quanto perpetrato a video. Non abbiamo mai lontanamente pensato di procurarci un fucile e fare strage di innocenti, o di metterci alla guida di vetture performanti e correre all'impazzata nei centri abitati mettendo a repentaglio la nostra vita e quella altrui.
Per noi il problema non si pone e ci troviamo straniti persino nell'ipotizzare qualcosa del genere.
Ma facciamo un po' mente locale: chi siamo noi? Abbiamo detto poche righe più su che siamo persone dai 30 ai 40 anni. Siamo persone "formate", perfettamente coscienti delle azioni che compiamo e, soprattutto, delle conseguenze generate dalle stesse.
Cos'è invece il videogioco?
No. Non è l'intrattenimento dei bambini che eravamo all'epoca noi. Non più... non del tutto.
Il medium si è evoluto, è maturo e rivendica lo stesso valore (se non di più) del colossal proiettato nelle sale cinematografiche, tanto a livello di espressione culturale quanto, sempre più di frequente, di espressione artistica.
Mi è capitato spesso, tramite social network, blog e vari forum disseminati nei più reconditi meandri della grande rete, di partecipare a discussioni riguardanti il presunto danno arrecato ai ragazzi di oggi dal videogioco, oggetto di forti critiche da parte di accreditate organizzazioni e comitati, di caratura nazionale ed internazionale.
Ma dov'è che stiamo andando?
Nessun individuo dotato di intelletto può seriamente addurre ai videogiochi (così come alla musica metal, tanto per dirne un'altra), come causa deleterea del profondo disagio che affligge l'odierna società.
Le cause sono altre, molto più scomode da affrontare: la disoccupazione, la crisi della famiglia, la scomparsa dei valori... la progressiva svalutazione della stessa vita umana. Scommettiamo che è più semplice parlare dell'ultimo Medal Of Honor?
Piuttosto, restando in ambito videoludico, il problema è un altro: il medium si è evoluto, il sistema che si deve occupare di indicarne la corretta fruizione no! Chi si occupa in Europa di catalogare e suddividere correttamente, in base alle fasce di età ed in relazione al contenuto, le forme di intrattenimento quali film e videogiochi? Il Pan European Game Information. O più semplicemente PEGI.
Quest'ultimo fa uso di alcuni simboletti che sicuramente ognuno di noi conosce più che bene (sarebbe grave il contrario):



(violenza, linguaggio scurrile, paura, sesso, droga, discriminazione, gioco d'azzardo, online gaming)


            
(questi non ve li spiego, se non ci arrivate state messi male)

Questo simpatico sistema però, non accompagnato dalla buona volontà dei genitori (che dovrebbero per prima cosa imparare a conoscerlo e poi vigilare sugli acquisti dei propri figli) o dall'applicazione di eventuali sanzioni, anche pesanti, ai danni dei rivenditori qualora vendessero (tanto per fare un esempio) un titolo con rating 18 ad un tredicenne, risulta a conti fatti assolutamente inefficace.
Come ovviare allora alla presunta intossicazione, da overdose di videogames, delle menti "fragili"?
Bisogna fare un passo indietro e tornare alla domanda: cos'è il videogioco oggi?
La risposta a tale quesito va dibattuta seriamente e nelle sedi più appropriate, non solo sui magazines online e sulle riviste cartacee. Bisogna che i governi delle nazioni (e l'Italia fra le tante, anche in quest'ambito, è ovviamente fanalino di coda) si interessino maggiormente a queto medium evoluto, che contribuiscano al suo definitivo sdoganamento (magari incentivandone l'industria), che la si smetta in definitiva di percepirlo come "giochino da bambini". Perchè non lo è affatto, non lo è più. E' un errore imperdonabile sottovalutarlo e declassarlo, per poi magari tirarlo in ballo quando il folle di turno commette qualche insana assurdità: si diviene complici di ogni episodio di violenza di presunta ispirazione videoludica!
E non basta ancora.
Un film ti rende spettatore di una determinata trama, ti mostra situazioni delicate e ricostruzioni di drammi reali che chiunque potrebbe trovarsi a vivere, suscitando emozioni di rabbia, paura, sconforto, gioia, amore, odio.
In un videogioco nessuno è spettatore. Siamo tutti protagonisti, proiettati in una trama che si dipana via via che progrediamo nella storia e, come ormai in ogni titolo tripla A che si rispetti, che muta a seconda delle scelte (anche morali) che siamo chiamati a compiere durante la nostra esperienza di gioco.
Cominciamo con l'attribuire al medium vidoludico il valore culturale che gli spetta, mettiamolo a confronto con le produzioni cinematografiche e saggiamone, a mente aperta, le potenzialità di espressione artistica in esso insite.
Poi torniamo pure a parlare di PEGI... e di come migliorarlo.
Regolamentiamo e non censuriamo. La censura è la mortificazione dell'espressione, la tomba della libertà, la negazione del libero arbitrio donato all'uomo da Qualcuno più grande di lui.
Personalmente, in qualità sia di genitore che di appassionato di videogames, vedrei bene almeno due ratings aggiuntivi, da riservare ai prodotti dai contenuti maggiormente disturbanti: 23 e 28. Naturalmente bisognerebbe vigilare pesantemente affinchè nessun ragazzo/a possa mai accedere al materiale in questione prima del raggiungimento dell'età indicata, multando efficacemente i rivenditori che si rendessero complici di tale trasgressione. Sono pazzo? Parlo di vendita di videogiochi subordinata ad esibizione di regolare documento di riconoscimento? Si ad entrambe.
Il motivo di tale vaneggiamento?
Noi (quelli cresciuti a pane e videogiochi, ormai 30enni o 40enni) giocavamo così:
 





 
 

i nostri figli giocano così:
 


Anche noi giochiamo così oggi, ma vogliamo davvero sostenere che gli stimoli sensoriali, ai tempi, erano i medesimi di quelli odierni?
Non sta scritto da nessuna parte che ciò che in passato ha funzionato con noi debba per forza funzionare con i nostri ragazzi. Bisogna viglilare, seguire, supportare, sedersi davanti alla Playstation assieme a loro ed indirizzarli verso i prodotti più consoni alla loro età: divertirsi assieme a loro.
E non dimentichiamo che un giro in bici di tanto in tanto, o un paio di calci ad un pallone all'aria aperta, non hanno mai ucciso nessuno.
Ma qui sto parlando di famiglia, nucleo principale (purtroppo in costante decadimento) di ogni società civile ed elemento imprescindibile della stessa.
Fin quando l'istituzione famiglia non ricomincerà a funzionare, ripristinando una scala di valori genuini da tramandare alle future generazioni, sarà inutile continuare a dibattere sulla validità di sistemi analoghi al PEGI così come demonizzare un medium pittosto che un altro: i videogiochi (fini a se stessi) non sono la causa del fallimento sociale!
Torniamo un'ultima volta al fatidico: dove stiamo andando?
Se si continueranno a nascondere all'opinione pubblica, tramortita dall'oppiaceo bombardamento mediatico subìto quotidianamente, le vere problematiche sociali (scomode da discutere e dallo share prossimo allo zero), allora la risposta non potrà che essere: "da nessuna parte".
« Ultima modifica: Aprile 25, 2014, 21:35:53 pm da ninfea »
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #1 il: Ottobre 19, 2010, 21:26:45 pm »
ciao zorro, sono un videogiocatore da 20 anni vicino ai 40 quindi mi sento chiamato in causa.
In linea di massima mi trovi d'accordo su quasi tutto quello che hai detto ma permettimi di precisare due punti.
I videogiocatori di ieri e quelli di oggi non hanno differenze e non credo che se la grafica è vicino al fotorealismo cambia qualcosa, il videogioco ti permette di immedesimarti nella storia e i personaggi. Prendi come esempio Doom (il primo), ai tempi in cui uscì sembrava avesse una grafica spettacolare rispetto a tutto il resto nonostante il 3D fosse simulato. Però allora tutti gridavano al miracolo - o quasi.
Oggi non è tanto diverso è solo tutto più bello da vedere.
Quello che invece fa la differenza sono i tutori del minore che non seguono i propri figli con dovuta attenzione. Questo si nota anche quando si parla di social network o Internet in generale. Inoltre un genitore non può permette al figlio di giocare troppe ore.
Lessi un articolo in cui si notava come le punizioni inflitte ai figli fossero cambiate, una volta si diceva "stai senza paghetta", "Stasera non esci", "a letto senza cena", ora invece è diventato "Ti tolgo l'Ipod", "ti stacco la PS3", "ti requisisco il Nintendo", "per punizione niente Facebook". E' una piccola divagazione ma ti fa capire in che tempi viviamo - giusto o sbagliato non sta a me decidere, io decido solo quel che reputo meglio x mia figlia.
La catalogazione PEGI serve a poco e visto i precedenti lascerei stare i politici che hanno altri problemi di cui occuparsi (ville, escort, trans, affari con la mafia, ecc...). Un genitore malaccorto comprerà lo stesso Resident Evil 2 al figlio 16enne anche se c'è scritto +18, quindi il problema di cui parli è solo sulle nostre spalle di genitori, il PEGI dovrebbe solo dare una idea; e un genitore accorto e attento dovrebbe, secondo me, provare il gioco prima di regalarlo e solo lui può reputare se il figlio è pronto o no, o al max sentire o leggere recensioni. Non si regalano cose di cui non si conosce niente solo perchè il figlio lo vuole perchè ce l'hanno tutti i suoi amici. Ci sono anche ragazzini che a 13 anni li senti maturi, altri a 18 non capiscono un caxxo. Quindi il PEGI è troppo generalizzato come rating, è il genitore che deve scegliere per il proprio figlio.
Un ultima cosa, tu mostri foto di videogame per lo più dove si spara e ci si ammazza, ma ovviamente occorre ricordare che esistono anche una infinità di giochi tranquilli e istruttivi.  :winko:
 

Offline Zorro

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #2 il: Ottobre 20, 2010, 10:12:09 am »
Ciao fancool,
ritengo la questione "grafica" di grande importanza.
Il senso di immersione che oggi riusciamo a percepire giocando a Modern Warfare 2 (tanto per dirne una) lo avverto in maniera molto diversa; anche per me è tutto molto più bello oggi di allora (sempre riferendomi alla grafica), ma proprio per questo realismo nella ricostruzione degli scenari, che ritengo senza dubbio idoneo per me, per te e per chi come noi non penso abbiano problemi nello spegnere il mondo da salotto per "rientrare" in quello reale. Ma penso siamo tutti d'accordo nel condividere il +18 che il PEGI gli impone in copertina. Vorrei spendere sul titolo (che adoro e mi ha incollato intere notti online) un paio di parole in più. Di sicuro saprai che, nelle battute iniziali della campagna in singolo, ti ritrovi infiltrato in un'organizzazione di terroristi che fa irruzione in aeroporto prendendo a fucilate chiunque vi si trovi all'interno, legittimandoti a prendere parte alla festa proprio per non bruciarti la "copertura".
Mi sembra una situazione "matura", no? L'unica ragione per la quale (a differenza del primo MW) il rating è passato da +16 a +18.
Il discorso che il PEGI dovrebbe dare un'idea non mi convince. Il PEGI dovrebbe escludere la possibilità a chiunque non abbia raggiunto l'età indicata di fruire di un particolare contenuto.
Se io e tu poi riteniamo che i nostri figli siano già maturi 5 anni prima dell'età indicata andiamo noi in negozio a comprare il gioco. Assumendocene la responsabilità.
Di contro, farei pagare una multa micidiale al titolare del negozio se il commesso vende una copia dello stesso ipotetico gioco che sto comprando a mio/a figlio/a (che ritengo maturo/a al fine della fruizione del medium) al ragazzino 13enne che ho magari di fianco.
Sul discorso dei tutori non possiamo che essere d'accordo su tutta la linea.
Infatti sta a me vigilare che i miei figli fruiscano nel modo più appropriato un gioco, un film, un cartone... tutto.
E comunque non deve esistenre un genitore malaccorto. Non è ammissibile che non si conosca ciò che piace ed attira la propria prole. Ci si informa, e bene aggiungerei.
Come hai detto tu, lo si prova un gioco, prima di regalarlo ad un ragazzo, o in alternativa, se si è nella nostra condizione di giocatori dall'esperienza ventennale (o trentennale nel mio caso, dato che a 5 anni mi divertivo già col Pong), si può regalare tranquillamente l'ultimo capitolo della saga Resident Evil senza per forza provarlo prima. Però poi ci si siede assieme e si vigila, partecipando al divertimento del ragazzo, sull'andamento delle cose.
Per il discorso dei giochi mostrati, beh: ritengo siano questi quelli che generano critiche su critiche (i Left 4 Dead, Bayonetta, Call of Duty, Medal of Honor, Gta, Resident Evil.... ), mica potevo controbattere alle rimostranze, ad esempio, del MOIGE con Alla ricerca di Nemo, Catz, Animal Crossing, Frogger, Impara a contare con Topolino et similii.
Ovvio che nessuno punterà il dito contro uno di questi titoli... almeno fin quando non spunterà un esaltato di un-tot anni che aspetterà sotto casa dell'amico coetaneo per accoltellarlo a morte, dopo essere stato battuto il giorno prima nella "caccia al biscotto" alla quale si può partecipare all'interno del titolo "Winnie the Pooh e le pance brontolanti".  :esclama:
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #3 il: Ottobre 20, 2010, 11:59:42 am »
Citazione
"Winnie the Pooh e le pance brontolanti"

lol spero che esca così ammazzo di scoreggioni il cattivone di turno, invece della pallina di Pacman una scatola di fagioli :sorrisone:

resta il fatto che se una mente (giovane o più matura) è alterata di base i giochi dove ammazzi tutti possono ulteriormente peggiorare la situazione e su questo mi trovi d'accordo, ma lo stesso vale per film o TV, non dimentichiamolo.
Ho giocato ad armageddon (il primo, dove dovevi anche investire innocenti vecchine) ma non mi sognerei mai di farlo nella realtà, anzi ti dirò di più, sono una delle poche persone in italia che sta molto attento a dare la precedenza ai pedoni sulle strisce.
Sono cresciuto a Quake e Counter Strike, quest'ultimo ci ho giocato per più di 10 anni e se ricordi bene era stato incolpato di essere il responsabile della strage di Columbine. Ma non mi sognerei mai di farlo! I ragazzi che uccisero a Columbine erano deviati x i fatti loro ed è troppo semplice dare la colpa ad un videogioco - come sostieni tu. Lo stesso successe in passato con i rock e l'heavy metal, Ozzy Osbourne fu incolpato di avere istigato un ragazzo che si è suicidato mentre ascoltava Suicide solution. Ma ti pare? Il ragazzo aveva già di base dei problemi, cosa che poi è stata appurata e Ozzy è stato scagionato.
Tornando ai videogiochi anni fa ci fu un avvocato statunitense, Jack Thompson , che per anni fece una dura guerra a qualsiasi videogiochi che reputava violento ma dopo avere rotto i cogili a tutto il mondo finalmente nel 2008 venne radiato dall'Albo così ora non può più esercitare la professione; e questo la dice lunga...
Un'ultima cosa, tu dici che non devono esserci genitori malaccorti e concordo in pieno ma purtroppo la realtà è diversa! Ed è questo il vero problema, li lasciano giocare quanto vogliono e a quello che vogliono, gli comprano anche la macchina appena maggiorenni quando i ragazzi di oggi bevono alcool senza ritegno (io a 18 anni sapevo a malapena cos'era la birra, figurati i super alcolici); non sono responsabili ne i genitori ne i figli che fanno gli sboroni e il videogame non è visto come un brutto esempio anche se violento. La mentalità dei genitori di oggi deve cambiare su certi argomenti e devono insegnare ai figli le cose giuste, ma non lo fanno in molti.
 

Offline Zorro

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #4 il: Ottobre 20, 2010, 12:50:55 pm »
Citazione
"Winnie the Pooh e le pance brontolanti"

 lol spero che esca così ammazzo di scoreggioni il cattivone di turno, invece della pallina di Pacman una scatola di fagioli :sorrisone:


ehm... va che non scherzavo mica! ci ho giocato dopo cena con la mia bimba, proprio ieri, alla caccia al biscotto (ed anche all'acchiappa vasetto di miele):
Comunque, volevo aggiungere: non esistono le innocenti vecchine. Le vecchine non sono mai innocenti!  :esclama:

Poi, per il resto: megaquotone su tutto!  :pollicione:
« Ultima modifica: Ottobre 20, 2010, 20:35:21 pm da franca1000 »
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #5 il: Ottobre 20, 2010, 13:13:41 pm »
Citazione
"Winnie the Pooh e le pance brontolanti"

 lol spero che esca così ammazzo di scoreggioni il cattivone di turno, invece della pallina di Pacman una scatola di fagioli :sorrisone:


ehm... va che non scherzavo mica! ci ho giocato dopo cena con la mia bimba, proprio ieri, alla caccia al biscotto (ed anche all'acchiappa vasetto di miele): http://it.playstation.com/ps2/games/detail/item40682/Winnie-the-Pooh-e-le-Pance-Brontolanti/

Comunque, volevo aggiungere: non esistono le innocenti vecchine. Le vecchine non sono mai innocenti!  :esclama:

Poi, per il resto: megaquotone su tutto!  :pollicione:

cioè, esiste davvero "Winnie the Pooh e le pance brontolanti"  :o :o
'ussignor.. :sorrisone:

sulle vecchine concordo! lol
 

Offline babar

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #6 il: Ottobre 20, 2010, 16:50:35 pm »

bho!!!
quando compri la tv mica c'è scritto che va usata con la supervisione di un adulto.....

 :brindisi:
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #7 il: Ottobre 20, 2010, 17:35:10 pm »

bho!!!
quando compri la tv mica c'è scritto che va usata con la supervisione di un adulto.....

 :brindisi:

però ci sono i simbolini verdi gialli e rossi durante i film (ma non nel telegiornale...) e l'annunciatrice dice quasi sempre se è per un pubblico adulto o è consigliata la presenza di un adulto  :winko:
 

Offline ninfea

Re:Il videogioco oggi
« Risposta #8 il: Ottobre 20, 2010, 18:07:58 pm »

posso solo aggiungere una cosina   :-[
certi videogiochi forse saranno troppo aggressivi ed è giusto che i genitori abbiano il dovere di valutare ciò che viene consegnato al proprio figlio   :pollicione:
però questi stessi genitori sono quelli che istigano anche alla cattiveria il più delle volte  :yes:
mi è successo di assistere ad una partita di pallone di bimbi di 8-9  anni e anzichè tifare in modo
sportivo una "mamma" ha incitato il figlio con la frase "spaccagli le gambe"  :o
quindi tante volte anche la realtà supera l'immaginazione  :-\
cose dell'altro mondo  ::)
 per quanto postato sopra pienamente concorde
 :applausi: :applausi: bravi papà
                                  
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #9 il: Ottobre 20, 2010, 19:03:51 pm »

posso solo aggiungere una cosina   :-[
certi videogiochi forse saranno troppo aggressivi ed è giusto che i genitori abbiano il dovere di valutare ciò che viene consegnato al proprio figlio   :pollicione:
però questi stessi genitori sono quelli che istigano anche alla cattiveria il più delle volte  :yes:
mi è successo di assistere ad una partita di pallone di bimbi di 8-9  anni e anzichè tifare in modo
sportivo una "mamma" ha incitato il figlio con la frase "spaccagli le gambe"  :o
quindi tante volte anche la realtà supera l'immaginazione  :-\
cose dell'altro mondo  ::)
 per quanto postato sopra pienamente concorde
 :applausi: :applausi: bravi papà

grande Ninfea, tu sei una madre accorta e si vede da quello che esprimi, i tuoi figli (o figlie) sono davvero fortunati, altri però come dici tu non sono così fortunati e hai fatto un ottimo esempio di come il virtuale sia così simile alla realtà, oppure il contrario. E' il genitore (e la scuola, e gli amici e tutti coloro che transitano nella vita del figlio, nonchè l'ambiente in cui vive) che sono responsabili del modo di vedere le cose che ha il ragazzo/a. Questo vale x tutto, videogiochi compresi.
Il parere che danno certi giudici e quindi il rating di società come PEGI potrebbe non coincidere con quello del genitore, perchè se è palese che armageddon sia stato un gioco violento e poco educativo (mettere sotto i pedoni, sai com'è...) e quindi gli do tranquillamente un +18 o +21 , per altri giochi la cosa è molto soggettiva. Resident evil 2 per quanto sanguinolento è,  è un esempio del caso, si sparano a creature che non esistono, gli zombi, e che sono pure cattivi e infetti, in quel gioco ti devi difendere, non ammazzi x divertimento (stando alla trama del gioco). Per'altro si hanno pochissime munizioni quindi spesso scappi e basta :sorrisone: L'hanno vietato ai minori di 18 anni, mentre era sufficiente un +16, ovviamente secondo il mio parere.
 

Offline franca1000

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #10 il: Ottobre 20, 2010, 20:36:49 pm »

Quando un cuore soffre..tace..si chiude nel silenzio e non ha più voce..

La cosa peggiore di quando stai soffrendo é sapere che l'unica persona che puó consolarti é la stessa che ti sta facendo soffrire
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #11 il: Ottobre 20, 2010, 21:40:56 pm »
 

Offline franca1000

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #12 il: Ottobre 20, 2010, 21:56:36 pm »


io ho asso pigliatutto!
e facciamoci stá partita va, meglio di qualunque videogioco... peró se gioco per niente, io perdo...qualcosa in palio la dobbiamo mettere
Quando un cuore soffre..tace..si chiude nel silenzio e non ha più voce..

La cosa peggiore di quando stai soffrendo é sapere che l'unica persona che puó consolarti é la stessa che ti sta facendo soffrire
 

funcool3

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #13 il: Ottobre 20, 2010, 22:21:19 pm »


io ho asso pigliatutto!
e facciamoci stá partita va, meglio di qualunque videogioco... peró se gioco per niente, io perdo...qualcosa in palio la dobbiamo mettere

ma io ho asso pigliatutto, quindi ho vinto e pigliotutto! Che piglio? Du' scapaccioni?  :occhionero:
 

Offline franca1000

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Re:Il videogioco oggi
« Risposta #14 il: Ottobre 20, 2010, 23:32:09 pm »


ma io ho asso pigliatutto, quindi ho vinto e pigliotutto! Che piglio? Du' scapaccioni?  :occhionero:
:snog:
Quando un cuore soffre..tace..si chiude nel silenzio e non ha più voce..

La cosa peggiore di quando stai soffrendo é sapere che l'unica persona che puó consolarti é la stessa che ti sta facendo soffrire
 


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