Autore Topic: Studiare? è ancora una buona idea  (Letto 324 volte)

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Offline ninfea

Studiare? è ancora una buona idea
« il: Maggio 27, 2012, 07:06:13 am »

Ma per trovare lavoro studiare serve oppure no? L'università ha ancora un valore? Gli esperti sono divisi, lanciano messaggi contrastanti. Andrea Cammelli, direttore del consorzio AlmaLaurea non ha dubbi: «Certo che serve. Il tasso di occupazione dei laureati è 11 volte più elevato di chi è invece soltanto diplomato. E nell'intero arco della vita la retribuzione è più elevata del 55%».

Secondo l'ultimo sondaggio di CareerBuilder.it l'anno dovrebbe essere molto positivo per i neolaureati, con un aumento del 25% del livello dei salari per il primo lavoro rispetto al 2011. Non solo. Il 23% dei datori di lavoro assumeranno più neolaureati quest'anno, quasi la metà (45%) ne assumeranno fino a 10, mentre il 26% dagli 11 ai 50.

E quindi affrontare altri quattro o cinque anni di studi non è inutile. Ma che cosa studiare allora per evitare di buttare via del tempo prezioso e ritrovarsi con un pezzo di carta inutile in mano? Secondo una classifica realizzata per La Stampa da AlmaLaurea nel 2011, a tre anni dalla fine degli studi quasi la totalità dei laureati in Scienze infermieristiche (98,9%) e di Scienze riabilitative (98,7%) lavora. Un risultato non sorprendente tutto sommato, vista l'enorme richiesta di personale sanitario.

Più singolare invece trovare al sedicesimo posto un corso come Scienze dell'educazione degli adulti con un tasso di occupazione dell'86% o subito dopo Architettura con l'85,9 o alcune lauree per nulla scientifiche come Scienze della comunicazione pubblica (84,8%) o Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale (83,7%) e Traduzione specialistica e interpretariato (83,5%).

Secondo CareerBuilder.it a offrire un lavoro ai neolaureati sono soprattutto i settori dell'information technology (49%), marketing (49%), business development (41%), assistenza clienti (38%), e vendite (32%). La conoscenza del project management è in cima alla lista con il 58% di organizzazioni che la richiedono, seguita da capacità di ricerca (51%) e lingue straniere (50%).

Anche la Cgia di Mestre ha realizzato un'analisi delle professioni e dei mestieri con maggiori possibilità di occupazione degli under 35 durante il 2011 sulla base dei dati Istat.

Fra i laureati le possibilità maggiori sono per ingegneri, addetti alla segreteria e cassieri di banche ed assicurazioni. Ma anche per esperti di gestione e controllo delle aziende private, spedizionieri e agenti di commercio/pubblicità, ragionieri contabili e quelli interni di cassa. Sarà questo il futuro?

                                  
 


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