Autore Topic: Strage nel pavese: a Stradella uccise a coltellate 2 donne e una bambina  (Letto 437 volte)

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Offline zanna

Le vittime tutte albanesi e della stessa famiglia: una mamma di 24 anni, una zia di 19, una bimba di 3


Il palazzo dove è avvenuta la strage (Ansa)
STRADELLA (PAVIA) - Due giovani donne e una bambina di tre anni uccise a coltellate in un appartamento di una palazzina a Stradella, nel Pavese. Lo zio della bimba, fratello del padre, fermato come presunto autore della strage. L'uomo, operato per le ferite che si è inferto subito dopo l'eccidio, forse nel tentativo di suicidarsi, avrebbe ammesso di essere il responsabile. I protagonisti della vicenda sono tutti albanesi.

TRIPLICE OMICIDIO - Un triplice omicidio a quanto pare maturato in ambito familiare, anche se in un primo tempo si era avanzata l'ipotesi di una faida tra famiglie albanesi degenerata dopo una lunga serie di litigi e di sgarbi. Ma il movente di questa brutale esplosione di violenza deve ancora essere chiarito. È il primo pomeriggio quando i vicini sentono le urla al secondo piano di un edificio di via Buozzi, alla periferia di Stradella. Quando arrivano i carabinieri nella casa trovano due ragazze e una bambina piccola morte nella camera da letto, una grande quantità di sangue intorno ai cadaveri. Non lontano c'è un uomo ferito: inizialmente si pensa sia il marito di una delle vittime, Rina Melyshi, 24 anni, madre della piccola e sorella dell'altra donna uccisa, Ornela Ndoj, 19 anni. In realtà è Alfred Melyshi, 24 anni, cognato della giovane madre: si è colpito al polmone con un coltello e prima di entrare in ospedale avrebbe fatto delle ammissioni. Suo fratello Anton, muratore di 30 anni, mentre venivano assassinate la moglie, la figlia e la cognata era fuori casa con un altro figlio.

LA RICOSTRUZIONE - Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Stradella, Alfred Melyshi sarebbe andato a pranzo a casa del fratello e lì sarebbe scoppiata una violenta lite con la cognata e con sua sorella, poi sfociata nel triplice omicidio. Quindi l'assassino avrebbe tentato il suicidio usando la stessa arma utilizzata per colpire le vittime. L'inchiesta, coordinata dal procuratore di Voghera Francesco De Socio e dal pm Maria Gravina, dovrà chiarire il movente e l'esatta dinamica della strage. Si parla di questioni economiche, ma non si escludono altre piste. Alfred Melyshi è piantonato in ospedale, in stato di fermo; il fratello, sconvolto, ha ricevuto dei sedativi prima di essere sentito dai carabinieri. In un primo momento si era pensato all'epilogo cruento di una faida tra la famiglia Melyshi e un altro gruppo albanese, che a quanto pare andava avanti da tempo, secondo quanto riferito anche dagli abitanti della zona. Diversi gli episodi violenti che avevano avuto come protagonisti i componenti dei due gruppi antagonisti. L'ultimo si era verificato la sera prima della strage: alcuni colpi di pistola erano stati sparati contro le finestre dell'appartamento dei Melyshi. I responsabili del gesto erano già stati identificati e denunciati, ma secondo quanto è trapelato sarebbero estranei al massacro delle due ragazze e della bambina.

Salude e libertade, non b'ada oro chi la paghe Chi semenat ispinas non andet iscurzu
 


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