MARIO CALABRESI
Aden Salaad è un bambino somalo di due anni, è malnutrito, ma tre giorni fa ha avuto la fortuna di arrivare vivo, insieme alla mamma, all’ospedale di Medici senza Frontiere messo in piedi nel più grande campo profughi del mondo, a Daab in Kenya. Qui si sono rifugiate 400 mila persone in fuga dalla fame e dalla carestia.
Abbiamo scelto questo scatto, crudo e sconvolgente, perché in un’Italia concentrata sugli scandali politici, sulle tasse, i ticket e le vacanze, si sappia che nel Corno d’Africa per colpa della siccità c’è uno dei peggiori disastri umanitari dell’ultimo mezzo secolo e che oltre due milioni di bambini rischiano la vita.
Per molti di loro anche una bacinella di plastica rotta dove fare il bagno resterà un miraggio.