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Il 33 giri compie 60 anni ma non va in pensione...

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garfield:
L'LP, il disco in vinile a 33 giri che conteneva quasi mezz'ora di musica per facciata e che avrebbe rivoluzionato il mondo della canzone, compie tra qualche giorno 60 anni: un traguardo che, tuttavia, non sembra preludere alla pensione. Il Long Playing, pur non avendo piu' un mercato vasto, continua a essere amato dagli appassionati, dai collezionisti, dai dj, e anche da diversi artisti che fanno un punto d'onore a pubblicare i loro album anche sul vecchio vinile. Il 'Long playing microgroove record' (Disco a microsolco di lunga durata, questo il nome ufficiale) fu presentato dalla Columbia records il 21 giugno 1948 in un'affollata conferenza stampa all'hotel Waldorf Astoria di New York. Davanti a una platea di scettici, il presidente della casa discografica Ted Wallerstein dimostro' la nuova, straordinaria durata di questo supporto che per la prima volta permetteva di ascoltare un'intera sinfonia senza cambiare disco. Scrisse infatti un discorso di presentazione di 24 minuti esatti, e appena inizio' a parlare poso' la puntina su un 33 della Suite dello Schiaccianoci: Wallerstein fini' di parlare esattamente nell'istante in cui finiva la musica. La sala esplose in un fragoroso applauso. Il 33 avrebbe cambiato profondamente il mondo della musica, ma all'inizio resto' appannaggio solo della musica classica e delle colonne sonore dei musical americani. La musica leggera si affido' con entusiasmo al 45 giri, lanciato dalla Rca nel 1949. Il primo album pop in formato LP fu una raccolta di successi di Frank Sinatra, gia' uscita in 78 giri. L'esplosione dell'LP arrivo' con il Rock and Roll, in particolare con Elvis e i Beatles. Il 'Re' fece uscire tre album, tutti al numero uno delle classifiche Usa, tra il marzo 1956 e il luglio 1957; i Fab Four produssero tre album tra il 1963 e il 1965. E poi, nel 1967, pubblicarono il primo 'concept album', ovvero una serie di canzoni che non erano assemblate a caso ma costituivano una narrazione coerente: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band incoronava l'LP come formato espressivo musicale per eccellenza. Dopo quell'album molti artisti (vedi i Led Zeppelin) rinunciarono del tutto a far uscire i singoli. L'agonia dell'LP, dopo un lungo regno incontrastato, inizio' negli anni Ottanta con l'arrivo del compact disc: leggero, facile da mettere sugli scaffali, con incisioni digitali e la possibilita' di passare da un brano all'altro senza dover 'centrare' il solco giusto con la puntina. Non avrebbero pero' mai vinto la nostalgia per le grandi copertine del vinile, piene di foto, oggetti di culto al pari delle canzoni che avvolgevano. Piu' tardi sarebbe arrivata la musica da scaricare, vero de profundis per il concetto stesso di album (e del cd che ancora lo teneva in vita): oggi i fan acquistano brani singoli, anche di album classici (ma resta da vedere se spezzettare un Sgt. Pepper faccia un favore a quel favoloso mosaico musicale), e gli artisti contemporanei preferiscono far uscire singoli da compattare poi in una raccolta, magari con un paio di remix in omaggio. L'LP ha poco a che spartire con quest'epoca; si contenta di vivere nella sua nicchia: forse non vende piu', ma e' circondato da un affetto che i nuovi formati probabilmente non conosceranno mai.

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