Autore Topic: PROTESTA DAVANTI ALL’ALLEVAMENTO DEI BEAGLE DESTINATI ALLA RICERCA  (Letto 894 volte)

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Offline ninfea


Brescia, assalto al "canile lager"

Le proteste contro "Green Hill", allevamento di beagle destinati alla ricerca

beatrice raspa
montichiari (brescia)

Il tam tam ha funzionato: gli attivisti del Comitato «Fermare Green Hill» ieri hanno portato in piazza a Montichiari un fiume di «indignati» contro quella che è ormai chiamata «la fabbrica delle cavie». Circa quattromila persone hanno sfilato tra le 15,30 e le 18 per le vie del paese della Bassa bresciana, dove si trova l'allevamento di cani destinati alla vivisezione e alla sperimentazione farmacologica. Decine di pullman sono arrivati da mezza Italia, dal Piemonte alla Campania. Tutti con striscioni («Questo lager deve chiudere», «Green Hill, assassini») e intonando slogan. Obiettivo: convincere il Ministero della Salute e il Comune a smantellare l'unico canile in Italia in cui transitano 2.500 beagle da laboratorio l'anno.

L'ultimo atto di una battaglia che va avanti da tempo, forte di 5 milioni di firme online e di recente anche dell'interessamento di Michela Brambilla. L'ex ministro, promotrice di un esposto alla Procura di Brescia (si sospettano maltrattamenti) ieri a sorpresa si è unita al corteo. Il suo arrivo inaspettato – nei giorni scorsi aveva smentito la partecipazione – ha diviso i manifestanti. Alcuni non le hanno risparmiato contestazioni: «E’ titolare di un salumificio, è inutile che sposi la causa animalista». «Non abbiamo mai voluto politici tra noi, non ci piacciono le strumentalizzazioni – spiega Paola Collini, attivista del Comitato -. Se ci tiene a questa battaglia, la faccia a livello istituzionale e basta».

Il serpentone, tra cui molte famiglie con bambini, è partito dal palazzetto dello sport e si è snodato verso il Comune. Il sindaco, Elena Zanola, non si è fatta vedere. «Non spetta a noi chiudere Green Hill – ha ribadito al telefono -. Il Comune non può revocare la licenza. Spetta all'Asl, che però non ha rilevato nulla di irregolare». Eppure sul tavolo del primo cittadino da fine ottobre c'è una istanza di chiusura avanzata dall'Oipa, l'Organizzazione internazionale protezione animali.
                                  
 


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