Autore Topic: Critiche da sindacati e imprenditori sulla Legge di Stabilità  (Letto 356 volte)

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Offline ninfea



«La nostra è una proposta che ci sembra molto solida ed equilibrata, che contiene sia la conferma degli impegni per la solidità dei conti pubblici sia opportunità di sviluppo: pensiamo che sia una buona piattaforma di partenza». Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera risponde così a chi gli chiede se la Legge di Stabilità subirà variazioni in Parlamento. La legge, con le prime anticipazioni uscite ieri sera al termine del lungo consiglio dei ministri, sta subendo un assalto su più fronti. 

 

Su quello sindacale la Cgil denuncia un taglio ulteriore di un miliardo di euro sulla sanità che porterà il settore, in tre anni, a dover subire una sforbiciata da 25 miliardi di euro. La leader della Cgil Susanna Camusso parla di ennesima «manovra depressiva». Considerazione condivisa dalla Uil, mentre l’Ugl ha sfumature più positive: «Alcune buone intenzioni, ma insufficienti».

 

Anche la politica è in subbuglio. Il leader di Sel, Nichi Vendola, poco prima di un incontro politico con Pier Luigi Bersani, ha dichiarato: «Siamo sulla soglia dello smantellamento del sistema sanitario pubblico. Qualcuno pensa che si possa privatizzare ancora. Reagiremo con durezza perché si colpisce al cuore il welfare mentre l’Italia continua a precipitare nella povertà». Attacchi al provvedimento anche da Idv e Lega, da sempre oppositori del governo Monti, ma anche dalla maggioranza arrivano bordate. Se il Pdl è fortemente critico verso l’aumento dell’Iva che sembrava scongiurato, il leader del Pd Bersani ha mostrato alcune perplessità su scuola e sanità: «Credo che ci siano delle cose da aggiustare, benissimo la riduzione delle aliquote più basse ma siamo preoccupati per due cose. Serve un’occhiata molto precisa agli effetti dei tagli alla sanità, voglio capire la questione sociale. Temo di sbagliarmi ma sotto le parole di ingegnerizzazione ci sono tagli di circa 6mila posti di lavoro degli insegnanti e si stabilisce che gli insegnanti di sostegno lavorano più di quelli di latino e greco». 

 

Argomento che ritorna nelle reazioni degli imprenditori. Confcommercio calcola che l’aumento dell’Iva porterà a una contrazione dei consumi compresa tra i 5 e i 7 miliardi nel 2014. Riduzione che si «mangerà» l’annunciata riduzione dell’Irpef. Per Confesercenti, invece, «lo scambio tra taglio delle aliquote Irpef e aumento dell’aliquota Iva non è un favore alle famiglie ma un’altra inaccettabile mazzata da circa 1,5 miliardi mascherata da taglio della pressione fiscale». La Cia parla di «effetto destabilizzante» dovuto alla contrazione dei consumi, mentre per gli artigiani di Mestre della Cgia «i cosiddetti incapienti, ovvero quei contribuenti che attualmente non pagano alcuna imposta sui redditi, non avranno alcun beneficio dalla diminuzione dell’Irpef, ma dovranno come tutti gli altri subire l’aumento dell’Iva». La Cgia calcola in 8 milioni di persone, i cittadini a rischio di aumento delle tasse. 

 

Infine grande preoccupazione è stata espressa dalla conferenza delle Regioni per la quale la nuova Legge di Stabilità mette a rischio servizi primari come sanità, istruzione e servizi sociali.
                                  
 


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