Motore di ricerca Google: censura contro la pirateria
Il motore di ricerca Google ha deciso di schierarsi contro la pirateria informatica e la p@rn@grafia, fenomeni ormai fortemente presenti all’interno del World Wide Web. Per ottenere questo risultato si è scelto di impedire agli utenti di trovare con facilità questi siti Internet eliminando, dal completamento automatico delle parole cercate dagli utenti, qualsiasi riferimento che possa indicare contenuti non adatti ad un pubblico molto giovane o addirittura illegale. C’è chi grida alla censura e lancia un allarme sulla libertà della navigazione ad Internet.
La società del search engine ha spiegato che non si tratta affatto di censura, ma un semplice tentativo di ostacolare la diffusione di queste piattaforme pericolose ed offensive, esattamente come già fatto da Steve Jobs. Numerosi esperti dell’Information Technology hanno però richiesto i criteri con i quali sono state scelte le parole.
Infatti se piattaforme come Megaupload non vengono più proposte, alternative come Hotfile, IsoHunt, Megafile, Rapidshare o ThePirateyBay sono ancora presenti come alternative. In particolare è stato chiesto se si tratta di una svista o di una problematica presente nel sistema di controllo.
L’azienda fondata da Sergey Brin e Larry Page ha spiegato che su queste piattaforma sono presenti numerosi contenuti legali, ma la spiegazione non ha completamente convinto.
Fonte Google
