Dal primo gennaio 2009 la Gazzetta Ufficiale delle leggi italiane ha cominciato il ritiro dall’edizione cartacea.
Entro pochi mesi sarà disponibile solo su Internet, e spariranno quei caratteristici fascicoli che, in passato, quasi tutti ci siamo dovuti dannare a rintracciare, almeno in qualche occasione (e specie per i concorsi…).
La novità è stata strombazzata da più parti ma, in realtà, a parte l’effetto del provvedimento sul risparmio sui costi di stampa e distribuzione e sul minor impatto ambientale, bisognerebbe sottolineare che l’archivio delle migliaia e migliaia di leggi italiane resta ancora inaccessibile alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Sul sito Internet della Gazzetta Ufficiale (
www.gazzettaufficiale.it), infatti, restano ancora adesso disponibili gratuitamente solo i numeri degli ultimi sessanta giorni. Per i numeri precedenti bisogna fare un abbonamento a pagamento e si viene dirottati su un sito dedicato!
Ma com’è possibile che, ancora oggi, le leggi italiane debbano essere un oggetto di difficile reperimento? La trasparenza e l’accessibilità degli atti normativi è la prima cifra stilistica di un sistema democratico.
Inoltre varrà la pena di ricordare che non esiste, in Italia, se non a pagamento e sempre “made in Gazzetta”, un sito Internet ufficiale che pubblichi le leggi adeguatamente aggiornate con le varie modifiche subite. Bisogna allo scopo procurarsi edizioni giuridiche elettroniche, e naturalmente sempre a pagamento…
Anche adesso, quindi, la situazione non sembra cambiare. Il passaggio dal cartaceo all’Internet non è stato sufficiente. Quale altra rivoluzione dovremo aspettare?