Il superpomodoro non ci renderà più giovani07-09-2011Si chiama Pomì L+ ed è la passata di pomodoro arricchita in licopene. Attenzione però a non farsi abbagliare dai miracolosi benefici vantati, ancora tutti da dimostrare.
Giovinezza di cartaMantenersi giovani grazie alla salsa di pomodoro? È quanto vuole farci credere il lancio pubblicitario di Pomì L+, la nuova passata prodotta con pomodoro italiano arricchito in licopene, frutto di una ricerca italiana no Ogm. Le premesse sono ottime: la presenza del 50% in più di questo fitocomposto in un prodotto di origine vegetale sicuramente vantaggiosa per la nostra salute. Quello che ci piace meno, invece, è il lancio pubblicitario secondo cui, oltre a combattere l’invecchiamento, il licopene (presente in abbondanza in questo pomodoro) può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari, il tumore alla prostata, i tumori femminili e chi più ne ha più ne metta. Tutte affermazioni che non sono dimostrate dalla scienza.
Etichetta bocciataCi fa storcere il naso anche l’etichetta dove campeggia l’affermazione “naturalmente più ricchi di antiossidanti”, bocciata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), contraria alla divulgazione del concetto “licopene = antiossidante = antinvecchiamento”. Non solo, recentemente l’Efsa ha valutato infondate anche le capacità del licopene di contribuire a mantenere in salute pelle, vista e sistema cardiovascolare. Insomma, non ci piace che i consumatori possano essere indotti a pensare a un effetto miracoloso di questo pomodoro, tutto da dimostrare. E per questo abbiamo chiesto al Garante di intervenire.
Caro prezzoPomì L+ costa il 40% più del suo omonimo tradizionale, cioè circa 2 euro e 60 centesimi al chilo, contro 1 euro e 60 centesimi di Pomì classica.
Dal sito di Altroconsumo