Autore Topic: Genoa, due partite a porte chiuse  (Letto 774 volte)

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Offline ninfea

Genoa, due partite a porte chiuse
« il: Aprile 23, 2012, 20:40:49 pm »
Genoa, due partite a porte chiuse
Preziosi: "Fermare i delinquenti"
La questura: identificati 10 ultrà

Sentenza del giudice sportivo.
Il n.1 del Genoa: «Le maglie? Regalate per evitare il peggio».
Abete: «Resa inaccettabile».
De Canio al posto di Malesani
Attesa la squalifica del campo

Genova

Due turni a porte chiuse per il Genoa in seguito alla follia degli ultrà che - ieri a Marassi - hanno chiesto ai giocatori rossoblù di togliersi le maglie: lo ha deciso il giudice sportivo.

In mattinata il presidente del Genoa Enrico Preziosi è tornato sugli incidenti che hanno fermato la sfida con il Siena: «Ci sono 100 "padrini", bisogna sconfiggerli una volta per tutte».  Il match, sospeso per le intemperanze del pubblico, è ripreso dopo l’interruzione di circa 40 minuti. Alcuni tifosi del Genoa hanno chiesto e ottenuto che quasi tutti i giocatori rossoblu si togliessero la maglia. «Alcune centinaia di facinorosi, assimilabili alla delinquenza organizzata, si arrogano il diritto di rappresentare le tifoserie, lo sport, la trasparenza. Sicuramente sono riconoscibili Sono queste le persone da colpire, non devono più venire allo stadio. Non è un fatto che riguarda solo Genova, è una situazione nazionale», dice Preziosi a Radio anch’io sport. «Bisogna chiedersi come mai 60-70 persone prevaricano 25.000 tifosi tranquilli. Questa gente va in trasferta pensando di difendere i propri colori, poi chiede ai giocatori di togliersi le maglie. Non c’è la cultura dello sport in questo paese, c’è la cultura del tifo: non si accettano le sconfitte, perdere una partita è un dramma. Il Genoa, tra l’altro, non è ancora retrocesso», aggiunge il numero 1 della società. «La polizia non ci ha detto di non toglierci le maglie», dice Preziosi. «Ieri si è usato il buon senso per evitare che accadesse qualcosa di veramente spiacevole. C’era gente in campo e sono state lanciate bombe carta», aggiunge».

La questura: identificati 10 ultrà
«Ci sono condotte diverse, dobbiamo ritornare alle responsabilità dei singoli. Al momento siamo a dieci identificazioni, ma stiamo procedendo. Sono sicuramente coloro che hanno assunto alcuni comportamenti, questi non sono tifosi, ma violenti ultras». È quanto spiegato in diretta a Tgcom24 dal questore di Genova Massimo Maria Mazza dopo gli episodi di ieri durante la partita Genoa Siena. Sul tema della sicurezza degli stadi aggiunge: «La sicurezza interna negli stadi è competenza delle società e non delle forze dell’ordine. La gestione è affidata alle società degli steward». In merito ai giocatori che hanno levato la maglia su richiesta degli ultrà aggiunge: «Ho chiesto che non si assecondasse la richiesta ricattatoria del levarsi la maglia perchè avevamo abbastanza uomini per poter garantire l’incolumità dei giocatori». «L’indicazione non è stata della questura, dobbiamo capire se è stata una decisione della società piuttosto che dei giocatori».

Via Malesani, squadra in ritiro con De Canio
Il Genoa sta per lasciare la città, come annunciato ieri a botta calda dal presidente Enrico Preziosi. La comitiva, conferma il sito dei rossoblù, è in partenza dal consueto albergo che ospita i ritiri nelle gare casalinghe, presidiato dalle forze dell’ordine, per dirigersi in Lombardia dove preparerà la sfida di mercoledì con il Milan. Una misura adottata dopo i fatti accaduti domenica al Ferraris. La squadra intanto sarà affidata a Luigi De Canio che prende il posto di Alberto Malesani.

Gli ultrà: "Nessun ricatto, ma la maglia non si disonora"
Si chiama Fabrizio Fileni uno degli uomini in nero che dagli spalti del Ferraris hanno parlato con Sculli durante la sospensione di Genoa-Siena. «Noi non abbiamo obbligato i giocatori a togliersi la maglia. Glielo abbiamo chiesto. Perchè la stavano disonorando». Quello che viene indicato come "orgoglio ultrà" filtra dalle parole di Fileni che racconta come ieri ci sia stato «l’apice della delusione più che la rabbia. Ma più di tutto la preoccupazione di finire in B come quelli della Sampdoria». Sculli che cosa vi ha detto? «Ci ha detto di star calmi. Ci ha rassicurato e ha detto che la partita doveva andare avanti». La partita è andata avanti «e non è successo niente - ha detto - non c’è stata violenza perchè abbiamo fatto in modo che niente succedesse».

Abete: "Una resa inaccettabile"
«È tempo di una assunzione di responsabilità rispetto al percorso che il mondo del calcio deve fare nei prossimi anni». Così il presidente della Figc Giancarlo Abete tornando sui gravi fatti del ’Ferraris’ che hanno costretto ieri l’arbitro Tagliavento a sospendere Genoa-Siena. «Quello che è successo ieri - sottolinea Abete, impegnato al Coni - ci pone degli interrogativi a cui daremo delle risposte nel Consiglio Federale di venerdì prossimo, dove parleremo di tutela della salute e lotta alla violenza, a coloro che inquinano lo sport in maniera inaccettabile. La vera violenza di ieri non è stata l’interruzione della partita, perchè è già accaduto ed il rischio c’è sempre; quello che non si può accettare è la resa con la consegna della maglia, era meglio che la partita fosse stata sospesa. Dobbiamo capire - prosegue il numero uno della Federcalcio - che la battaglia per la legalità passa non solo per la lotta contro i violenti, ma anche contro l’omertà: dobbiamo far comprendere che la ’dimensione delle tre scimmiettè (non vedo, non sento, non parlo, ndr) non va più bene».

Petrucci: "Siamo a un punto di no ritorno"
«Siamo a un punto di non ritorno» commenta il presidente del Coni, Gianni Petrucci. «Lo sport viene rovinato dagli esaltati e da certi presidenti di società, peraltro condannati che dettano l’etica».«Non so se ci si rende conto di quello che sta succedendo a una parte del mondo del calcio - ha proseguito Petrucci -. Una settimana fa avevano un dramma. C’era un impegno, ma ieri sembrava non fosse successo nulla. Abbiamo dato dimostrazione di come si può rovinare lo spettacolo più bello del mondo». «Ben ha fatto Abete ad utilizzare parole durissime. Siamo a un punto di non ritorno. Come possono pensare certi presidenti che un’organizzazione che ha un’immagine straordinaria nel mondo possa essere rovinata da esaltati, da trattative in campo, da giocatori che si tolgono in campo la maglia. Ma si può andare avanti così? I presidenti sono convinti che loro dettano le regole, ma non è così. La Federcalcio applicherà le regole, e il Coni starà accanto a chi prenderà queste decisioni. Ma come fanno certi presidenti anche condannati che parlano di etica?».

Beretta: "Non basta la squalifica del campo"
«Sarebbe molto importante dimostrare che chi si macchia di colpe del genere, sia chiamato a rispondere in maniera molto pesante e molto diretta. Intanto bisogna applicare con la massima severità tutte le norme esistenti. Non è sufficiente squalificare il campo, bisogna riuscire a fermare questi facinorosi che creano un danno al calcio, al Genoa e all’immagine di questo mondo». È per la tolleranza zero il presidente della Lega Maurizio Beretta, parlando ai microfoni di Raisport, dopo i gravi fatti di Genova.

Cancellieri: "Semplicistico dare la colpa alla polizia"
Sull'argomento è intervenuto anche il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri: «Intervenire in certe circostanze può produrre danni di gran lunga superiori. Può darsi che il sistema non abbia funzionato ma sarebbe semplicistico addossare tutta la responsabilità alla polizia». «Va guardata tutta la struttura dello stadio. La polizia ha agito con molto equilibrio stiamo approfondendo vari aspetti e le responsabilità», spiega la Cancellieri. «Sappiamo chi sono e abbiamo tutte le testimonianze», conclude.

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Offline mozagga

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Re:Genoa, due partite a porte chiuse
« Risposta #1 il: Aprile 25, 2012, 16:04:36 pm »
multe salate per sti 4 pirla....iniziamo a far pagare un bel 5.000 euro a testa e poi vediamo se avranno ancora voglia di fare ste scene...
 

Offline Pecos

Re:Genoa, due partite a porte chiuse
« Risposta #2 il: Aprile 26, 2012, 09:38:11 am »
Oppure chiudiamo gli stadi per un mesetto...e poi se ricapita li richiudiamo per un paio di anni...così gli italiani invece che preoccuparsi unicamente delle partite di calcio si accorgeranno che al mondo esiste anche altro e si occuperanno dei problemi veri...o forse troveranno un altro sport con cui lobotomizzarsi...
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Vi veri universum vivus vici
 


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