Autore Topic: Arve Henriksen - Cartography (2008)  (Letto 938 volte)

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Offline ridethesnake

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Arve Henriksen - Cartography (2008)
« il: Febbraio 04, 2009, 14:58:47 pm »
Arve Henriksen - Cartography (2008) ECM 2086

Citazione
Il timbro della sua tromba ha ammaliato e fatto brillare diverse produzioni ECM, fino ad arrivare a questo Cartography che dovrebbe consacrare Arve Henriksen presso un pubblico più vasto.

Album di intensa vena poetica e spontanea creatività, muove i suoi passi in un ambito difficile da definire, con paesaggi sonori a cavallo tra le musiche per film e la contemporanea colta.
Opera giocata su accostamenti timbrici, rielaborazioni live e registrazioni in studio, mostra grande maturità e competenza, e non solo tecnica strumentale.

Atmosfere fosche e crepuscolari lasciano a tratti intravedere la luce, come al sorgere dell’alba. Poco ritmo e movimenti lenti rivelano, a un ascolto attento, gemme di musica sacra, glitch, piano preparato, field recording, poesie scomposte e poi ricomposte per un lavoro che, nel complesso, mantiene ottime strutture, anche se difficili da focalizzare per via della compresenza di registrazioni live e lavoro in studio.
Grande è, come sempre, il legame con la tradizione e il folklore, ma in questo caso più levigato, ripulito, senza i canti sciamanici della tradizione lappone.
Cartography mette in campo la poesia di Chiaroscuro, ma con maggiore varietà timbrica e strumentale, amalgamando al meglio elettronica elaborata e sonorità acustiche, delle più vere e asciutte, condite con il glitch e l’eleganza di David Sylvian che, con un paio di contributi alla voce, esalta ancor più il valore estetico dell'opera.

Il lavoro mostra forse un punto di debolezza nella composizione, a causa del processo con cui è stato realizzato, ma ampiamente ripagato dalla capacità di improvvisazione dei musicisti, dall’interplay e dalla spontaneità del leader.
Henriksen alla tromba è sempre molto personale e alterna tratti di lirismo commovente a laceranti voci infantili, mentre riduce l’uso della voce alla sola tonalità del falsetto, e in un paio di brani soltanto, vista la presenza di David Sylvian, di Anna Maria Frimann e del Trio Medieval.

Nel complesso il lavoro mette a fuoco alcuni momenti e incontri chiave della carriera del leader e dà vita a un opera più corale delle precedenti, grazie al contributo di amici e colleghi di sempre (Kleive, Storløkken, Bang e Honorè) e a quello derivante da importanti collaborazioni di questi ultimi anni (Sylvian, Trio Medieval, Danielsson, Aarset).

Track listing: 1. Poverty And Its Opposite (Henriksen/Bang/Kleive) - 05:35; 2. Before And Afterlife (Part 1: David Sylvian - Part 2: Henriksen/Bang)- 06:43; 3. Migration (Henriksen/Bang) - 05:41; 4. From Birth (Henriksen/Bang/Kleive) - 02:44; 5. Ouija (Henriksen/Bang/Honorè) - 02:40; 6. Recording Angel (Henriksen/Bang) - 06:23; 7. Assembly (Henriksen/Bang/Honorè) - 03:55; 8. Loved One (Henriksen/Bang) - 04:04; 9. The Unremarkable Child (Henriksen/Bang)- 02:04; 10. Famine's Ghost (Part 1: HenriksenlBanglHonorè/Brooks - Part 2: Henriksen/Bang/Kleive/Storløkken) - 04.28; 11. Thermal (testi di David Sylvian e musica di Henriksen/Bang/KIeive/Aarset) - 02.27; 12. Sorrow And Its Opposite (Arntsen/Skeie) - 04.29.

Personnel:
Arve Henriksen (tromba, voce, field recording); Jan Bang (campionamenti live/organo, beats, dittafono, programming, bass line, arrangiamenti); Erik Honorè (sintetizzatori, samples, field recording - brani 3,4,5,7,10); David Sylvian (voce - brani 2-1,11); Audun Kleive (percussioni e batteria - brani 1,10-2,11); Helge Sunde (arrangiamenti archi - brano 2); Eivind Aarset (chitarra elettrica - brani 3, 11); Lars Danielsson (contrabbasso - brano 3); Arnaud Mercier (treatments brano 4); Trio Mediaeval (voci campionate - brano 6); Verene Andronikof (voce - brano 6); Vytas Sondeckis (arrangiamento voce: Verene Andronikof - brano 6); Anna Maria Friman (voce - brano 10-1); Stale Storløkken (sintetizzatori e campionamenti - brano 10-2).

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